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Polemiche su assunzioni in Rai: damilismo e controversie scuotono l’azienda di viale Mazzini

Le recenti assunzioni in Rai hanno scatenato polemiche e accusazioni di familismo, sollevando dubbi sulla trasparenza dei processi di selezione interna. Questo articolo esplora le controversie emerse intorno alle nomine di Ferdinando Colloca e Matteo Tarquini, evidenziando le reazioni delle opposizioni politiche e dei sindacati.

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Le recenti nomine di Ferdinando Colloca e Matteo Tarquini in Rai hanno sollevato una serie di polemiche e critiche, alimentando dibattiti sulla gestione e la trasparenza dell’azienda radiotelevisiva pubblica italiana.

Ferdinando Colloca, noto come esponente di Casapound di Ostia e già coinvolto in un’inchiesta per affari con il clan Spada, è stato selezionato all’interno di una controversa procedura gestita da Adecco. Questo ha suscitato lamentele da parte dei sindacati, che avrebbero preferito una selezione interna più rigorosa. Nonostante le proteste, Colloca è stato assegnato alla direzione DayTime di Angelo Mellone, sebbene il diretto interessato abbia negato di aver avuto un ruolo decisionale nella sua assunzione. Inoltre, sia Ferdinando che suo fratello Salvatore sono stati impiegati in Rai prima dell’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione a guida centrodestra, sollevando interrogativi sulla continuità delle politiche di gestione aziendale.

La seconda nomina controversa riguarda Matteo Tarquini, il cui padre Giovanni ha avuto Roberto Sergio come testimone di nozze nel 1990. Tarquini, esperto in applicazioni web e visual radio, è stato assunto a un livello di funzionario nella Rai, suscitando dubbi sulla base della sua esperienza e qualifiche relative alla posizione assegnata. La sua carriera in Rai, iniziata quattro anni fa, ha visto il suo ingresso durante il periodo in cui Sergio era già direttore di Rai Radio, aggiungendo un ulteriore strato di critiche sull’influenza personale nelle decisioni di assunzione.

Le reazioni politiche non sono tardate ad arrivare. Sandro Ruotolo, europarlamentare e responsabile dell’Informazione nel Partito Democratico, ha criticato aspramente l’azienda, accusandola di trasformarsi in un “suq” anziché mantenere un ambiente professionale e meritocratico. Angelo Bonelli, del partito Ambientalista Verdi, ha annunciato un’interrogazione parlamentare in commissione di Vigilanza Rai, mentre Maria Elena Boschi di Italia Viva ha promesso di indagare a fondo sulla questione. Il presidente di Fnsi, Vittorio Di Trapani, ha condannato le presunte pratiche nepotistiche, sottolineando un ritorno a metodi di gestione tipici della “vecchia politica”.

Nonostante le prime indagini interne attivate da Roberto Sergio per proteggere l’azienda e il suo ruolo, le interrogazioni e le critiche continuano a crescere, ponendo la Rai al centro di un acceso dibattito pubblico sulla governance e l’etica aziendale.

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Esteri

Biden liquida i timori, ‘sono il più qualificato’

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“Nessuno è più qualificato di me per la presidenza e per vincere la corsa” alla Casa Bianca: “sono il più qualificato”. Incurante dei timori del partito e degli elettori, Joe Biden ribadisce che non intende lasciare e si dice sicuro di poter vincere le elezioni e restare in carica altri quattro anni. Nei 22 minuti di intervista a Abc, il presidente Usa appare più sicuro e incisivo rispetto alla disastrosa performance al dibattito contro Donald Trump, ma le sue parole non sembrano in grado di rassicurare e spazzare via i dubbi. Incalzato da George Stephanopoulos sui timori relativi alla sua età e al suo stato di salute, Biden cerca di smarcarsi alle domande. “Sono in buona forma.

Non correrei se non credessi di poterlo fare”, ha detto spiegando di sottoporsi a controlli medici di routine. “Non esiterebbero a dirmi che c’è qualcosa che non va”, ha quindi aggiunto. Il presidente però non si è impegnato a sottoporsi a una valutazione medica indipendente. “Con la presidenza faccio un test neurologico completo ogni giorno”, si è limitato a dire ribadendo che il dibattito tv è stato un “brutto episodio” e “non un segnale di un problema più serio”. Biden ammette di essere arrivato al confronto esausto e di non essere riuscito a recuperare a causa di un brutto raffreddore.

“La responsabilità di come è andato il dibattitto è solo mia”, ha aggiunto puntando comunque il dito contro il “bugiardo patologico” di Trump che ha mentito ripetutamente. Biden non solo si è mostrato sprezzante sui dubbi sulla sua salute, ma ha messo in dubbio anche i sondaggi che lo danno in svantaggio rispetto a Trump. A Stephanopoulos che gli indica di non aver mai visto vincere un presidente con il 36% dei gradimenti, Biden ha risposto secco: “Non credo a questo numero. Le nostre rilevazioni indicano altro. Ricordo che nel 2020 dicevano che non potevo vincere”. E quando il giornalista lo incalza facendogli notare che nel 2024 è molto più difficile, il presidente risponde: “Non quando si corre contro un bugiardo patologico.

Tutte le rilevazioni indicano che è un testa a testa. Non penso che ci sia nessuno più qualificato di me per essere presidente e vincere la corsa. Sono il più qualificato”. La performance del presidente comunque non convince. Molti democratici – riportano i media americani – non la ritengono rassicurante. “Non ritengo che spazzerà via le preoccupazioni”, ha osservato David Axelrod, l’ex consigliere di Barack Obama. A colpire è stata la decisione con cui Biden ha escluso del tutto una sua uscita dalla corsa: lo farei – ha detto – solo su intervento divino, “se me lo dicesse Lord Almighty”.

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Esteri

Pezeshkian sarà il nuovo presidente dell’Iran

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Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14me elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica, hanno riferito oggi i media statali locali.

Il quartier generale delle elezioni statali iraniane rende noto che Pezeshkian ha ottenuto 16.384.403 voti contro i 13.538.179 del suo rivale ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58.000 seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 paesi stranieri. Al ballottaggio presidenziale hanno partecipato circa 30.530.157 (49,8%) dei 61.452.321 elettori aventi diritto, aggiungo le autorità iraniane.

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Euro 2024: Francia in semifinale, battuto Portogallo ai rigori

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La lotteria dei rigori arride alla Francia che prevale sul Portogallo al termine di una partita equilibrata, non risolta neppure dai supplementari. L’errore di un giocatore iberico consente stasera ai francesi di assicurarsi l’ingresso alla semifinale.

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