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Cronache

Un anno dopo l’orrore: il dolore e la rinascita di Aurora Fiameni

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Un anno è passato da quel tragico 29 luglio, una data che ha segnato profondamente la vita di Aurora Fiameni. La giovane, oggi 21enne e residente nella provincia di Milano, ricorda ancora quel giorno come se fosse ieri. Durante la notte, mentre dormiva, la sua migliore amica, Sofia Castelli, veniva brutalmente uccisa nella stanza accanto dal suo ex fidanzato, Zakaria Atqaoui. Un omicidio che ha sconvolto la comunità e lasciato una scia di dolore e sofferenza.

Sofia Castelli, una ragazza di 20 anni che sognava di laurearsi e costruirsi una vita, è stata vittima di un gesto di violenza inaudita. Zakaria Atqaoui, un 24enne italomarocchino, è stato condannato ad aprile a 24 anni di reclusione per l’omicidio. La sentenza, sebbene severa, ha lasciato un’amara sensazione tra i familiari della vittima. Le attenuanti generiche riconosciute all’imputato hanno suscitato indignazione, come ricordato dalla zia di Sofia, che ha parlato ai microfoni delle agenzie a un anno dal terribile omicidio.

Aurora Fiameni, testimone principale dell’orrore, ha condiviso il suo straziante racconto sui social. «Il vero carcere lo sta scontando ogni giorno chi ti ha amata, chi è rimasto. Da quando ho aperto gli occhi, in quel 29 luglio 2023, la mia vita è stata stravolta, non sono più la stessa», ha scritto. In un anno difficile, tra interrogatori, avvocati, processi e tante lacrime, Aurora ha visto la sua vita cambiare radicalmente. La sensazione di tradimento da parte di un amico, fratello, figlio o conoscente persiste, rendendo ogni giorno una lotta per andare avanti.

Le due amiche erano rientrate all’alba dopo una serata in discoteca. Ignare del pericolo, si erano separate per andare a dormire. Nella camera di Sofia, nascosto nell’armadio, c’era Zakaria Atqaoui, che l’aveva aspettata con un coltello in mano. Ossessionato dall’idea che Sofia potesse essere con un altro uomo, Atqaoui ha aggredito e ucciso la giovane con otto coltellate prima di allontanarsi. Aurora, ignara di quanto accaduto, è stata svegliata dai carabinieri, trovandosi improvvisamente catapultata in un incubo.

La Corte d’assise di Monza ha condannato Atqaoui per omicidio aggravato, considerando il “mezzo insidioso” dell’omicidio, ossia il fatto di essersi nascosto in casa. Le attenuanti sono state concesse per il comportamento dell’imputato immediatamente dopo il delitto: ha assunto le sue responsabilità, ricostruito i dettagli del crimine e consentito l’acquisizione di tutti gli atti d’indagine, permettendo un processo rapido. Inoltre, la giovane età e la difficile storia familiare di Atqaoui, abbandonato dai genitori a 16 anni, hanno contribuito alla decisione della Corte. La famiglia di Sofia, che lo aveva ospitato durante il lockdown e aiutato a trovare casa e lavoro, è rimasta profondamente delusa.

Mentre i termini per presentare appello contro la sentenza di primo grado scadono in autunno, Aurora cerca di guardare avanti. «Provo a ricostruire la mia vita», afferma. Nonostante il dolore e la sofferenza, Aurora tenta di trovare una nuova normalità, portando con sé il ricordo di Sofia e la determinazione di superare l’orrore vissuto.

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Cronache

A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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