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Wimbledon: Sinner ok, sarà derby azzurro con Berrettini

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Buona la prima sui prati di Wimbledon per Jannik Sinner  e Carlos Alcaraz, rispettivamente il numero 1 al mondo e il grande favorito – secondo i bookmakers locali – dell’edizione n.137 dei Championships.

L’azzurro ha impiegato quattro set per superare il tedesco Yannick Hanfmann, 32enne n.110 Atp, vincendo facilmente i primi due per 6-3 e 6-4, e poi frenando nel terzo, ceduto per 3-6, per poi imporsi 6-3 nell’ultimo, dopo tre ore esatte di gioco. Reduce dalla vittoria ad Halle, Sinner ha cominciato ad adattarsi all’erba londinese e, come atteso, se la vedrà al secondo turno, mercoledì prossimo, con Matteo Berrettini. Un derby azzurro che da una parte non ci voleva, ma che è un ulteriore esempio del momento magico del tennis azzurro.

Sinner a caldo non è apparso entusiasta del suo tennis, ammettendo di essere ancora in fase di approccio. “Spero di elevare il mio livello nel secondo turno. Berrettini qui ha fatto la finale, sa bene come si gioca, sarà una bella sfida. Ognuno di noi cercherà di vincere e io spero di andare avanti nel torneo”. Il romano si è guadagnato il diritto di sfidare il n.1 mondiale e del ranking battendo l’ungherese Marton Fucsovics n quattro set (76(4) 62 36 61), a causa di un passaggio a vuoto nel terzo, proprio come ha fatto l’altoatesino.

“Mi sento bene, i problemi fisici sono alle spalle. Sento di avere una buona condizione, e spero di continuare a giocare così. Ho grandi ricordi in questo torneo”, la soddisfazione del tennista romano, che si è soffermato sul ‘periodo d’oro’ del tennis italiano. “Ovviamente Jannik sta facendo cose incredibili, ma anche gli altri ragazzi lo stanno facendo, basti pensare a Musetti, finalista al Queen’s. Stiamo vivendo un momento magico per il tennis italiano”.

Tra gli azzurri in campo il primo giorno dei Championships, spicca poi il successo in tre set di Fabio Fognini, numero 94, per la quattordicesima volta a Londra: contro il lucky loser francese Luca Van Assche, il tennista ligure vince 61 63 75. Accede al secondo turno anche Lorenzo Sonego, in tre set (64 76 () 64) contro l’argentino Mariano Navone. Occasione sprecata, viceversa, per Matteo Arnaldi che si fa rimontare dopo essersi trovato in vantaggio di due set, per poi arrendersi contro lo statunitense Frances Tiafoe (76(5) 62 16 36 36).

Tra le donne, buon esordio per Jasmine Paolini, favorita n.7, che in due set regola la spagnola Sara Sorribes Tormo (76 63). Sempre in due set (64 76) saluta, viceversa, Londra Martina Trevisan, sconfitta dalla statunitense Madison Keys. A metà pomeriggio ha terminato la sua fatica Alcaraz, che a 12 mesi dal suo primo trionfo londinese, conferma fin dal primo turno il suo feeling speciale sull’erba dell’All England Club, superando senza esitazioni – “una partita solida”, come l’ha definita l’interessato – l’estone Mark Lajal.

Dopo un primo set equilibrato, vinto solo al tie-break, Alcaraz appare sempre più a suo agio sul Centre Court, finendo per staccare il biglietto del secondo turno in meno di due ore (7-6(3), 7-5, 6-2). “Sono molto felice di essere tornato a giocare in questo stadio meraviglioso – le parole dello spagnolo -. È difficile iniziare il torneo, e abituarsi subito alle condizioni del campo. Mi diverto ogni volta che gioco sull’erba, mi è sempre piaciuto giocare qui, andare a rete, attaccare. Penso che sia una superficie che si adatti bene al mio stile di gioco”.

