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Amadeus, è countdown per l’addio alla Rai verso il Nove

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Il countdown è partito, anche se il d-day dovrebbe scattare all’inizio della prossima settimana: Amadeus sarebbe ormai a un passo dalla firma con il Nove, l’ammiraglia del gruppo Warner Bros. Discovery. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare già lunedì, o al massimo martedì, dopo un incontro tra il conduttore e il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi. Ma nel clima infuocato di queste ore non si escludono sorprese, e si registra l’irritazione di Viale Mazzini contro le indiscrezioni che vorrebbero l’uomo di punta del palinsesto pronto a cambiare squadra per le pressioni ricevute, in particolare nell’ambito dell’ultimo Sanremo. Interpretazioni “tanto false quanto dannose per l’azienda”, scandisce la tv pubblica.

“Ricostruzioni che appaiono tanto più fantasiose quando fanno riferimento a presunte pressioni che Rai avrebbe esercitato nei confronti di Amadeus che invece – come da lui stesso più volte ripetuto anche durante l’ultimo Festival di Sanremo – ha sempre goduto, nelle proprie scelte, della massima autonomia e libertà, che gli sono state riconosciute e garantite dalla Rai stessa, in nome della stima e della profonda fiducia, assolutamente mai venute meno”. Una presa di posizione netta, anche in replica alle critiche dell’Usigrai, che parla del possibile addio di Amadeus come “l’ennesimo duro colpo per la Rai”, “una perdita che potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ascolti ed anche sui conti dell’azienda”. A rilanciare i rumors sull’imminente addio di Amadeus, è ancora una volta Fiorello: “Tre, due, uno, Amadeus lascia la Rai e va al Nove”, dice tutto d’un fiato lo showman, dopo aver letto, a Viva Rai2! il finto comunicato ufficiale della Rai, firmato anche dai vertici del passato, da Carlo Fuortes a Fabrizio Del Noce, sul divorzio del conduttore di Affari Tuoi da Viale Mazzini.

“Oggetto: sono sempre i migliori che se ne vanno. La comunicazione è relativa alle indiscrezioni che vogliono uno dei più noti volti emigrare verso il canale 4 + 5, archiviata con la sigla in codice ‘Ama non si ama’”, ironizza Fiorello, che chiama il Nove anche “il canale radice quadrata di 81”, “3 per 3”, “8 + 1”. E commenta le voci – virali sui social – sulla possibilità che anche lui passi a Discovery: “A me nessuno ha offerto nulla, nessuno mi ha chiamato”. E ancora: “Ho il contratto blindato col mio divano”. Fiorello lancia il sasso nello stagno anche sul futuro di Sanremo: “Le autostrade sono spianate. Carlo è stato contattato per #Sanremo2025, ci sta pensando. Da oggi sicuramente sarà sì. Posso dire la mia? Dopo Amadeus bisogna andare sul sicuro e Carlo Conti è il sicuro”. La Rai ha messo nero su bianco la sua controproposta per il rinnovo del contratto di Amadeus, in scadenza a fine agosto. Ma sarebbe ormai agli ultimi dettagli la definizione dell’accordo con il gruppo guidato in Italia da Alessandro Araimo, che ha già messo a segno il colpo Fabio Fazio.

Per Amadeus sul Nove sarebbe pronto l’access prime time, la sua fascia di elezione, quella su cui ha costruito il suo patto di ferro con il pubblico, magari con Soliti Ignoti, il cui contratto con la Rai sarebbe in scadenza. In ballo anche l’ipotesi di una serie di prime serate legate alla musica, in cui Amadeus metterebbe in campo l’esperienza del quinquennio da direttore artistico e conduttore di Sanremo, con risultati storici in termini di ascolti (66% la media 2024), spot (oltre 60 milioni la raccolta dell’ultima edizione, record di sempre) e impatto sul mercato discografico (90 i brani certificati oro e platino da Fimi e 14 milioni di copie vendute in cinque edizioni del festival). A spingere il conduttore verso nuove sfide professionali, oltre agli aspetti economici, sarebbe comunque il desiderio di maggiore libertà dai condizionamenti, anche della politica, sulla Rai, più che mai con il cambio dei vertici in vista, nonché la possibilità di innovare e sperimentare sulla rete cresciuta di più in questa stagione rispetto al resto del panorama tv.

Lo conferma, ancora una volta, l’amico Fiorello, a Tv Talk in onda domani alle 15 su Rai3 (RPT a Tv Talk in onda domani alle 15 su Rai3): “Amadeus ha fatto questa scelta. È una scelta di vita. Non c’è dietrologia, non ci sono soldi o tutto quello che si sente: vuole nuovi stimoli…”. Ma ribadisce anche di essere “libero. Il mio contratto inizia alla prima puntata di un programma e finisce all’ultima”. Dopo il 10 maggio si vedrà.

