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Salute

Microplastiche trovate per la prima volta in organi maschili

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Uno studio americano ha osservato per la prima volta la presenza di microplastiche negli organi sessuali maschili. Tutti e cinque gli uomini studiati soffrivano di disturbi erettile ed erano ricoverati all’ ospedale dell’ universita’ di Miami per venire sottoposti ad un impianto penile: i frammenti dei composti chimici sono stati rinvenuti nei loro tessuti.

L’autore della ricerca, Ranjith Ramasamy, esperto di urologia riproduttiva, ha basato la sua indagine su uno studio precedente che aveva riscontrato tracce di microplastiche nel cuore umano. “Con le nuove prove della capacita’ di queste sostanze di invadere organi umani – ha spiegato Ramasamy – dobbiamo ora capire quali sono legate ai problemi erettili e a quali livelli possono causare reazioni patologiche”. Lo studio ha trovato ben 16 diversi tipi di polimeri di microplastiche negli organi degli uomini.

“La scoperta di queste sostanze chimiche nel pene non mi ha sorpreso – ha spiegato l’ autore della ricerca – in quanto l’ organo maschile ha una potente vascolarizzazione come il cuore”.

Matthew Campen, professore di farmacologia alla universita’ di regent, e autore di un precedente studio che aveva individuato resti di microplastiche nei testicoli maschili, ha affermato: “Usualmente le plastiche sono non-reattive con le cellule del corpo, ma possono distruggere alcuni processi organici per la normale funzione degli organi, come la capacita’ erettile e la produzione di sperma”.

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Farmindustria, Marcello Cattani confermato alla Presidenza

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Marcello Cattani è stato confermato all’unanimità alla Presidenza di Farmindustria. Sarà in carica per il biennio 2024-2026, come riporta una nota. Cattani – parmigiano, 53 anni, sposato, due figli, laureato in Scienze Biologiche ad indirizzo biomolecolare, con una specializzazione in Chimica e Tecnologia Alimentari – è Presidente e Amministratore Delegato di Sanofi Italia e Malta. È anche nel Consiglio generale di Confindustria e nel Consiglio generale di Assolombarda. Da ottobre 2022 è Presidente del Club Santé Italia, che riunisce 40 aziende francesi in Italia in ambito medico-farmaceutico. L’Assemblea ha nominato anche Alberto Chiesi (Chiesi Farmaceutici) Presidente Onorario di Farmindustria e ha eletto il Comitato di Presidenza composto da cinque Vice-Presidenti: Alessandro Chiesi (Chiesi Farmaceutici); Valentino Confalone (Novartis Farma); Massimo Di Martino (Abiogen Pharma); Paivi Kerkola (Pfizer Italia); Pierluigi Petrone (Euromed). Del Comitato di Presidenza fanno parte anche: Lucia Aleotti (A. Menarini); Francesco De Santis (Italfarmaco); Fabio Landazabal (GlaxoSmithKline); Morena Sangiovanni (Boehringer Ingelheim Italia); Mario Sturion Neto (Johnson & Johnson); Luciano Grottola (Ecupharma). Le linee programmatiche della nuova squadra per il biennio 2024-2026 saranno illustrate nel corso dell’Assemblea di Farmindustria che si svolgerà a Roma giovedì 4 luglio.

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La prima mano bionica su misura raccoglie 5,5 milioni di euro

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La prima mano bionica ‘su misura’ al mondo, in grado di adattare il proprio funzionamento al tono muscolare di ogni persona, ha raccolto 5,5 milioni di euro grazie a un nuovo round di investimento per la start-up pugliese BionIt Labs: all’investimento hanno partecipato i fondi Cdp Venture Capital Sgr, Rif Srl, Sefea Impact Sgr e Simest Spa, insieme alla Fondazione Enea Tech e Biomedical. Con queste nuove risorse, grazie alle quali il capitale dell’azienda sale a oltre 12 milioni di euro dalla sua fondazione nel 2018, sarà possibile espandere le attività nel mercato degli Stati Uniti, che rappresentano oltre il 50% del mercato protesico globale, ed ampliare l’offerta dei prodotti.

Il progetto di punta di BionIt Labs è ‘Adam’s Hand’, una protesi di mano che coniuga semplicità di utilizzo, elevata affidabilità e robustezza, nata durante la tesi di laurea di Giovanni Zappatore, amministratore delegato e fondatore dell’azienda. Per questo dispositivo, disponibile attualmente in 12 paesi, è stato sviluppato e brevettato un algoritmo di Intelligenza Artificiale che consente di adattarlo alle caratteristiche dell’utente. “BionIT Labs ha già dimostrato di saper trasformare un’idea in un prodotto perfettamente in grado di rispondere ed adattarsi nel tempo alle esigenze del mercato protesico” dichiara Zappatore. “La rinnovata fiducia di Cdp Venture Capital e Rif, assieme all’ingresso dei nuovi fondi di investimento, ci consentirà di posizionarci sul mercato come una delle maggiori realtà operanti in questo settore a livello mondiale”.

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La dieta mediterranea protegge anche i pazienti oncologici, progetto UMBERTO con Neuromed

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Neuromed

La Dieta Mediterranea si rivela un ottimo alleato per la salute anche dopo una diagnosi di tumore, infatti restare fedeli alla tradizione alimentare nostrana si associa a una mortalità ridotta del 32%, e a una mortalità per cause cardiovascolari ridotta del 60%. È il risultato di uno studio realizzato nell’ambito del Progetto UMBERTO, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS -I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con l’Università LUM “Giuseppe Degennaro” di Casamassima (BA).

La ricerca ha mostrato che le persone con una diagnosi di tumore che seguivano uno stile alimentare ispirato ai principi mediterranei vivono più a lungo rispetto a chi non mangia mediterraneo. Pubblicata sulla rivista JACC CardioOncology, la ricerca ha analizzato i dati di 800 adulti italiani, uomini e donne, che al momento dell’ingresso nello studio epidemiologico Moli-sani avevano già avuto una diagnosi di tumore.

I partecipanti sono stati seguiti per oltre 13 anni e per tutti loro erano disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari. Il ruolo protettivo della dieta mediterranea nella prevenzione primaria di alcuni tumori è documentato da svariate ricerche scientifiche, spiega Marialaura Bonaccio, primo autore dello studio. Il nuovo studio mostra che questo modello alimentare può avere benefici anche per chi ha già avuto una diagnosi di tumore.

“I risultati della nostra ricerca – continua Bonaccio – indicano che le persone che avevano avuto precedentemente un tumore e che avevano seguito uno stile alimentare mediterraneo avevano, negli anni successivi, un rischio di mortalità più basso del 32% rispetto a chi invece non aveva seguito la dieta mediterranea.La mortalità cardiovascolare è ridotta del 60%”.

“La Dieta Mediterranea – spiega Chiara Tonelli, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Veronesi ETS – è composta principalmente da alimenti che sono fonti naturali di sostanze antiossidanti, come frutta, verdura e olio di oliva, che potrebbero spiegare il vantaggio riscontrato nei confronti della mortalità tumorale e cardiovascolare, che sappiamo essere ridotta da diete particolarmente ricche di questi composti bioattivi”.

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