Alla vigilia del debutto, Alcaraz è stato visto giocare a golf, il suo segreto per stemperare la tensione. “Ogni volta che posso, cerco di giocare. Mi aiuta molto a staccare la mente, a non pensare alla partita del giorno prima, a restare calmo”. Tra i big in campo nel primo lunedì del torneo, nessuna sorpresa di rilievo: tutto facile anche per Daniil Medvedev, favorito n.5, che in meno di due ore sbriga la pratica Aleksandar Kovacevic (6-3, 6-4, 6-2).

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Biden liquida i timori, ‘sono il più qualificato’

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“Nessuno è più qualificato di me per la presidenza e per vincere la corsa” alla Casa Bianca: “sono il più qualificato”. Incurante dei timori del partito e degli elettori, Joe Biden ribadisce che non intende lasciare e si dice sicuro di poter vincere le elezioni e restare in carica altri quattro anni. Nei 22 minuti di intervista a Abc, il presidente Usa appare più sicuro e incisivo rispetto alla disastrosa performance al dibattito contro Donald Trump, ma le sue parole non sembrano in grado di rassicurare e spazzare via i dubbi. Incalzato da George Stephanopoulos sui timori relativi alla sua età e al suo stato di salute, Biden cerca di smarcarsi alle domande. “Sono in buona forma.

Non correrei se non credessi di poterlo fare”, ha detto spiegando di sottoporsi a controlli medici di routine. “Non esiterebbero a dirmi che c’è qualcosa che non va”, ha quindi aggiunto. Il presidente però non si è impegnato a sottoporsi a una valutazione medica indipendente. “Con la presidenza faccio un test neurologico completo ogni giorno”, si è limitato a dire ribadendo che il dibattito tv è stato un “brutto episodio” e “non un segnale di un problema più serio”. Biden ammette di essere arrivato al confronto esausto e di non essere riuscito a recuperare a causa di un brutto raffreddore.

“La responsabilità di come è andato il dibattitto è solo mia”, ha aggiunto puntando comunque il dito contro il “bugiardo patologico” di Trump che ha mentito ripetutamente. Biden non solo si è mostrato sprezzante sui dubbi sulla sua salute, ma ha messo in dubbio anche i sondaggi che lo danno in svantaggio rispetto a Trump. A Stephanopoulos che gli indica di non aver mai visto vincere un presidente con il 36% dei gradimenti, Biden ha risposto secco: “Non credo a questo numero. Le nostre rilevazioni indicano altro. Ricordo che nel 2020 dicevano che non potevo vincere”. E quando il giornalista lo incalza facendogli notare che nel 2024 è molto più difficile, il presidente risponde: “Non quando si corre contro un bugiardo patologico.

Tutte le rilevazioni indicano che è un testa a testa. Non penso che ci sia nessuno più qualificato di me per essere presidente e vincere la corsa. Sono il più qualificato”. La performance del presidente comunque non convince. Molti democratici – riportano i media americani – non la ritengono rassicurante. “Non ritengo che spazzerà via le preoccupazioni”, ha osservato David Axelrod, l’ex consigliere di Barack Obama. A colpire è stata la decisione con cui Biden ha escluso del tutto una sua uscita dalla corsa: lo farei – ha detto – solo su intervento divino, “se me lo dicesse Lord Almighty”.

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Pezeshkian sarà il nuovo presidente dell’Iran

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Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14me elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica, hanno riferito oggi i media statali locali.

Il quartier generale delle elezioni statali iraniane rende noto che Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58.000 seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 paesi stranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, aggiungo le autorità iraniane.

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Euro 2024: Francia in semifinale, battuto Portogallo ai rigori

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La lotteria dei rigori arride alla Francia che prevale sul Portogallo al termine di una partita equilibrata, non risolta neppure dai supplementari. L’errore di un giocatore iberico consente stasera ai francesi di assicurarsi l’ingresso alla semifinale.

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