Caldo rovente e incendi assediano l’Italia e oggi si contano due vittime. Nel pomeriggio, durante le operazioni di spegnimento di un incendio di vegetazione nel comune di Nova Siri, in provincia di Matera, due vigili del fuoco hanno perso la vita: Giuseppe Lasalata e Antonio Martino, entrambi 45 enni. “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme. Ma sono caduti in un dirupo. Si sono comportati da eroi”, spiega il sindaco di Nova Siri. Antonello Mele.
Dolore è stato espresso dai ministri Matteo Piantedosi, Antonio Tajani, Nello Musumeci, Guido Crosetto e dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha evidenziato quanto sia “complesso e rischioso il lavoro che svolgono le donne e gli uomini impegnati in prima linea nella lotta attiva agli incendi boschivi” ed ha ricordato che “i comportamenti scorretti, oltre a causare danni ingenti al nostro patrimonio naturale, possono mettere in serio pericolo gli operatori impegnati nello spegnimento”.
Roghi hanno interessato anche la Capitale: un vasto incendio di sterpaglie è divampato in via di Casal Lumbroso, dove sono bruciati due capannoni e in via precauzionale sono state evacuate diverse abitazioni a causa del fumo denso che ha interessato l’intera area. Tanto che la Protezione civile ha raccomandato di tenere le finestre chiuse e di non utilizzare i condizionatori a presa d’aria esterna nella zona. Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco, le pattuglie della Polizia Locale e i volontari della Protezione Civile per il supporto allo spegnimento. Un altro incendio ha colpito una fabbrica di lavorazione di materiale plastico a Fiscaglia, nel Ferrarese. Qui, cinque dipendenti della ditta, sono rimasti feriti. In una discarica a Palmi (Rc) i vigili del fuoco lottano contro le fiamme da ben cinque giorni. In provincia di Pordenone le fiamme hanno coinvolto una ditta di surgelati di Azzano Decimo, con ingenti danni alle strutture.
Vasto incendio nel pomeriggio anche alla periferia orientale di Napoli, in un’area deposito di Ponticelli, dove le fiamme hanno sprigionato una densa colonna di fumo nero, visibile da altri quartieri e dall’autostrada. Sfiorata la tragedia anche in Val Pusteria, ma per altre cause: qui alcuni alberi sono caduti su una cabinovia a Plan di Corones. Non ci sarebbero feriti. I soccorritori stanno portando in salvo i passeggeri che si trovavano sull’impianto con scale e verricelli. Intanto, le previsioni vedono un ulteriore aumento del caldo. Le città da bollino rosso (la condizione di allerta massima per le ondate di calore con possibili effetti negativi sulla salute non solo di anziani e bambini ma anche di persone sane e attive), passeranno venerdì dalle attuali 13 a 17. Da Nord a Sud comuni province e regioni corrono ai ripari e attivano misure a salvaguardia della popolazione.
Dopo il Molise, oggi la Sicilia con un’ordinanza urgente firmata dal presidente della Regione, Renato Schifani, con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2024, vieta il lavoro nelle ore e nei giorni più caldi per alcuni settori a rischio: agricolo, florovivaistico, edile e affini che svolgono attività fisica intensa e in prolungata esposizione al sole. Anche la Provincia di Modena si pone l’obiettivo di sottoscrivere un protocollo d’intesa tra i sindacati e i membri del tavolo provinciale per la salute, la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro a tutela della salute dei lavoratori.
Mentre il Comune di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ha predisposto una serie di misure volte a tutelare le persone più fragili, in particolare gli anziani. La Asl Toscana Centro ha diramato i consigli per evitare i colpi di calore: non fare sport nelle ore calde, non fare jogging a torso nudo, idratarsi con i sali minerali ed evitare l’esposizione al sole oltre le sei ore al giorno.