Collegati con noi

Cronache

Palermo sommersa dai rifiuti, roghi notturni

Pubblicato

del

Nella Palermo invasa dai rifiuti, anche stanotte non sono mancati gli incendi dei cumuli d’immondizia che in alcuni quartieri periferici delle città invadono le strade al punto da impedire il passaggio delle automobili. In viale Michelangelo, nell’area nordovest del capoluogo siciliano, le fiamme hanno raggiunto la chioma di un albero.

In un’immagine pubblicata dal Giornale di Sicilia, nel quartiere Boccadifalco, a sud dell’area urbana, sotto un arco che vorrebbe essere monumentale si vede addossata a un muro una montagna di spazzatura che declina fino a occupare entrambe le corsie di una strada. La via serve da collegamento con località di villeggiatura in quota, come San Martino delle Scale, luogo di ristoro per fuggire dalle temperature tropicali della città, alle prese con l’altra crisi, quella idrica, che finora a Palermo è stata tamponata con l’immissione in rete di quantità ridotte. L’ennesima emegenza rifiuti scaturisce dalle non nuove difficoltà della Rap, la partecipata dal Comune di Palermo che gestisce la raccolta e la discarica di Bellolampo.

Società messa su dall’ex sindaco Leoluca Orlando dopo il fallimento dell’Amia, e che nel 2013 contava 2.600 dipendenti, adesso ridotti a 1.500, 266 dei quali – autisti compresi – addetti alla raccolta. Un ammanco di circa cento operatori che il presidente della Rap, Giuseppe Todaro, vorrebbe rimpiazzare con impiegati amministrativi, almeno per un paio di settimane. Ma presto potrebbe ripresentarsi la questione discarica, dove non c’è quasi più posto per i rifiuti, mentre s’attende l’autorizzazione della Regione per l’utilizzo di una parte della settima vasca. Nei giorni scorsi il sindaco Roberto Lagalla ha ribadito che normalizzare la raccolta è la più grande scommessa della sua amministrazione, ma ha anche ammesso che i tempi non saranno brevi.

Il primo cittadino ha parlato di una verifica a fine anno dello stato di salute della Rap e, in ogni caso, di un anno di per raggiungere l’obiettivo: “Se non risolvo questo problema – ha affermato – avrò fallito”. Oggi Lagalla ha detto che ritiene doveroso informare il prefetto di Palermo di questa situazione “per eventuali e sinergiche azioni”, annunciando che a partire da questa settimana saranno intensificati i rapporti tra Rap, Polizia municipale e Polizia provinciale per il controllo delle discariche abusive”. Al di là delle buone intenzioni del primo cittadino, i sindacati hanno l’impressione che si faccia di tutto per complicare le cose: la Fp Cgil sollecita l’immediata assunzione di almeno un terzo dei 306 vincitori del concorso, la cui graduatoria è stata stilata lo scorso maggio. Posti a tempo determinato che tamponerebbero la mancanza di personale.

Finora si è andato avanti con i duppi turni, prima che i fondi, un milione al mese secondo i sindacati, si esaurissero. Andrea Gattuso, della Fp Cgil di Palermo, intanto si scaglia contro quelle che definisce “fantasiose affermazioni del presidente della Rap che vorrebbe reclutare operatori ecologici tra gli impiegati amministrativi dell’azienda”. Sulle mancate assunzioni (pare che una cinquantina dei 306 vincitori di concorso cominceranno presto a lavorare) “il ritardo è inspiegabile. L’eccesso di burocrazia – aggiunge il sindacalista – è diventato pedanteria: ai vincitori di concorso sono stati rifiutati documenti come l’estratto di nascita, solo perché acquisiti qualche giorno prima della convocazione”. 

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Deteneva 12 kg droga, armi e munizioni, arrestato 32enne di Acerra a Lecce

Pubblicato

del

Più di dodici chili di droga, hashish, marijuana e cocaina, tre pistole pronte all’uso, centinaia di proiettili, una lanciarazzi e circa 5mila euro in contanti ritenuti il provento dello spaccio. È questo il bilancio del sequestro effettuato nel corso di una operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, che hanno arrestato un pregiudicato 32enne della zona. L’uomo, Antonio Baldassarre 32enne di Acerra (Napoli) ma residente a Lecce, aveva nascosto l’ingente quantitativo di droga e le armi all’interno di due garage nella sua disponibilità. Il nervosismo mostrato durante il controllo ha insospettito i militari. Dopo aver consegnato ai carabinieri un sacchetto contenente 2 kg e mezzo di hashish occultato sotto il sellino della moto, i militari hanno fatto scattare la perquisizione nei due garage di pertinenza dove poi è stato scoperto l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

