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Ecco Rafa Marin: Napoli un sogno, Ramos il mio mito’

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Si presenta con la maglia numero 16, si dice stanco dall’avvio della preparazione estiva con Conte ma anche pronto per una nuova avventura in un club top: Rafa Marin si è presentato con le idee chiare al Napoli. “Per me – esordisce accanto al ds azzurro Manna – stare nelNapoli è un altro sogno che si realizza, sono in un grande club. Ho sempre voluto giocare in serie A, sono contento della decisione che ho preso e i compagni mi hanno accolto molto bene”. Marin è determinato, sa che a 22 anni è il momento giusto per sfondare definitivamente, dopo la trafila nel Real Madrid e le buone prestazioni offerte lo scorso anno nella difesa dell’Alaves, dove era in prestito. Il Napoli lo ha preso per 11 milioni con diritto di riscatto del Real Madrid dal 2027 per 35 milioni. “Non mi interessa pensare alla recompra – spiega – io sono contento di essere qui per un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare. Il Real ti insegna il culto del lavoro fin da piccolo.

I risultati non dipendono dalla fortuna ma dal lavoro. Il mio modello è Sergio Ramos per la grinta e il comportamento fuori dal campo. Ora sto giocando da esterno destro, ma sono polivalente e posso giocare in qualsiasi ruolo della difesa”. Marin parla dell’inizio della sua esperienza azzurra: “Voglio apprendere moltissimo – spiega – da mister Conte. Sono un difensore forte in area e abbastanza forte anche nell’uno contro uno. Ho qualità nel possesso palla, il mister mi sta chiedendo di tirar fuori caratteristiche più offensive e io mi sto impegnando al massimo. Con la difesa dell’Alaves ci sono tante differenze, il loro obiettivo è stato sempre la salvezza, invece il mister qui ci chiede di essere più offensivi e aggressivi. Ho pagato un po’ lo sforzo fisico all’inizio perché la preparazione qui è più dura, ma ci adattiamo, lavoriamo tanto per arrivare all’obiettivo finale. Conte sui movimenti di linea ci tiene di tenerla alta non più di 30 metri tra attacco e difesa. Con i compagni ho già gli automatismi, credo che il tecnico sia contento perché vede miglioramenti quotidiani. Soprattutto durante le amichevoli si vede che c’é una squadra. Stiamo lavorando molto difensivamente – ha concluso – penso che per vincere la vittoria passi da una buona difesa. Io titolare? Non dipende da me, devo essere pronto per quando un’opportunità mi sarà concessa”.

Intanto sul mercato il Napoli lavora per due rinforzi a centrocampo, Marco Brescianini dal Frosinone, e Billy Gilmour dal Brighton. Conte guarda ai due centrocampisti puntando sullo scozzese per il ruolo di centrocampista di contenimento e impostazione, e su Brescianini per le sue capacità nella fase offensiva. Per lo scozzese il Napoli è vicino a un accordo sui 12 milioni. Per una cifra simile potrebbe arrivare anche il 24enne Brescianini, attrezzando così un centrocampo che guarda al futuro e affiancando due alternative futuribili ai titolari di oggi Lobotka e Anguissa. Per il doppio colpo, però, Manna deve prima vendere Gaetano al Cagliari e convincere Cajuste ad accettare l’offerta del Galatasaray.

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Americas Cup, Luna Rossa batte American Magic e sfiderà Ineos per accedere alla finale contro New Zealand

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Luna Rossa si è qualificata per la finale della Louis Vuitton Cup, dove affronterà Ineos Britannia.

L’equipaggio italiano del team Prada Pirelli ha ottenuto il punto decisivo contro American Magic nell’ottava regata della semifinale, chiudendo la serie con un punteggio di 5-3. Nonostante un iniziale vantaggio di 4-0, Luna Rossa ha visto un parziale recupero da parte degli statunitensi, che si sono portati sul 4-3, prima della reazione decisiva degli italiani. La finale contro Ineos Britannia si giocherà al meglio delle 13 regate a partire dal 26 settembre, e decreterà chi sfiderà Team New Zealand nell’America’s Cup, che si terrà dal 12 ottobre.

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Attesa per Juve-Napoli, per Conte è un ritorno a casa: nessuno potrà cancellare mia storia

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Ritorno nella sua storia, quella che ha scritto prima in campo e poi in panchina e che “nessuno potrà mai cancellare”. Antonio Conte ha presentato, in conferenza stampa, la sfida che il suo Napoli giocherà contro la Juventus all’Allianz Stadium sabato. Gli azzurri arrivano al match dopo il sorpasso in classifica della settimana scorsa, un +1 che ha caricato l’ambiente partenopeo per quella che è sempre stata e sempre sarà la partita. Prima di ogni ragionamento, però, Conte ha voluto ricordare Totò Schillaci con cui ha condiviso i suoi primi passi proprio alla Juventus: “A soli 59 anni ci viene a mancare una persona che per noi del Sud è stato un emblema, una persona che ce l’aveva fatta. Sono veramente molto rattristato e dispiaciuto – ha detto Conte -. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”.

Schillaci nel cuore, la Juventus nella testa: “La mia storia parla di 13 anni trascorsi alla Juve da calciatore dove sono stato capitano e abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare l’allenatore e di aprire un ciclo che è durato 9 nove anni. Faccio parte della storia della Juventus e nessuno me la potrà cancellare”, ha affermato Conte che non ha poi nascosto che per lui “sarà una grande emozione” tornare in uno ‘Stadium’ pieno. La prima volta che il tecnico salentino, infatti era tornato a Torino da allenatore, ai tempi dell’Inter, quando arrivò con lo scudetto appena conquistato sul petto, gli spalti erano vuoti a causa delle restrizioni imposte dal Covid: “Ci saranno i tifosi”, ha aggiunto Conte, che ha poi evidenziato che la partita arriva in una “fase di assestamento per le squadre”. Non un match scudetto, al momento, ma una partita da “tre punti”. Un test da affrontare “in modo serio”.

Per quanto riguarda l’avversario Conte si è detto sicuro: “Siamo su due piani diversi, ma credo che entrambe abbiamo voglia di rivalsa. La Juve non si può accontentare del terzo posto dell’anno scorso, noi dell’anno scorso”. Poi un pensiero su Thiago Motta: “È stato un mio calciatore, è un ragazzo molto serio, bravo – ha affermato Conte -. A Bologna ha fatto benissimo, gli auguro il meglio, ma non nelle partite contro di noi. L’eredità che raccoglie è un’eredità pesante, perché Allegri ha scritto parecchie pagine di storia. Allenare la Juve non è mai banale, perché la richiesta è sempre la vittoria”. Quella vittoria che è il centro del lavoro quotidiano di Conte, un lavoro che quest’anno può proseguire liscio perché non ci sono coppe europee. Un vantaggio? Conte ha analizzato le due facce della medaglia: “Non giocare le coppe dà il vantaggio di poter lavorare di più e quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee. Se avessimo dovuto giocare tante partite eravamo fregati – ha affermato Conte -. Lo svantaggio è che la rosa non è competitiva come quella di una squadra costruita per fare le coppe”.

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Champions: l’Inter argina il City, 0-0 all’Etihad Stadium

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L’avventura dell’Inter nella nuova Champions League inizia con un pareggio in casa del Manchester City. All’Etihad Stadium finisce 0-0 tra sofferenza e qualche potenziale occasione non sfruttata da parte dei nerazzurri, autori comunque di una bella prestazione a livello caratteriale.

Una gara quasi tutta d’attesa e ripartenze da parte degli uomini di Simone Inzaghi, costretti a serrare le linee per arginare nel miglior modo possibile i citizens, stranamente poco freddi sotto porta in diverse situazioni molto interessanti. Dopo le fatiche d’Europa ora l’Inter sara’ attesa dal delicato derby contro il Milan in campionato. In avvio gli inglesi provano subito a portare grande pressione nella meta’ campo avversaria, cercando il varco per far male ai nerazzurri. Gli uomini di Inzaghi serrano le linee, restano in attesa e appena recuperano palla tentano un paio di discese in contropiede potenzialmente pericolose, ma sempre innocue. Al 24′ la prima vera chance per il City capita sul mancino di Savinho dopo un cross da sinistra, ma il brasiliano impatta male e indirizza sul fondo.

Una decina di minuti piu’ tardi, invece, e’ Haaland a sfiorare il palo alla sinistra di Sommer con un diagonale strozzato dal limite dell’area. La risposta interista e’ affidata prima a Thuram, che al 42′ sbaglia la mira con un destro di prima intenzione su una palla messa al centro da sinistra, poi allo scadere del primo tempo e’ Carlos Augusto ad impegnare Ederson con un mancino da posizione ravvicinata.

Nella ripresa la squadra di Guardiola torna a fare la partita e al 69′ crea una palla gol gigante per il vantaggio: Grealish e Gundogan liberano Foden al tiro dopo un bellissimo scambio nello stretto, il giovane inglese pero’ non riesce ad angolare il destro e viene bloccato da Sommer. L’Inter soffre ma resta viva, tornando a farsi vedere in avanti al 76′ ancora grazie ad una ripartenza conclusa dai neo entrati Dumfries e Mkhitaryan: l’olandese scappa a destra e mette al centro dove arriva l’armeno che calcia alto da posizione invitante. Nel finale gli inglesi premono a caccia del gol vittoria, ma le due ultime chances capitate sulla testa di Gundogan non vanno a buon fine.

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