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Inter stravince a Lecce, Juve all’ultimo respiro

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A passo di carica l’Inter vola e vede sempre piu’ vicina la seconda stella, il meritato 20/o scudetto, per manifesta superiorita’. Inzaghi si puo’ permettere il lusso di ruotare i suoi tanti titolari, ma il risultato e’ sempre lo stesso: 4-0 in casa del Lecce, doppietta di Lautaro che arriva a 101 gol in serie A, e imbattibilita’ che dura dalla finale Champions persa con onore col Manchester City nel maggio scorso. Ma, Inter a parte, il campionato e’ sempre piu’ uno spettacolo per cuori forti, che va goduto fino agli ultimi battiti. Ieri era stato Bastoni a regalare tre punti all’Empoli al 94′. Oggi prima Rugani al 95′ caccia l’incubo del quinto match senza vittoria per la Juve che punisce il solito Frosinone sciupone, poi al 96′ e’ Luvumbo che fa impazzire i tifosi del Cagliari fissando un pari che toglie al Napoli le residue speranze di recuperare un posto Champions.

Quindi, Juve che mantiene con le unghie e con i denti il secondo posto, e in serata guadagna due punti sul Milan fermato dall’Atalanta sul pareggio per 1-1 in casa, mentre il Napoli non esce dal cono d’ombra di una stagione disgraziata. A Lecce Inzaghi attinge dalla sua ricca panchina, ma a guidare le operazioni sono sempre Mikhtaryan e Lautaro. L’argentino sfrutta la prima palla favorevole e tocca quota 100 con destrezza e potenza. I pugliesi tengono dignitosamente il campo, ma cedono di schianto nella ripresa quando cambia l’arbitro: Baroni sostituisce Doveri, fermato da un infortunio. Frattesi, Lautaro e De Vrij sfruttano gli errori dei pugliesi con cinismo. Lo scudetto e’ quasi in cassaforte e Inzaghi puo’ concentrarsi sull’Atletico Madrid. Intanto per la Juve arriva un successo basilare per la Champions. Allegri, che festeggia i 1000 punti in serie A, ha le idee chiare per salutare con un sospiro di sollievo il successo strappato al 95′ con una zampata da giocatore di biliardo di Rugani.

Il Frosinone se la gioca con qualita’ e coraggio, mette paura ai bianconeri che ringraziano Vlahovic, tornato super: con 15 gol insegue il fuggitivo Lautaro nella classifica marcatori. Luci e ombre per la Juve, che si giova di un ottimo McKennie, lotta sempre con continuita’, ma spesso in modo caotico, e la fase difensiva e’ a volte approssimativa. C’e’ un primo tempo scoppiettante con un 2-2 con apertura e chiusura di Vlahovic a recuperare il colpo di testa di Cheddira (che salta con 5 avversari immobili) e lo splendido contropiede di Brescianini. Poi i ciociari si chiudono rischiando poco, McKennie si infortuna salvando su Kaio Jorge, ma all’ultimo respiro Vlahovic spizza sull’esterno e Rugani anticipa Monterisi, appena entrato, trovando un gol da tre punti fondamentale per ridare serenita’ alla Juve. Di Francesco incassa il quarto ko, dopo quelli con Milan, Fiorentina e Roma, ma la squadra e’ viva e raccoglie meno di quello che meriterebbe.

Nel posticipo serale, partita abbastanza noiosa, succede tutto nel primo tempo, con la rete di Leao dopo appena tre minuti e il pari dell’ottimo Koopmeiners su rigore. Nel finale l’Atalanta potrebbe vincere ma non riesce a trovare la giocata giusta per andare di nuovo a segno, nonostante gli ingressi di Scamacca e Lookman.La Dea è comunque quinta a -1 dal Bologna, e con una partita in meno rispetto ai rossoblù. A perdere due punti nel recupero e’ anche il Napoli di Calzona che si fa riprendere dal Cagliari, che al fotofinish ha conquistato la promozione. Pesa questo passo falso perche’ allontana ancora di piu’ la zona Champions. Il tecnico arruola di nuovo Zielisnki, da’ fiducia a Raspadori e ripresenta Osimhen dall’inizio. Dopo una prima fase equilibrata, e un autogol di Rrhamani annullato dal Var, e’ la punta azzurra ad approfittare di un errore di Augello per regala al nigeriano il decimo gol. Sembra fatta, ma Politano e Simeone si mangiano il raddoppio e all’ultima azione un grave errore di Juan Jesus permette a Luvumbo di siglare un pari che vale oro per le speranze dei sardi.

