Collegati con noi

Cronache

Favoriva l’azienda del compagno, condanna a 7 anni e dieci mesi di reclusione lady Asl Napoli 1

Pubblicato

del

Sette anni e dieci mesi di reclusione per Loredana Di Vico, ex dirigente della ASL Napoli uno. La sentenza è stata emessa dai giudici della quarta sezione, collegio C, che hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Immacolata Sica. La Di Vico è stata riconosciuta colpevole di aver favorito l’azienda del suo ex compagno, Vincenzo Dell’Accio, manager nel settore delle forniture sanitarie.

Oltre alla Di Vico, anche Dell’Accio ha ricevuto una condanna: sette anni e undici mesi di reclusione. È stato condannato anche Rosario Dell’Accio, fratello di Vincenzo, a tre anni e quattro mesi di reclusione. L’indagine ha confermato che gli ordinativi di spesa per apparecchiature parasanitarie provenivano da richieste dell’imprenditore, avallate dalla dirigente dell’ufficio acquisti e trasparenza della ASL Napoli uno.

I due primari coinvolti nel caso, Tortoriello e Postiglione, sono stati assolti. La ASL Napoli uno, rappresentata dal penalista Giuseppe Fusco, si era costituita parte civile nel processo e ora potrebbe avanzare richieste di sanzioni amministrative nei confronti della Di Vico.

Gli avvocati difensori di Loredana Di Vico, Massimo Scalfati e Alfredo Sorge, hanno espresso la loro perplessità riguardo alla sentenza, sottolineando che tre delle quattro ipotesi di corruzione sono state respinte perché il fatto non sussisteva. Tuttavia, la Di Vico è stata condannata per una “indefinita promessa di utilità” non correlata alle sue funzioni. La difesa ha annunciato che la sentenza sarà impugnata non appena verranno rese note le motivazioni, ribadendo la correttezza della loro assistita nei procedimenti di acquisto.

Questa vicenda, che ha visto l’arresto e il sequestro di beni sei anni fa, ha messo in luce un sistema di favoritismi e corruzione all’interno della centrale acquisti della ASL Napoli uno. La condanna di ieri rappresenta un passo significativo nella lotta contro la corruzione nel settore pubblico, ma lascia ancora aperti molti interrogativi sul sistema di controllo e trasparenza delle procedure di acquisto nella sanità pubblica.

Per tutti gli imputati, benché condannati, vale il principio di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio.

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Falso carabiniere tenta una truffa ad una donna, arrestato dai veri carabinieri

Pubblicato

del

Non riesce la truffa ai danni di una donna da parte di un ventenne campano arrestato dai carabinieri di Osimo. Il giovane ha telefonato alla signora di Osimo fingendosi un maresciallo dei carabinieri per spiegare che il marito era rimasto coinvolto in un incidente e che sarebbe stata contattata da un avvocato. Per evitare la querela, avrebbe dovuto pagare alla controparte 8mila euro. La donna non si è lasciata ingannare, ha mantenuto il contatto telefonico, e attraverso la madre, ha contattato i Carabinieri della Compagnia di Osimo che, in brevissimo tempo, hanno organizzato un servizio di osservazione e, dopo aver atteso l’uomo nell’abitazione della donna per riscuotere quanto chiesto, lo hanno arrestato. Sono ancora in corso le indagini per dare un nome ai complici dell’arrestato in flagranza di reato per tentata truffa aggravata. Le indagini proseguono per individuare i suoi complici. Non dovendosi applicare misure cautelari, ad arresto convalidato, l’uomo, incensurato, è stato posto in libertà. Il provvedimento eseguito costituisce misura precautelare e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Continua a leggere

Cronache

Investe e uccide donna a Camposano, l’arrestato è un vigile urbano: tasso alcolemico alto

