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Calcio italiano umiliato, ma giocatori e Serie A piacciono. Osimhen piace agli arabi

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Ancorché umiliato e offeso a Germania ’24, il calcio italiano trova credito in Europa: infatti, mentre fonti della maggioranza mettono in preventivo la riformulazione del decreto Mulé che minaccia di smantellare l’organizzazione calcistica per come la conosciamo, i club d’Europa inseguono gli azzurri appena eliminati.

Lo testimoniano le manifestazioni di interesse all’estero per i diritti tv della Serie A e l’offerta di 55 milioni di euro fatta dall’Arsenal al Bologna per CALAFIORI, che sta facendo vacillare il club del presidente Saputo, sul punto di dire di sì.

Ma il Chelsea potrebbe rilanciare, mentre la Juventus è sul punto di mollare non volendo partecipare a un’asta. Piace all’estero anche BUONGIORNO, sul quale però sembra già arrivato il Napoli. Ma il Newcastle spera ancora di strappare il granata a De Laurentiis, e ora ci sarebbe stato anche un inserimento dell’Inter. Intanto uno che agli Europei non c’era per infortunio, ZANIOLO, è passato ufficialmente dal Galatasaray all’Atalanta, in prestito per 6.400.000 euro.

A Napoli rimane incerto il futuro di OSIMHEN, per il quale non ci sono offerte avvicinabili alla clausola di 120 milioni di euro del contratto del nigeriano. Così a oggi la destinazione più probabile per il bomber del Napoli è l’Arabia Saudita, dopo i tentativi fatti già la scorsa estate. Dopo il 17 luglio, giorno di apertura del calciomercato saudita, l’Al Hilal potrebbe farsi avanti con decisione ed esaudire le richieste del club campano. Grandi manovre anche alla Roma, disposta a fare uno sforzo per accontentare le richieste di ingaggio di CHIESA, da 6 milioni di euro netti l’anno. Ma dalla Spagna rilanciano la voce che il club di Trigoria preleverebbe dalla Juve anche ARTHUR ma è più credibile l’ipotesi che il brasiliano potrebbe tornare a Liverpool, ma questa volta sulla sponda dell’Everton.

Per SORLOTH il Villarreal chiede 38 milioni di euro, l’equivalente della clausola rescissoria ma la dirigenza giallorossa sta cercando di abbassare il prezzo o di trovare una formula di trasferimento diversa. E’ stato offerto SERGI ROBERTO, svincolatosi dal Barcellona. Il Genoa vuole ZORTEA, giocatore di proprietà dell’Atalanta e che nella seconda parte di stagione ha vestito la maglia del Frosinone, mentre il Bologna avrebbe individuato il sostituto del partente ZIRKZEE in IOANNIDIS del Panathinaikos, per il quale tratta con i greci la coppia Sartori-Di Vaio. In casa Lazio DELE-BASHIRU si aggiunge a Tchaouna e Noslin, in attesa dell’ufficialità che arriverà solo dopo le visite mediche di domani. Il 23enne nigeriano è stato acquistato dall’Hatayspor per 5 milioni di euro più bonus, che porteranno l’investimento complessivo a 7 milioni. Il giocatore firmerà un quadriennale da 1,3 netti a stagione.

La Lazio sta anche per prendere il 23enne IANNONI, ex Trastevere e Salernitana, centrocampista del Perugia, dove potrebbe finire in cambio la ‘stella’ della Primavera biancoceleste Diego GONZALEZ, attaccante classe 2003 che con il Paraguay prenderà parte al torneo dell’Olimpiade di Parigi. Ha un nuovo bomber il Verona: è il colombiano MOSQUERA, che arriva dall’America Cali dopo aver giocato in prestito nell’ultima stagione nell’Atletico Bucaramanga ed aver contribuito, con le sue 10 reti, alla vittoria del campionato. Il Torino pensa a come reinvestire i 40 milioni che arriveranno dall’addio di BUONGIORNO e pensa a COPPOLA del Verona e a PIROLA della Salernitana, ma pèiace anche il 24enne francese SOLET, che gioca nel Salisburgo, va in scadenza nel 2025 e può partire per 10 milioni. Il Venezia, che cederà TESSMANN all’Inter ma terrà ancora per un anno il giocatore, è invece sulle tracce di PEDRO MENDES, 24enne centravanti portoghese dell’Ascoli, 11 gol in Serie B nell’ultimo campionato. Il Coimo ha trovato il nuovo portiere, che è l’ex romanista PAU LOPEZ.

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Tre gol del Napoli a un bel Como, Lukaku mattatore: la capolista allunga

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Il Napoli si impone 3-1 al Maradona sul Como, in una gara valida per la settima giornata di Serie A. La squadra di Conte passata in vantaggio dopo pochi secondi con McTominay, subisce il gol del momentaneo pari della formazione di Fabregas alla fine del primo tempo con Strefezza, ma nella ripresa grazie al rigore trasformato da Lukaku e al gol di Neres appena entrato, si aggiudica l’intera posta e vola a 16 punti, in vetta, a +4 sulla Juve che domenica affronterà il Cagliari.

I lariani restano invece fermi a 8 punti dopo aver giocato una buona partita. In avvio Conte non cambia rispetto a Monza e schiera Lukaku al centro dell’attacco con Politano e Kvara a supporto. Olivera a sinistra e McTominay da mezzala in un centrocampo a tre con Lobotka e Anguissa, Caprile in porta al posto dell’infortunato Meret. Mentre Fabregas risponde affidandosi a Cutrone in avanti, alle sue spalle il talento merengue di Nico Paz con Fadera e Strefezza. L’ex blaugrana Sergi Roberto a guidare il centrocampo.

