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Cronache

Torre Annunziata, archiviate le accuse di concorso esterno al Clan Gionta per l’ex sindaco e altri politici

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Le accuse di concorso esterno al clan Gionta nei confronti dei politici di Torre Annunziata sono state archiviate. Dopo un blitz dell’Antimafia al Comune, che aveva portato allo scioglimento dell’amministrazione comunale per camorra, il gip del tribunale di Napoli ha accolto la richiesta dei pm Valentina Sincero e Francesca De Renzis, decidendo di chiudere l’inchiesta. Sono emerse solo condotte di “malcostume dilagante” e “soggezione” nei confronti di Salvatore Onda, nipote del killer ergastolano Umberto Onda, e dipendente della Primavera applicato in Regione Campania.

Le indagini, iniziate nel 2020 dopo l’arresto in flagranza dell’ex capo dell’ufficio tecnico Nunzio Ariano con una mazzetta da 10mila euro, hanno raggiunto il culmine nel febbraio 2022. In quell’occasione, la squadra mobile di Napoli, insieme a tre pubblici ministeri, ha effettuato un blitz negli uffici comunali e perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei politici coinvolti. Questo evento ha segnato un punto di non ritorno per la giunta dell’ex sindaco Vincenzo Ascione, già sotto indagine dalla Commissione d’accesso, la cui relazione aveva portato allo scioglimento del Comune.

Le accuse della Direzione Distrettuale Antimafia contro l’ex sindaco Vincenzo Ascione, l’ex vicesindaco Luigi Ammendola, Rocco Manzo, Luisa Refuto, Gioacchino Langella e Nunzio Ariano non hanno trovato riscontri certi. Anche le accuse di traffico di influenze illecite contro Carmine De Pascale, ex consigliere regionale, e altri reati contestati a Marco Varvato, Francesco Conte e Bonaventura Ammendola, sono state archiviate.

Secondo l’Antimafia, non sono emerse prove di scambi politico-mafiosi o corruzione, ma solo un clima di soggezione nei confronti di Salvatore Onda, il quale interveniva arbitrariamente nelle decisioni politiche. Onda, dipendente della Primavera e molto vicino ad alcuni politici regionali, non compare tra le persone per le quali è stata disposta l’archiviazione.

Durante le indagini, Ascione era stato intercettato mentre chiedeva a Onda di intercedere per ottenere contatti politici in Regione, dopo la rottura con il capogruppo Mario Casillo. Tuttavia, ulteriori prove non sono state trovate nei telefonini degli indagati e nei documenti.

Nel frattempo, la Procura di Torre Annunziata ha portato a processo l’ex vicesindaco Luigi Ammendola e Nunzio Ariano. Entrambi sono accusati di aver intascato mazzette per sbloccare lavori pubblici, con la complicità di alcune ditte “scelte” per eseguire le opere al risparmio. Tra le accuse vi è anche quella di apporre una firma falsa di un altro assessore su una delibera di giunta.

Le due inchieste, condotte dalla Procura ordinaria e dall’Antimafia, hanno seguito percorsi paralleli, arrivando a esiti differenti. Mentre l’Antimafia ha archiviato le accuse di concorso esterno, l’indagine ordinaria ha portato all’incriminazione di alcuni politici locali per corruzione.

L’archiviazione delle accuse di concorso esterno al clan Gionta segna un’importante svolta nella vicenda politica di Torre Annunziata. Tuttavia, rimangono aperte questioni relative alla corruzione e al malcostume dilagante, che continueranno a essere affrontate nei prossimi processi. La città, intanto, guarda avanti, cercando di superare un periodo oscuro della sua amministrazione e di ripristinare la fiducia nelle istituzioni locali.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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