Affluenza a picco, con la soglia del 50% sfiorata ma non raggiunta – alla chiusura dei seggi ha votato oltre il 49% degli aventi diritto, quando ancora mancano i dati relativi a quasi 20 mila sezioni – e l’astensionismo primo partito italiano. Evocato da tutti gli schieramenti politici nel corso della campagna elettorale, lo spettro di un vistoso calo di votanti alle urne si è palesato fin dal primissimo dato delle 23 di sabato. Un trend confermato anche nella seconda giornata di voto e alla chiusura dei seggi, con dati arrivati con grande lentezza.
Un nuovo record negativo di affluenza, dopo il 54,5% del 2019. Sono dunque sempre meno gli italiani che vanno a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo, mentre sembra “reggere” ancora l’elettorato chiamato ad esprimere la preferenza per le amministrative, sia per l’elezione di sindaci – si è votato in quasi 3.700 comuni di cui 7 capoluoghi di regione – sia per l’elezione del presidente e del consiglio regionale, in questo caso del Piemonte, come già nel 2019. Proprio in Piemonte si è avuta un’affluenza del 56,37% (era stata 63,22) mentre alle comunali ha votato il 62,72% (67,90%). Ad eccezione del 2004, quando il dato definitivo fu del 73% e superò il 70,8% del 1999, l’affluenza per le europee ha visto un costante e progressivo vistoso calo.
Nel 2014 votò, alla chiusura dei seggi, il 57,22% degli aventi diritto mentre nel 2019, quando si votò solo di domenica, alle urne andò il 54,5%. In quella circostanza si andò alle urne anche per le regionali in Piemonte e in 3.800 comuni. Analizzando il dato nelle circoscrizioni, le regioni più virtuose sono l’Umbria e l’Emilia Romagna, mentre il fanalino di coda è la Sardegna. Complessivamente la circoscrizione con il maggior numero di persone che si sono recate alle urne è quella Nord Occidentale, che comprende Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta che supera ampiamente il 50% dei votanti; questa soglia viene superata anche dalla circoscrizione Nord Orientale e da quella Centrale mentre la maglia nera spetta alla circoscrizione Meridionale e Insulare (Sicilia e Sardegna) che non raggiungono il 50% dei votanti.
Il voto per il nuovo parlamento di Strasburgo ha viaggiato in parallelo, per circa 17 milioni di italiani, con quello per le amministrative. L’affluenza in questo caso è stata più alta, segno che il voto per il territorio resta primario rispetto a quello europeo. Non sono poi mancati casi particolari, come quello di Cerreto di Spoleto dove già alle 12 di domenica aveva già votato oltre il 51% degli aventi diritto. Le operazioni di voto sono proseguite senza particolari difficoltà. In provincia di Napoli una donna di 24 anni è stata denunciata dai carabinieri per abbandono di seggio senza legittimo motivo. Impiegata come scrutatrice in un seggio di Qualiano, la donna ha lasciato il suo posto nella serata di sabato.
Non è più tornata e ha inizialmente fornito giustificazioni senza fondamento. Poi ha ammesso di non voler tornare perché la paga da scrutatrice era troppo bassa. Sempre in Campania alcuni elettori sono stati denunciati per avere scattato la foto alla scheda elettorale all’interno della cabina. Problema ai seggi alle elezioni amministrative di Torrazza Piemonte, nel Torinese, dove un cittadino ha ricevuto una scheda già compilata con tanto di croce sul simbolo e preferenza.
Il presidente di seggio ha quindi ordinato un riconteggio delle schede. in 4 centri molisani e in 4 sardi, sindaci ‘eletti’ a urne aperte, così anche è avvenuto in Calabria per 8 sindaci, in Liguria per 5 comuni e ben in 46 comuni della bergamasca: dove c’era un solo candidato e dove è necessario raggiungere il quorum del 40 per cento dei votanti per dare validità alla consultazione, l’elezione è stata praticamente già certa per i primi cittadini con la rilevazione dell’affluenza alle 19.