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Jovanotti torna con “Montecristo”: nuovo singolo e tour nei palazzetti nel 2025

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Dopo due anni di riposo forzato e qualche collaborazione, come il recente featuring con i Negramaro, Jovanotti torna sulle scene con il singolo “Montecristo”, scritto insieme a Dardust. Il brano, in uscita oggi, segna l’inizio di una nuova fase creativa per Lorenzo Cherubini, accompagnata da un videoclip girato a Lido di Staranzano, in Friuli, descritto dall’artista come “avventuroso, metafisico e psichedelico”.

Il significato di “Montecristo”

Il titolo del brano richiama il celebre romanzo di Alexandre Dumas, che Jovanotti ha ascoltato come audiolibro durante la convalescenza post-operatoria. La canzone esplora temi come il tradimento, la perdita dell’amore e il cambiamento di identità, con Jovanotti che si immedesima in un ragazzo che perde il proprio ruolo nella vita.

Nel commentare il pezzo, il rapper e cantautore ricorda un momento cruciale della sua vita:

“Nell’estate del 1976 dissi a me stesso: ‘Hey, diventa quello che sei’.”

Musicalmente, “Montecristo” mescola il reggaeton, un suono tipico dell’America Latina, con elementi che raccontano la storia e il senso dell’avventura, riflettendo lo spirito di Jovanotti di “andarsi a prendere le cose”.

Un ritorno atteso e un tour nei palazzetti

Jovanotti non nasconde l’entusiasmo per il ritorno alla musica:

“Sono emozionato. Ripartire con nuova musica e nuovi progetti è bellissimo. Abbiamo tanto da condividere nei prossimi mesi, sarà pazzesco, si parte!”, ha scritto sui social.

L’uscita di “Montecristo” anticipa l’atteso “Palajova 2025”, il tour nei palazzetti che segna il ritorno di Jovanotti su questi palcoscenici dopo sette anni. Il tour, già sold-out al 70%, non prevede per ora date nel Sud Italia, ma promette di essere un evento memorabile.

Il processo creativo di “Montecristo”

Jovanotti racconta che il brano è nato dal testo, condiviso con Dardust:

“L’ho fatto ascoltare a Dardust, lui ha creato una musica e insieme abbiamo messo in piedi la canzone in pochi minuti. Poi ci sono voluti tanti, ma tanti, per finirla e vestirla come si deve.”

Il risultato è una canzone che intreccia storia personale, avventura e suoni internazionali, confermando ancora una volta la capacità di Jovanotti di reinventarsi e sorprendere il pubblico.

Un nuovo capitolo per Jovanotti

Con “Montecristo” e il tour “Palajova 2025”, Jovanotti inaugura un nuovo capitolo della sua carriera, fatto di musica, progetti ambiziosi e tanta energia. I fan non vedono l’ora di scoprire cosa riserveranno i prossimi mesi, ma una cosa è certa: Lorenzo Cherubini è pronto a stupire ancora una volta.

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Geolier raddoppia con “Dio lo sa – Volume secondo”: il successo continua

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Dopo essere stato l’artista italiano più venduto del 2023 con i due volumi di “Il coraggio dei bambini”, Geolier torna a stupire con “Dio lo sa – Volume secondo”, un nuovo capitolo musicale che potrebbe consacrarlo nuovamente come il più venduto del 2024. Il progetto include otto nuovi brani, che si aggiungono ai 21 già presenti nel disco pubblicato dopo la sua partecipazione a Sanremo, dove si è classificato secondo con “I p’mme tu p’tte”.

In contemporanea con l’uscita del nuovo disco, Geolier si prepara a un altro successo: la sua autobiografia “Per sempre”, scritta con un collaboratore, è già il libro più venduto su Amazon solo con le prenotazioni, confermando il momento d’oro del rapper partenopeo.

Geolier, una carriera in continua ascesa

Nato Emanuele Palumbo, Geolier è cresciuto nel rione Gescal e oggi, a 24 anni, si conferma come una delle voci più rappresentative del rap napoletano. Musicalmente fedele al suo stile boom bap old school, mescola la tradizione melodica napoletana con rime cariche di street credibility e attenzione al messaggio.

Tra i nuovi brani spicca “Reale”, prodotto da Dat Boi Dee, che ripercorre la notte della finale di Sanremo. Geolier riflette sul concetto di vittoria e sconfitta, affermando che “a volte il vero vincitore è il perdente”. Non manca una nota di sfida: “Prima o poi ci torno lì e mi riprendo tutto quello che è mio”.

I temi del nuovo disco

Geolier affronta temi profondi con la sua consueta intensità:

  • Resilienza e successo personale: in “Cchiù fort”, realizzata con i Co’Sang, racconta di condivisione e sacrificio, sottolineando il valore della fratellanza.
  • Famiglia e riconoscenza: in “Che sole oggi” rivendica l’educazione familiare che lo ha salvato dalla strada, dedicando i suoi successi al padre.
  • Riflessioni sulla ricchezza: in “500k”, prodotto da Yung Snap, esplora il potere e i limiti del denaro.