Pubblicato

del

Diminuzione della capacità di eseguire compiti semplici, stato di rilassamento.  Poi gradualmente l’alterazione della percezione degli spazi, mutamenti nella personalità, perdita di prontezza nella reazione agli stimoli, abbassamento della soglia di attenzione.
Sono i primi segnali del corpo quando la concentrazione di alcol nel sangue oscilla tra i 0,5 e 1 g per litro.
Con l’aumentare dei bicchieri, sale la soglia da 1 g/l fino a 2.
Qui la coordinazione è pregiudicata, inizia il biascicamento, subentrano vertigini, nausea. Le capacità motorie e cognitive sono già compromesse. Mettersi alla guida in questo stato è terribilmente pericoloso. Ed è vietato dalla legge già dalle prime avvisaglie elencate. Il tasso alcolemico del 26enne incensurato che questa notte avrebbe investito e ucciso una sua coetanea era di 1,7 g/l .

E’ successo nella tarda serata di ieri nel comune di Camposano.  Una donna passeggia in via Croce San Nicola insieme alle due nipotine di 10 e 7 anni.  Lungo lo stesso senso di marcia è arrivata la suzuki splash guidata dal 26enne che avrebbe preso in pieno la 27enne di Camposano, sbalzandola in un terreno, oltre un muro alto 1 metro e mezzo.  La donna è morta sul colpo, le due bimbe sono miracolosamente illese ma in stato di shock.  L’uomo alla guida si è fermato e poco dopo sono arrivati i carabinieri della compagnia di Nola.  Accompagnato in ospedale, gli è stato rilevato un tasso alcolemico pari a 1,7 g/l.  E’ stato arrestato per omicidio stradale e sottoposto ai domiciliari in attesa di giudizio.

Secondo quanto si è appreso, è un vigile urbano l’investitore con tasso alcolemico superiore alla norma ritenuto responsabile dell’omicidio stradale avvenuto a Camposano, nel Napoletano, dove ha perso la vita una donna di 27 anni che era con i suoi nipotini di 10 e 7 anni. L’uomo, ora agli arresti domiciliari, è titolare di un contratto di formazione e presta servizio da 6-7 mesi, nel comune di Portici (Napoli).

Continua a leggere

Cronache

Cantante scomparsa, giardiniere di nuovo indagato per omicidio

Pubblicato

del

Per la morte di Greta Spreafico, la donna di 53 anni di Erba (Como), scomparsa nel delta del Po rodigino il 4 giugno 2022, dopo l’archiviazione del caso sarebbe di nuovo indagato Andrea Tosi, 58 anni, giardiniere di Porto Tolle (Rovigo), questa volta non soltanto per distruzione e occultamento di cadavere, ma anche per omicidio preterintenzionale. L’emittente Telelombardia – riferiscono i quotidiani veneti – nei giorni scorsi ha diffuso il contenuto di un’intercettazione in cui Tosi risponde “ma sì, sono stato io” alla domanda di una terza donna che gli chiedeva, riferendosi a Sperafico: “Tu non l’hai uccisa vero?”

Sono intercettazioni risalenti all’ottobre 2022, successive alla scomparsa ma già presenti nel fascicolo della procura della Repubblica di Rovigo prima dell’archiviazione. All’epoca non erano state ritenute attendibili. La donna, conosciuta come cantante rock, si trovava in Polesine per vendere la casa del nonno a un cugino, ma si sono perse le sue tracce due giorni prima della data in cui era stato fissato il rogito. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e neanche l’auto che utilizzava, una Kia Picanto. L’avvocato della famiglia Spreafico nei mesi scorsi però ha fornito alla Procura nuovo materiale, tra cui comunicazioni tra Tosi e l’ex compagno della donna scomparsa, Gabriele Lietti. Il caso è stato riaperto, c’è stato un nuovo sopralluogo nell’abitazione di Greta Spreafico, all’interno sono state ritrovate le chiavi dell’auto e un capello impigliato in una maglia di colore verde gettata nel bidone dell’umido. Il tutto è ora al vaglio del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto