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Cronache

Camaldoli in fiamme, è polemica sui voli antincendio

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Bruciano i Camaldoli, la collina che col suo eremo domina Napoli, e con la cenere piovono sulla città anche le polemiche sui soccorsi, tardivi per alcuni. L’incendio, molto probabilmente di natura dolosa e non ancora del tutto domato a distanza di ventiquattro ore, si è sviluppato nel primo pomeriggio di ieri a ridosso dei quartieri popolosi del Vomero e di Soccavo, con fiamme visibili anche da diversi chilometri di distanza a lambire le case e a fare terra bruciata di boschi e castagneti. Solo stamattina, con l’ausilio di tre canadair, è stato possibile contrastarlo in maniera efficace. Mezzi che – come rivelato dal sindaco Manfredi – nel pomeriggio di ieri non erano disponibili. A contrastare le fiamme i vigili del fuoco, intervenuti con gli elicotteri per contenere l’incendio sviluppatosi sul versante di Soccavo della collina, per poi estendersi a macchia d’olio fino ad attaccare le zone abitate. Sul posto – sin da ieri sera – sia il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che il prefetto del capoluogo partenopeo Michele di Bari che ha attivato il centro coordinamento soccorsi.

Dopo i primi interventi andati avanti fino a sera inoltrata, le operazioni di spegnimento sono proseguite dalle prime ore di oggi quando – dinanzi all’incendio che non accennava a diminuire – si sono alzati in volo i mezzi antincendio. Due i fronti delle fiamme: il primo, sul versante basso di Soccavo-Pianura, è stato coperto da un elicottero con capacità di carico di 500 litri, seguito da un canadair dei vigili del fuoco partito da Ciampino, con capacità di 6.130 litri. Sul secondo fronte, quello di Camaldoli, è stato autorizzato il volo di un altro elicottero Erikson da 9000 litri. La città si è risvegliata coperta di cenere in varie zone, e con il cielo ingrigito. Tanti i residenti che non hanno potuto dormire a causa del fumo acre. Incalcolabili i danni all’ambiente.

La situazione è migliorata con l’arrivo di un terzo mezzo aereo antincendio: “Il nostro primo obiettivo – spiega il prefetto di Napoli – è stato quello di mettere in sicurezza le persone”. Subito dopo è stata disposta la ‘cinturazione” della zona con l’impiego di numerose pattuglie delle forze dell’ordine”. A complicare le cose ci si è messo anche il vento. Come ha spiegato il sindaco Manfredi: “La situazione era molto complessa perché il fronte dell’incendio ha cambiato direzione molte volte, quindi questo ha reso molto difficile le operazioni di spegnimento”. Il vento, dunque, ma non solo. “C’è stata anche – ha sottolineato Manfredi – la mancanza di mezzi aerei che non sono potuti intervenire quando c’è stato il buio, questo ha reso le operazioni molto difficili. L’intervento stamattina di tre Canadair ha consentito di mettere in sicurezza la situazione”.

Prima non è stato possibile. Il perché lo spiega lo stesso Manfredi: “Ho parlato con il comandante dei vigili del fuoco, perché l’incendio era partito ieri all’ora di pranzo e mi ha detto che non c’era una disponibilità di mezzi aerei più importanti nel pomeriggio. Questo è quanto mi è stato riferito – ha aggiunto – e che quindi sono intervenuti solamente gli elicotteri. C’è stato in realtà un altro problema che è la presenza di cavi di alta tensione che ci sono in quell’area che ha impedito agli elicotteri di poter lavorare liberamente, quindi si è dovuto aspettare prima la messa in sicurezza sull’impianto di alta tensione”.

Pronta un’interrogazione parlamentare. L’annuncia il parlamentare di Avs Francesco Borrelli “per sapere perché i mezzi aerei sono arrivati con molte ore di ritardo rispetto alle segnalazioni dei cittadini e dei vigili del fuoco”.

Un incendio (fatto di accuse) nell’incendio che il prefetto di Bari prova a ridimensionare: “La situazione è critica, ma non di pericolo. È stato attivato immediatamente il centro soccorsi. e non è vero che le suore siano state evacuate. La risposta che si sta dando è la più adeguata possibile: le fiamme non sono ancora spente ma conto che lo siano nell’arco delle prossime ore”.

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Frattamaggiore: rientrati a casa i due sposi scomparsi pochi giorni dopo le nozze

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Maria Zaccaria e Pietro Montanino, la coppia di sposi scomparsa da Frattamaggiore (Napoli) il 29 ottobre 2024, sono rientrati a casa. La notizia è stata diffusa dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” sui propri canali social. La loro scomparsa, avvenuta pochi giorni dopo il matrimonio celebrato il 25 ottobre, aveva destato preoccupazione nella comunità locale.

Durante la loro assenza, i due figli della coppia, un neonato e un bambino più grande figlio della donna, erano stati affidati ai nonni. Le ricerche, che avevano coinvolto anche don Maurizio Patriciello, si sono concluse positivamente con il loro ritorno a casa in buone condizioni.

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Pompei: turista newyorkese si introduce di notte negli scavi per scattare foto, denunciato

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Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2024, il personale di vigilanza del Parco Archeologico di Pompei ha rilevato, attraverso i sistemi di videosorveglianza, la presenza di un individuo che si aggirava all’interno del sito dopo esservi entrato da via Villa dei Misteri. L’uomo, un turista newyorkese di 28 anni, incensurato, è stato sorpreso mentre scattava fotografie nelle varie aree degli scavi.

Allertati immediatamente, i Carabinieri della stazione di Pompei sono intervenuti sul posto, identificando e fermando l’intruso. L’uomo è stato denunciato per l’intrusione non autorizzata; al momento, non sono stati riscontrati danni al patrimonio archeologico.

Il direttore del Parco Archeologico ha espresso gratitudine verso il personale del Ministero della Cultura e l’Arma dei Carabinieri per l’intervento tempestivo ed efficace, sottolineando l’efficacia del sistema di sicurezza in atto.

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Schlein attacca Meloni sulla sanità, sgarro da Pd campano

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Elly Schlein in campagna elettorale in Umbria attacca la Meloni. Tema su cui batte forte quello della sanità: “la spesa sanitaria sul pil con lei al governo sta arrivando ai minimi storici da 15 anni” e parla di “vergogna” per il caso Gemmato, il sottosegretario alla Salute con una partecipazione in una società di sanità privata a lui stesso promossa. Ma nelle stesse ore il Pd in Campania, nonostante il no deciso della segretaria, spiana la strada al terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca e apre una crepa nei dem.

La riunione di maggioranza approva la proposta per consentire di bypassare il vincolo delle due consiliature e successivamente la commissione Affari Sociali recepisce e approva il provvedimento che sarà portato all’esame della seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo. Anche in Campania viene accolto il principio dell’ineleggibilità del governatore che abbia fatto due mandati, ma il computo scatta dall’approvazione della legge. Quindi, via libera a De Luca. Tra i consiglieri regionali del Pd prevale la fedeltà a Vincenzo De Luca, a conclusione di giorni tormentati ma con un finale ancora da scrivere, soprattutto in attesa delle decisioni che prenderà eventualmente il partito a livello nazionale contrario ai tre mandati.

Ma nel suo tour de force elettorale umbro, la segretaria glissa ed evita la polemica interna, concentrandosi piuttosto sulle critiche al governo: “Sono settimane che Giorgia Meloni dà i numeri sulla sanità. La destra non crede nella sanità pubblica”. Sotto accusa anche la candidata governatrice del centrodestra, Donatella Tesei: “il suo programma chiedeva di rafforzare il privato ed è l’unica promessa che è stata in grado di mantenere”.

Intanto in Campania, nel corso della riunione di maggioranza per tentare di evitare uno strappo lacerante è stata avanzata la proposta di tenere separate la questione del terzo mandato, per il quale comunque arriverà un sì, dalla indicazione del nome del candidato alla presidenza della Regione, da formalizzare in un secondo momento. Un compromesso irriso dalle opposizioni.

“De Luca ha scambiato la Regione per il cucinotto di casa propria. I balletti tra presidente e maggioranza sono una vergogna senza fine. Se la Schlein e il suo PD consentono questo scempio perderanno ogni residuo di credibilità. Tanto non li salverà nessuna legge truffa. Faranno la fine dei capponi di Renzo”, dichiara Antonio Iannone, senatore e commissario regionale Fdi in Campania, che chiosa: “siamo alle comiche finali”. Gli strascichi della riunione di maggioranza e le tensioni tra i dem hanno portato ad un rinvio continuo della commissione Affari Sociali convocata in un primo momento alle 16 e il cui inizio è stato fatto slittare fino alle 18,30. In serata arriva il via libera al provvedimento con il voto favorevole degli esponenti del centrosinistra. Contrari il Movimento 5 Stelle e il centrodestra.

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