Tra le collaborazioni spicca Rose Villain in “Tu ed io”, un brano melodico che parla d’amore e difficoltà, e la firma di Drd in “Mai per sempre”, una traccia emotiva che affronta ferite del passato e parole mai dette.

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Il Sanremo di Conti: più brani e cover tra chi è in gara

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“La prima domanda la so: ‘chi te l’ha fatto fare?'” ha scherzato il direttore artistico Carlo Conti, presentando alla Milano Music Week ‘Il Sanremo che verrà’, quello che lo vedrà tornare al festival dopo le tre edizioni dal 2015 al 2017. “Ho detto sì – ha poi spiegato il presentatore – perché è il mio lavoro, è come chiedere a un cantante di fare una canzone. E poi ho sentito, al di là dell’azienda, l’affetto di major, discografici, indipendenti, tutti erano d’accordo sul mio nome, allora ho detto ‘vediamo se l’orecchio funziona sempre bene’ e ho detto sì”. Dopo i festival firmati Amadeus, con Conti “Sanremo riparte da zero, anche perché lo share cambia dal primo gennaio e non sarà paragonabile”, così come “dal primo gennaio raddoppieranno anche il numero di copie per dischi d’oro e platino”, “quindi non si potrà scrivere ‘questo batte quello’, cose – ha sottolineato – assurde e superate. La cosa più importante è regalare belle canzoni agli italiani, poi, punto di share più o punto meno, alla mia veneranda età è una questione che ho superato”.

Nessuna rivalità con Amadeus, anzi: “Ho sentito Ama e Fiorello – ha raccontato in un incontro tutto esaurito -, veniamo dallo stesso periodo storico, siamo cresciuti tutti in radio, a pane e musica, abbiamo avuto le nostre soddisfazioni, le nostre porte chiuse, gli alti e bassi e siamo ancora qua. Siamo molto amici e legati, non c’è nessun tipo di rivalità”. Anche perché ogni direttore artistico ha in mente il ‘suo’ Sanremo. E in quello di Conti – che ha già annunciato il ritorno dei giovani al festival – ci saranno alcune novità, a partire dal numero dei pezzi in gara: “Avevamo previsto 24 canzoni ma le aumenteremo. Non ne potrò mettere 40 perché poi deve iniziare il dopofestival e non posso andare oltre”. Il direttore artistico ha detto che annuncerà i brani in gara domenica primo dicembre al Tg1 delle 13.30. E poi ha rivelato che nella serata delle cover – che avrà un suo vincitore, svincolato da quello del festival – i big in gara potranno duettare tra loro.

“Visto che la mia intenzione è aumentare i partecipanti, il venerdì sera i cantanti in gara – ha spiegato – potranno fare un duetto tra loro e fare una canzone sola. Non mi sembrava giusto che la serata delle cover influisse sul verdetto della canzone, quindi sarà una serata a sé di puro divertimento”. Ci sarà poi un’altra modifica al regolamento: “i voti si sommeranno sempre, non verrà azzerato per i finalisti, ma andrà ad aumentare i voti che quei cantanti avevano già”. Nessuna anticipazione sui co-conduttori né sugli artisti in gara, che Conti sta scegliendo proprio ora: “ascoltare tutti i big è difficilissimo, il succo per me – ha sottolineato – è questo momento, in cui devi scegliere i protagonisti. Questa è la bistecca che metti sul piatto, il resto è il contorno, se la bistecca non è buona il festival non funziona. E prendo un festival in forma strepitosa, pensando al grande lavoro fatto da Amadeus in questi anni”.

Inevitabile pensare anche a Pippo Baudo: “lo sento spessissimo, abbiamo un rapporto stretto, non puoi fare Sanremo senza pensare a lui” e al suo mitico ‘perché Sanremo è Sanremo’, claim che per Conti spiega i rumors che come sempre accompagnano il festival. “Alcuni sono più fantasiosi, altri meno, ma va bene, Sanremo è come la Nazionale, quando gioca siamo tutti un po’ allenatori, ed è il suo fascino”. La formazione non è ancora definita, ma lo schema di gioco sì: “ho fatto ciò che faceva Baudo, un mosaico con tanti sapori seguendo la tendenza principale del periodo, con la differenza che prima c’era la canzone per Sanremo e ora ci sono tanti generi diversi, dal tormentone estivo al brano da festival”. Una squadra che andrà composta nei prossimi giorni: “in questo periodo, mentre dormo, sento il ritornello di una canzone che ho messo da parte e mi chiedo – ha confidato – se ho sbagliato. E’ il momento che sento con maggior responsabilità, come è successo nelle altre tre edizioni, il resto è fumo”.

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