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Cronache

Stuprata giovane schermitrice uzbeka, indagati due giovani atleti della squadra juniores italiana

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Uno stupro di gruppo durante un ritiro di giovanissimi atleti a Chianciano Terme. Vittima una 17enne schermitrice della Federazione uzbeka, gli accusati sono tre atleti della squadra juniores italiana. Due di loro ora sono indagati, un terzo è al vaglio della Procura dei minori. Il racconto della ragazza agli investigatori è dettagliato. L’abuso sarebbe avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 agosto. Al risveglio la giovane atleta si trova in una stanza con i tre ragazzi: uno le dormiva vicino, un altro si stava rivestendo. Lei è ancora intontita ma sente i due già svegli rivolgerle frasi di scherno e ridere a gran voce. Non sa come e perché sia finita lì e prova a muoversi per scappare. Ma non ci riesce subito, ha dei forti dolori ovunque. Alla fine si alza e torna nella camera che divide con una compagna di squadra. Lì, finalmente al sicuro, realizza quello che le è successo e lo confida in lacrime all’amica: è stata stuprata. I due giovani indagati però respingono ogni accusa.

“Si dichiarano innocenti, non avendo essi mai usato violenza nei confronti di nessuno: rimaniamo in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria”, fa sapere in una nota l’avvocato Enrico De Martino, a nome del collegio difensivo dei due atleti. La violenza, secondo quanto riportato nella denuncia della ragazza sarebbe avvenuta durante un ritiro della Federscherma a cui partecipavano più squadre di varie Federazioni, con atleti maschi e femmine. La schermitrice, che veste i colori dell’Uzbekistan e che nella sua categoria era arrivata in testa alla classifica mondiale, ha cercato, appena dopo la violenza di gruppo, di ricostruire con la compagna di stanza quanto fosse successo. I suoi ricordi sono fermi a una festa degli atleti in un bar la sera prima: ricorda di aver bevuto qualcosa.

La consapevolezza di quello che è successo l’ha avuta solo al suo risveglio. La ragazza chiama la madre che si precipita a Chianciano e decide di portare la figlia al pronto soccorso: è lì che la 17enne denuncia la violenza sessuale. Nel corso degli accertamenti è stato appurato che l’atleta aveva nel sangue tracce di alcol e droga. Inoltre i magistrati hanno provveduto a fare le copie forensi dei dati nei telefonini degli indagati per cercare riscontri al racconto come foto o video. Ma l’avvocato della schermitrice, Luciano Guidarelli, denuncia “un’inerzia da parte della Procura, che neanche ha attivato il codice rosso, e della Federscherma che non ha preso nessun provvedimento nei confronti degli atleti indagati.

“La ragazza quando si è resa conto di ciò che aveva subito ha avvisato la compagna di stanza e la madre che è subito arrivata in Italia la Federscherma è stata subito avvisata ma non abbiamo mai avuto riscontri né di provvedimenti nei confronti degli atleti coinvolti né di solidarietà nei confronti della vittima”. Inoltre, continua il legale, “il fatto che gli indagati non siano stati sanzionati o sospesi dall’attività agonistica ha reso possibile che la giovane li abbia incontrati durante gare e altri ritiri con conseguenti traumi”.

La Federazione italiana scherma sottolinea però di aver avuto “tempestivamente, e in più occasioni, confronti diretti con la magistratura per conoscere la situazione e gli sviluppi delle indagini e ha depositato anche la nomina della Fis per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria”. “Ci siamo subito attivati con la Magistratura ordinaria e sportiva – sottolinea la Fis- e valuteremo tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia”. Anche il sindaco di Chianciano Terme, Andrea Marchetti, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile a carico degli imputati “una volta individuati”, e ha espresso “pieno sostegno e solidarietà alla vittima e alla famiglia”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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