L’unica possibilità, per la Juventus di Massimiliano Allegri, di non chiudere l’anno a zero titoli, così come già successo l’anno scorso. I bianconeri, con la partecipazione alla prossima Champions League in tasca, si aggrappano alla Coppa Italia, scialuppa di salvataggio di una stagione che poteva essere magica e, invece, non lo è diventata. “Per tutti noi domani può essere l’ultima finale, non è detto che ognuno di noi possa giocarne un’altra l’anno prossimo”, esordisce Allegri consapevole che, certi treni soprattutto in certe stagioni, non sono da perdere.
A chi fa notare al tecnico bianconero che la sua Juventus arriva al grande appuntamento da sfavorita, una cosa decisamente insolita per il club bianconero, risponde che “le partite vanno vinte sul campo. Per esperienza, la cosa che ho imparato è che il calcio ti si può rovesciare a favore o contro. Dobbiamo avere la convinzione di poter portare a casa il trofeo e metteremo tutto quello che abbiamo per vincere questa coppa”.
Un successo che consentirebbe a Massimiliano Allegri di diventare il primo allenatore nella storia a sollevare cinque volte la Coppa Italia, staccando così Sven Goran Eriksson e Roberto Mancini, fermi insieme al livornese a quota quattro. Ma per l’allenatore esiste solo il presente rappresentato dall’Atalanta che “vive un momento di grande euforia, noi dobbiamo essere bravi a giocare una partita da finale”, le sue parole. Una stagione particolare quella bianconera, vissuta con la grande euforia per la possibile lotta scudetto con l’Inter, prima del calo delle ultime giornate. Allegri, però, sottolinea come l’importante sia che “l’anno prossimo la Juventus partecipi alla Champions League. Sembra un obiettivo piccolo ma ci sono dei momenti in cui se non puoi vincere devi comunque avere degli obiettivi”.
Proprio la Coppa Italia, quindi, potrebbe essere il salvagente a cui aggrapparsi perché, come ammesso da Danilo, “vincere questa finale darebbe un senso alla stagione. Questo per noi sarebbe un premio per il nostro lavoro di squadra. L’Atalanta ha giocatori forti e sta facendo bene. Va rispettata. Così come la storia della Juventus. Chiaro che può succedere di tutto, ma noi non ci sentiamo meno forti di loro. La Juventus ha cambiato tanto ma non ha perso la voglia di vincere”, le parole del difensore che domani, nonostante una settimana travagliata dal punto di vista fisico, sarà del match perché “è una partita talmente importante che il corpo recupera più in fretta”.
Servirà una Juventus battagliera, più simile a quella di inizio stagione che alla squadra vista nelle ultime giornate. Ecco perché Allegri punterà su chi sta meglio con Perin tra i pali e qualche innesto giovane che possa garantire gamba, come Iling, e testa, vedi Nicolussi Caviglia. In avanti, invece, Vlahovic-Chiesa, entrambi già a segno in finale di Coppa Italia con la maglia della Juventus con il serbo a timbrare il cartellino contro l’Inter l’11 maggio 2022 e l’italiano, proprio contro l’Atalanta, il 19 maggio 2021. Perché, quando si tratta di salvare una stagione, anche affidarsi a corsi e ricorsi storici può essere una strategia vincente.