Infatti segnano il passo tante squadre impelagate nelle lotta per non retrocedere. Solita eccezione e’ l’Empoli che Nicola, mago della salvezza, sta pilotando con acume e continuita’. Da quando e’ arrivato, al posto di Andreazzoli, ha contribuito a impinguare la classifica con 12 punti in sei giornate e i toscani sono a +5 dal terzultimo posto, un punto in piu’ del Lecce, due in piu’ dell’Udinese. La Salernitana e’ ultima, staccata, e per ora evita di congedare dopo due gare Liverani. La corsa a tre per salvarsi riguarda soprattutto le squadre appaiate a 20 punti: Cagliari, Verona e Sassuolo, che ha appena licenziato Dionisi. Gli anni felici di Di Francesco e De Zerbi sembrano lontani.

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L’Italia ritrova Tonali e rinasce, ora testa a Israele

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Voglia di rivalsa tanta, e poi gioco e gambe per mettersi alle spalle il flop degli Europei. La vittoria sulla Francia dell’Italia di Spalletti segna un nuovo spartiacque della non sempre facile avventura della Nazionale: l’uscita di scena in Germania, da campioni in carica, resta sempre una pagina amarissima, certo è che se si doveva ripartire non poteva esserci contesto migliore di quello del Parco dei Principi. Una vittoria in rimonta nel match d’esordio della Nations League che mette in un angolo i fantasmi del disastroso Europeo di due mesi fa: Luciano Spalletti ritrova il sorriso, ha lasciato Parigi con con tre punti e soprattutto con la consapevolezza che qualcosa è davvero cambiato.

Archiviati i primi 20 minuti da incubo, con il gol subito dopo una manciata di secondo, gli azzurri si sono ricompattati. Spalletti ha definito i suoi “dei giganti” ma soprattutto ha ritrovato quei giocatori che, ad esempio in Germania contro la Svizzera non c’erano (Calafiori, Dimarco e Tonali, giusto per fare i nomi) e che nella Ville Lumiere sono stati note armoniosi nello spartito del successo sulla nazionale francese. I gol dell’Italia sono stati un piccolo grande manifesto di realtà. Uno l’ha segnato Davide Frattesi, che sarebbe titolare in 19 squadre della Serie A, ma fa la riserva nell’unica in cui deve giocare. Il terzo gol è stato di Giacomo Raspadori che presto avrà un destino simile: la panchina nel Napoli.

Il pareggio di Dimarco con un tiro al volo sotto la traversa è nato da un colpo di tacco di Sandro Tonali, tornato in Nazionale dopo aver scontato dieci mesi di squalifica per la vicenda delle scommesse. Il ct ne ha esaltato la prestazione (“Abbiamo ritrovato un giocatore fortissimo, avevamo paura che non avesse i novanta minuti nelle gambe e invece alla fine ha dato due ‘sgasate’ da far paura”) e lui ha messo in campo tutte le sue qualità, facendo vedere quanto ha perso con la sua squalifica la Nazionale agli Europei e cosa ha perso il Milan nel cederlo al Newcastle. E le parole del ct appaiono come una riconferma anche per il match con Israele. L’Italia ha messo in campo “grinta e voglia di rivalsa” come ha sottolineato Andrea Cambiaso. Entusiasmo e libertà di giocare, altri concetti vincenti: “Abbiamo fatto una grande partita dal punto di vista dell’orgoglio e dell’approccio in campo – ha aggiunto l’esterno azzurro – Ci sentiamo tutti più liberi di giocare, non che prima non lo fossimo, con il ct che è sempre stato molto disponibile e ci ha lasciato liberi di esprimerci. Poi – aggiunge – il cambio di gioco deciso dal ct è stata l’arma vincente”.

Il compito degli Azzurri e di Spalletti, ora, è non solo di far bene in Nations League – passaggio importante anche per le qualificazioni ai prossimi Mondiali – ma anche quello di riconquistare l’affetto dei tifosi. Ieri sera la partita è stata seguita su Rai1 da 5 milioni 567mila spettatori e il 31.1% di share, quasi la metà dei 12 milioni di media di Italia-Svizzera dello scorso mese di luglio, ultima apparizione dell’Italia agli Europei; più o meno alla sessa ora, su Sky e Supertennis andava in scena la semifinale degli US Open con Jannik Sinner che ha fatto registrare una media di oltre 2,3 milioni di spettatori unici. Intanto gli azzurri hanno raggiunto Budapest, in Ungheria, per la prossima sfida con Israele. Arrivo in mattinata ed allenamento nel pomeriggio. Il prossimo impegno di Nations è lunedì sera nella capitale magiara contro gli israeliani (ore 20.45, diretta su Rai 1 – arbitra lo slovacco Kruzliak) andranno a caccia di altri tre punti utili anche per un posto tra le teste di serie al sorteggio per le qualificazioni al Mondiale del 2026.

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Us Open: Sinner sogno americano ‘finale Slam è speciale’

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Il sogno americano è a un passo. A sette mesi dal trionfo a Melbourne che gli regalava il primo slam e da lì la corsa, andata a buon fine, a diventare il n.1 al mondo, Jannik Sinner si ritrova di nuovo a fare i conti con la storia: a New York sul cemento di Flushing Meadows il tennista azzurro va a caccia degli Us Open. Dopo aver battuto l’amico Draper, al termine di una maratona resa ancora più complicata dall’afa, Sinner dovrà vedersela con Taylor Fritz: tra il n.1 al mondo e la conquista dello slam americano c’è il ricchissimo padrone di casa. I due si incontrano per la terza volta e il bilancio finora è di un successo per parte: alte le motivazioni per entrambi, Sinner non vuole lasciarsi fuggire l’occasione di vincere il secondo slam nella stessa stagione, e fare un altro salto tra i più grandi dopo settimane difficili per il caso della positività al doping (tennista assolto, ma la Wada ha ancora la possibilità di fare ricorso).

Il golden boy a stelle e strisce ha l’ambizione di restituire a un americano il titolo degli Us Open che manca da oltre vent’anni, quando a esultare nel 2003 fu Andy Roddick. L’ultimo americano ad arrivare in finale, tre anni dopo, battuto da Roger Federer. Da allora più nulla è per questo che Fritz, che già a due anni teneva la racchetta in mano cresciuto in una famiglia di tennisti, si trascina il tifo di un’America che aspetta questo momento da troppi anni. E proprio il tennista di San Diego, già papà del piccolo Jordan, adesso si dice pronto a sfidare il n.1 e convinto anche di poterlo battere. “Sono fiducioso e so che quando gioco bene posso battere chiunque – le parole del 27enne californiano – Con Jannik sarà diverso, giocherò da sfavorito. Ma contro di lui mi sono sempre ben comportato. Il traguardo? Per L’America è una grande cosa, penso che faccia capire che stiamo provando a vincere uno Slam”. Sinner, alla sua 60/a partita in stagione (il bilancio è di 54 vittorie e 5 sconfitte) punta a regalarsi il secondo slam: “Ho solo un’esperienza di finale alle spalle, non è molto – ha detto il campione altoatesino – quando arrivi a giocare la domenica significa che hai fatto un ottimo risultato.

Lo slam è diverso, penso comunque che bisogna scendere in campo anche per divertirsi. Da Melbourne a oggi ci sono state tante vittorie, momenti belli, altri difficili. Una finale slam è speciale, e sarà una domenica speciale”. Il match con Draper è stato seguitissimo in tv nonostante la concomitanza con la nazionale di Spalletti: ora il grande appuntamento a New York. Sinner circondato dal suo staff e dalla fidanzata Anna Kalinskaja dopo il match è apparso con il ghiaccio sul polso mentre pedalava sulla cyclette. Nessun allarme però. “Due anni e mezzo fa quando abbiamo iniziato questo percorso, il nostro obiettivo era portare Jannik a un livello per cui potesse andare in fondo in tutti i i tornei. Ed è quello che ha fatto quest’anno con continuità. Jannik sta crescendo, non deve giocare solo su se stesso ma anche sulle debolezze dell’avversario. Una finale Slam non è un traguardo facile da raggiungere, speriamo di fare l’ultimo passo domenica” le parole del coach Simone Vagnozzi. Contro l’americano, trascinato dal tifo di casa, Sinner va a caccia di un’altra perla: sempre più vicino a chiudere la stagione 2024 da numero 1, l’azzurro confida in una nuova “domenica speciale”.

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Cronache

Truffato e derubato l’ex arbitro Paolo Casarin

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Anche l’ex arbitro Paolo Casarin, oggi 84enne, è finito tra le vittime della classica truffa del finto incidente stradale con parente nei guai, come si legge oggi su ‘Il Giorno’, e gli sono stati rubati in casa denaro e preziosi per un valore di circa 40mila euro. L’ex arbitro e opinionista tv ha presentato denuncia il 27 agosto scorso, raccontando di aver ricevuto una telefonata da una persona che si è spacciata per un militare, invitandolo a ritirare un verbale urgente che riguardava il figlio coinvolto in un incidente stradale.

Casarin è andato a San Donato Milanese seguendo le indicazioni dell’interlocutore, che ha continuato a tenerlo al telefono per impedirgli di chiamare altre persone. Dopo mezz’ora, però, l’ex arbitro ha chiuso la conversazione ed è tornato a casa dove ha scoperto che, nel frattempo, qualcuno aveva detto alla moglie di consegnare tutto quello che aveva di prezioso nell’abitazione, sempre con la scusa del figlio che, ovviamente, in realtà stava benissimo.Casarin si è rivolto ai carabinieri, che hanno acquisito le immagini del suo impianto di sorveglianza.

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