Continua a leggere

Cronache

Uccide la moglie e si presenta ai carabinieri

Pubblicato

del

Femminicidio a Sestri Levante questa mattina. Un uomo di 74 anni, Giampaolo Bregante, ha sparato alla moglie, Cristina Marini. Dopo l’omicidio si è presentato dai carabinieri e ha confessato. Secondo le prime informazioni l’uomo ha detto di avere ucciso la moglie per “porre fine alla sua depressione e visto che la moglie si rifiutava di prendere le medicine per le cure”. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri del nucleo investigativo. I militari sono coordinati dal pm Stefano Puppo.

Comandante di lungo corso, Giampaolo Brigante è conosciuto come una persona tranquilla, amante del mare. Ieri era con alcuni suoi amici a giocare a pinnacolo, come tutti i giorni. “Amava raccontare le sue avventure per mare sui traghetti – raccontano gli amici – Era preoccupato solo per la depressione della moglie ma non faceva trapelare nulla”. Il primo ad accorrere sul luogo dell’omicidio è stato il figlio Righel avvisato dal padre dopo che aveva sparato alla moglie, assieme ai carabinieri che avevano ricevuto la telefonata da parte dell’omicida. Il corpo di Cristina Marini si trovava riverso in cucina. Giampaolo Bregante è stato quindi condotto nella caserma di via Val di Canepa a disposizione del magistrato di turno.

Continua a leggere

Cronache

San Gennaro fa il miracolo e il Cardinale chiede giustizia sociale per Napoli

Pubblicato

del

Questa mattina, alle 10 in punto, il miracolo di San Gennaro si è ripetuto nel Duomo di Napoli, portando con sé un profondo significato religioso e sociale. Come da tradizione, l’annuncio della liquefazione del sangue del santo Patrono è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ai fedeli che gremivano la cattedrale. Il sangue, contenuto nella famosa ampolla, era già sciolto al momento in cui è stato portato sull’altare maggiore, trasportato dai seminaristi. La celebrazione eucaristica, come sempre, ha attirato numerosi fedeli e personalità illustri, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca, il principe Carlo di Borbone, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e l’attrice Marisa Laurito.

La tradizione del miracolo di San Gennaro, atteso tre volte l’anno – il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre – è un momento di grande devozione per i napoletani, che vedono in questo evento un segno di protezione e speranza.

Durante la sua omelia, l’arcivescovo Battaglia ha collegato il miracolo del sangue con la sofferenza e le difficoltà vissute dalla città. “Questo sangue si mescola sempre con il sangue dei poveri, degli ultimi, con il sangue versato a causa della violenza e del degrado sociale”, ha dichiarato, ricordando tragedie recenti come il crollo di Scampia e l’esplosione di Forcella. Con queste parole, Battaglia ha voluto sottolineare la necessità di una risposta collettiva e solidale alle sfide che Napoli affronta quotidianamente.

L’arcivescovo ha proseguito il suo discorso ponendo l’accento sull’importanza di affrontare le emergenze sociali come opportunità per costruire un futuro di giustizia e pace. Ha menzionato l’emergenza educativa e abitativa come priorità che richiedono interventi immediati, ma che al tempo stesso offrono la possibilità di disegnare una nuova traiettoria per la città. “Occorre avere il coraggio di superare la logica della competizione ad oltranza per abbracciare quella della cooperazione”, ha esortato Battaglia, invitando la comunità a riscoprire il valore della solidarietà e della cura reciproca.

Napoli, città dalle profonde contraddizioni ma anche dalle grandi risorse umane, è stata al centro di un appello accorato a ripartire da quei gesti semplici ma fondamentali che la sorreggono ogni giorno: “Ricorda sempre di custodire con tutto te stessa e ripartire ogni giorno dalle poche cose che contano”, ha detto Battaglia, invitando i napoletani a non voltare mai lo sguardo di fronte alla sofferenza altrui e a lottare per una città più giusta e pacifica.

Il miracolo di San Gennaro, dunque, non è solo un evento religioso, ma un invito a riscoprire la dimensione della solidarietà, della cooperazione e della speranza, elementi essenziali per costruire una Napoli migliore e più equa. Concludendo, l’arcivescovo ha invocato la protezione del santo Patrono affinché il segno del suo sangue “ravvivi sempre in noi il desiderio di realizzare per la nostra terra e per il mondo intero il sogno di Dio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto