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Cronache

Sgozzata dopo il giro in bici, il marito interrogato

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E’ ancora contro ignoti il fascicolo d’indagine aperto dalla Procura della Repubblica di Treviso per l’omicidio di Vincenza Saracino, la 50enne di Preganziol (Treviso) trovata morta nel tardo pomeriggio di ieri all’interno di una fabbrica dismessa da molti anni, poco lontano dalla sua abitazione. Ne ha parlato oggi il procuratore capo, Marco Martani, rinviando all’esito dell’autopsia, esame che giustifica l’atto giudiziario attivato, ulteriori deduzioni su dinamica, possibile movente ed esecutori materiali del crimine. La morte, secondo i primi accertamenti esterni, sarebbe da attribuire a dissanguamento per l’emorragia provocata da un profondo taglio al collo, seguito o preceduto da un secondo alla mandibola.

Si tratta di ferite provocate all’improvviso e che non paiono aver dato tempo alla vittima di reagire, non essendo stati riscontrati sulle braccia e sulle mani segni di tentativi di difesa. All’individuazione del corpo della donna, la cui scomparsa era stata denunciata dal marito, Fabio Stefanato, la sera di martedì, si è giunti dopo aver notato il cavalletto di una bicicletta elettrica da donna seminascosta emergere da un cespuglio a pochi metri dall’accesso all’immobile fatiscente, ambiente frequentato periodicamente da senzatetto e definito dagli inquirenti “estremamente squallido”.

Riconosciuto il velocipede come quello appartenente a Saracino, è stato immediato cercarla nello stabile in disuso e lì trovarne il corpo. La presenza anche della bicicletta, a pochi metri dal cadavere, fa ritenere improbabile che la morte sia avvenuta altrove e il corpo trasportato in un secondo momento nel punto del ritrovamento. La morte viene fatta risalire al tardo pomeriggio di martedì, cioè addirittura prima della segnalazione alle forze di polizia del suo allontanamento. Il suo omicidio, in sostanza, sarebbe avvenuto nelle poche ore successive al momento in cui Saracino era uscita di casa per recarsi a compiere alcuni acquisti in un vicino supermercato, almeno questo in base alle intenzioni manifestate al consorte.

Non lontano dal corpo, in effetti, è stata ritrovata una busta con le insegne del punto vendita contenente una bottiglia di vino e poco altro. Di certo c’è ancora che la donna, poco prima o poco dopo, era anche entrata in un bar della zona per acquistare delle sigarette e che in quello stesso pubblico esercizio, all’incirca mezz’ora più tardi, secondo il gestore, il marito era giunto a chiedere se fosse stata vista, dato che, avrebbe spiegato, non riusciva a rintracciarla al telefono. A quel punto – ed è forse questo uno degli aspetti meno comprensibili della vicenda – dal momento in cui era uscita di casa era trascorsa appena un’ora, dunque un periodo piuttosto ristretto e, in pieno pomeriggio, normalmente non sufficiente a suscitare particolari allarmi. L’uomo, ascoltato un paio di volte dagli investigatori, avrebbe finora fornito spiegazioni convincenti del suo comportamento e al momento non risulta indiziato. Il ritrovamento della borsetta e degli altri effetti personali di Saracino accanto al corpo rende in ogni caso improbabile la rapina come movente del crimine. La donna, di origine pugliese, viveva da molti anni nel Trevigiano. Con il marito conduceva un ben avviato punto vendita in franchising di oggettistica erotica, aperto da più di un ventennio.

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Cronache

A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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