Il Napoli parte a mille dopo neanche 30 secondi passa in vantaggio con Scott McTominay che sfrutta al meglio il taglio di Lukaku e con un preciso fendente trova il palo interno e il gol dell’1-0. Il Como risponde subito e al 6′ Strefezza con il destro manda la palla di poco a lato. Poi all’8′ ci prova Sergi Roberto senza fortuna. Il Napoli gestisce pallone e partita cercando di sfruttare le ripartenze di Politano e Kvara, ma la squadra di Fabregas manovra bene e si rende pericolosa con Nico Paz al 25′ con un tiro a giro. Al 32′ l’argentino va ad un passo dal pareggio: altra conclusione a giro di NIco Paz che si stampa sul palo e nega all’ex Real Madrid la gioia del gol.

La squadra di Conte arretra troppo il baricentro e al 43′ subisce il pari: Perrone serve Strefezza che calcia di potenza nell’angolino e supera Caprile per l’1-1. Ad inizio ripresa entra in campo un Napoli spronato da Conte negli spogliatoi e al 53′ arriva il nuovo vantaggio: errore in impostazione di Sergi Roberto che poi stende Olivera in area. Per l’arbitro Feliciani é penalty confermato dal Var. Sul dischetto va Lukaku. Conclusione centrale del belga ma Audero non ci arriva ed è 2-1. Il Como cerca con il possesso palla a tornare avanti in cerca del pari, ma il Napoli è pronto a ripartire e al 76′ Kvaratskhelia punta due avversari, rientra sul destro e conclude, ma Audero blocca. All’86’ il Napoli cala il tris: Lukaku serve in profondità Neres, da poco entrato, con una grandissima palla no-look per il brasiliano che, a tu per tu con Audero, segna la rete del definitivo 3-1. Al 95′ lo stesso Neres in contropiede si invola in area ma il portiere del Como gli nega la doppietta.

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Luna Rossa sconfitta, in America’s Cup va Ineos

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Luna Rossa è stata sconfitta nell’undicesima regata della finale della Louis Vuitton Cup, concedendo a Ineos Britannia (foto imagoeconomica) il punto decisivo del 7-4, per la vittoria nella Louis Vuitton Cup. Saranno dunque gli inglesi a contendere l’ America’s Cup ai detentori di Team New Zealand.

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Addio a Lea Pericoli, la ‘Divina’ del tennis italiano

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Il tennis italiano dice addio a Lea Pericoli, la Divina. Così l’aveva soprannominata Gianni Clerici, per l’eleganza che emanava in campo e nella vita. E ancor più oggi, nel giorno del lutto per la sua morte a 89 anni, riaffiora il ricordo delle sue tenute, un inno a grazia e bellezza: gonnelline in piume di struzzo, visone, petali di fiori. Capi firmati, che spesso meritavano la prima pagina quanto i successi sportivi. Ma con la racchetta tra le mani Lea si trasformava. Pioniera del tennis moderno non solo nell’abbigliamento, diventava tenace e combattiva. Nata il 22 marzo 1935 a Milano, era però cresciuta in Etiopia, dove si era trasferita a due anni con la mamma Jole, al seguito di papà Filippo, in Africa per lavoro.

E ad Addis Abeba aveva scoperto il tennis, su un campo fatto costruire dal padre. Tornata in Italia, lo sport non era la sua unica attività: lavorava come segretaria in una ditta di import-export a Milano. Nel suo palmares 27 titoli vinti ai Campionati italiani. Per ben quattro volte negli ottavi di finale nel singolare al Roland Garros, è poi arrivata in semifinale nel doppio e nel doppio misto. A Wimbledon per tre volte è entrata negli ottavi nel singolare, due volte nel doppio misto e una volta nei quarti nel doppio. Si era ritirata a 40 anni, dopo essere stata per un ventennio regina del tennis in Italia, alla cui diffusione e popolarità ha contribuito più di chiunque altro.

Lasciata la racchetta per la penna ed il microfono, aveva confermato la sua classe innata in ambito giornalistico segnalandosi per competenza, professionalità e buon gusto. In tv fu la prima donna a commentare una partita di tennis su Telemontecarlo. E scrisse per ‘Il Giornale’, dopo essere stata scoperta da Indro Montanelli. Appassionata giocatrice di golf, non va dimenticato il ruolo di testimonial nella lotta al cancro, nel quale l’aveva coinvolta Umberto Veronesi: malattia che aveva vissuto sulla propria pelle, e battuto. Nel 1973, sei mesi dopo l’operazione per un carcinoma, riconquistò il titolo italiano. Pericoli fu protagonista, tra gli anni ’55 e ’75, di un tennis ben lontano dai premi milionari di oggi, dove al massimo si poteva aspirare ad un invito e il viaggio pagato.

“Ma c’era tanta allegria, tanta voglia di vivere, di vincere e battere pure la fame” aveva ricordato in occasione degli 80 anni. E poi le sue famose tenute. Non negava di aver acquisito notorietà anche grazie a questi vestiti molto particolari, stravaganti. Consapevole, però, che non bisognava esagerare, soprattutto contro avversarie molto forti, “come Billie Jean King”, raccontava, perché “se perdi con un vestito un po’ ose’ la stampa ti crocifigge”. Alcune sue ‘mises’, disegnate dallo stilista inglese Ted Tinling, sono esposte nel Victoria and Albert Museum di Londra.

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