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Cronache

Presentato il Gio, il gruppo anti-sommossa per le carceri

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Una squadra composta da oltre 200 unità, super-esperti pronti all’intervento in un’ora per ripristinare le condizioni di sicurezza nelle carceri italiane. Si chiama Gio, l’acronimo di Gruppo di Intervento Operativo, ed è la nuova struttura messa in campo dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per sedare rivolte e sommosse nei penitenziari italiani. “Il Gio non solo garantirà ordine e sicurezza negli istituti – ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro durante la presentazione -, ma sarà a garanzia anche, e soprattutto, dei detenuti stessi”.

La nuova squadra, che dovrebbe essere operativa “entro la fine dell’anno” – come sottolineato dallo stesso Delmastro – avrà distaccamenti nelle varie regioni d’Italia in modo da poter garantire interventi rapidi ovunque in caso di necessità. Oltre ad agenti altamente specializzati è prevista anche la formazione di negoziatori, che saranno i primi ad entrare in campo nei casi in cui verrà richiesto l’intervento del Gruppo. “Si tratta di uomini e donne preparati e pronti all’impiego – ha sottolineato il sottosegretario – ma con l’obiettivo di contenere i rivoltosi con il minor uso della forza possibile”. Il Gio prende ispirazione dall’Eris francese, le squadre regionali di intervento e di sicurezza. “Da quando esiste questa organizzazione – ha spiegato il vicecapo del Dap, Lina Di Domenico – le rivolte sono diminuite del 90%. Nei 20 anni di attività, inoltre, solo in un caso è stato necessario l’uso delle armi”.

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Cronache

Spari in un locale a Molfetta, uccisa una ragazza di 19 anni

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Una ragazza di 19 anni è morta dopo essere stata ferita con colpi di arma da fuoco durante una lite avvenuta la notte scorsa in un locale di Molfetta, nel nord Barese. Un altro ragazzo sarebbe stato ferito. Le indagini sono coordinate dalla Procura antimafia di Bari per il presunto coinvolgimento di esponenti di un clan mafioso.

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Cronache

Esplode palazzina a Saviano, intera famiglia di 5 persone sotto le macerie: tre sono bambini

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Poco fa in via tappia 5, una palazzina è crollata, verosimilmente per l’esplosione di una bombola di gas. Si tratta di un edificio di due piani a Saviano.  Sembrerebbe che l’esplosione sia avvenuta al secondo piano, nell’abitazione di una persona anziana.
Al primo piano una famiglia di 5 persone (marito moglie e tre bambini). Sono tutti sotto le macerie. Al momento si sente provenire qualche voce. Sul posto per i soccorsi carabinieri e vigili del fuoco.

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Cronache

Fedez e Chiara Ferragni: la canzone della discordia tra accuse e polemiche

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La separazione tra Fedez e Chiara Ferragni continua a dominare la scena mediatica, e l’ultimo capitolo di questa travagliata storia è stato scritto dal rapper stesso. Con il brano Allucinazione collettiva, Fedez racconta i suoi sentimenti e il difficile momento personale che sta vivendo, toccando temi come l’amore, la sofferenza e persino il tentato suicidio. Ma la sua ex moglie, Chiara Ferragni, ha reagito duramente, descrivendo la canzone come una “finta canzone romantica, priva di sincerità”, e un “atto violento” volto a sfruttare la situazione.

Le parole di Fedez e la risposta di Chiara

Nel testo della canzone, Fedez riflette sulla fine della sua relazione e sul dolore che ne è seguito: «La vita ferisce. Il tempo lenisce. L’amore sparisce. Ma non si capisce…». Tuttavia, l’amore cantato dal rapper non è visto nello stesso modo da Chiara, che ha prontamente risposto sui social definendo il brano un tentativo di strumentalizzare il loro rapporto: «Sto cercando di andare avanti nonostante tutto e chiedo solo di essere lasciata fuori da questi giochi».

Chiara, nel suo lungo post, ha espresso stanchezza per i continui attacchi pubblici e per l’esposizione mediatica della sua vita privata, ribadendo il desiderio di proteggere i suoi figli e la sua famiglia da ulteriori polemiche.

Le accuse tra Fedez e Tony Effe

A complicare ulteriormente la situazione, nelle settimane precedenti c’erano già stati forti screzi tra Fedez e Tony Effe, il rapper di Sesso e samba. Effe, indiziato di un flirt con Ferragni, aveva lanciato frecciatine nella sua musica, accusando Fedez di aver trascurato la moglie durante la malattia e di strumentalizzare i figli per la propria immagine pubblica. Da lì, è nato un “dissing”, un duello musicale in cui Fedez ha risposto duramente: «Scrivevi a mia moglie mentre mi abbracciavi, quelli come te io li chiamo infami».

Ma la polemica è degenerata quando Effe ha fatto espliciti riferimenti ai figli della coppia, Vittoria e Leone, suscitando l’indignazione di Chiara, che ha chiesto rispetto e di lasciare fuori i suoi bambini da questa faida. «Fate quello che volete, ma lasciate tutti in pace, me e i miei figli», ha scritto l’influencer.

Un capitolo che non si chiude

Allucinazione collettiva sembra quasi un tentativo di Fedez di chiudere un capitolo doloroso della sua vita, ma le reazioni di Chiara Ferragni dimostrano che, almeno per lei, la questione è tutt’altro che risolta. Il “lietofine” che Fedez cerca nella canzone appare distante, mentre Chiara ribadisce la necessità di porre un punto definitivo a questa storia: «Credo sia giunto il momento di mettere un punto a tutto ciò e di poter vivere serenamente».

Questa vicenda, seguita con grande attenzione dai fan e dal pubblico, è ormai diventata un argomento di dibattito tanto nei bar quanto sui social, con opinioni contrastanti su chi abbia ragione e se sia possibile, per i due protagonisti, trovare finalmente pace e serenità.

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