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Il Milan a caccia della Juve, il clou e’ Lazio-Bologna

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Il Milan lancia l’assalto al secondo posto della Juve, alle spalle di un’Inter padrona del campionato e concentrata sull’appuntamento con l’Atletico di Simeone negli ottavi di Champions. Ma la sfida più affascinante è la lunga volata per il quarto posto (e magari per il quinto, se le italiane continueranno ad avanzare in Europa) che spalanca l’accesso alla coppa dei ricchi e vede potenzialmente coinvolte sette squadre.

Il clou della giornata riguarda due squadre in forma, la Lazio che sta spaventando il Bayern e il Bologna che, con Thiago Motta, sta dimostrando di non essere una meteora nei piani alti della classifica. Sarri ha masticato amaro per lo scialbo mercato, ma Lotito gongola perchè la sua squadra è tornata a viaggiare sui alti ritmi dell’anno scorso e ha ritrovato il suo simbolo, Ciro Immobile, che ha festeggiato i 200 gol in serie A entrando nel club dei più grandi goleador della storia.

E proprio a Immobile la Lazio chiede una vittoria, anche chirurgica, contro una diretta concorrente. Sarri deve rinunciare agli squalificati Romagnoli e Vecino, ha un pugno di indisponibili (tra cui Zaccagni) per cui ci vorrà una grande prova, se non peserà la stanchezza Champions, contro un Bologna che fa a meno di Freuler, ma conta sul giocoliere Zirkzee e sulla forma del ritrovato Orsolini. Per il secondo posto il Milan fiuta le difficoltà della Juve (un punto in tre gare), ma avrà un impegno ostico, il derby col Monza di Galliani, una squadra tranquilla, che ha due rossoneri doc in prestito, Lorenzo Colombo e Daniel Maldini. Pioli sfrutta la forma di Teo Hernandez e Loftus-Cheek e sta recuperando i suoi difensori centrali.

Piu’ delicato il compito della Juve, che dovra’ spazzare via il trend negativo di risultati, soprattutto il ko con l’Udinese. Ma il Verona non sembra un avversario irresistibile. Allegri sfoglia la margherita per scegliere la coppia d’attacco tra Chiesa, Milik, Vlahovic e Yildiz, dubbi che vorrebbe avere gran parte dei tecnici di serie A. La volata per il quarto posto ha per ora un favorito, l’Atalanta, visti i risultati (5 vittorie di fila con 16 gol segnati), la qualita’ del gioco e la forma di elementi con De Ketelaere e Koopmeiners. Gasperini inoltre recupera Ederson contro un Sassuolo involuto e senza Berardi. La panchina di Dionisi scricchiola da tempo. Alle spalle cercano di non perdere altro terreno Roma, Fiorentina e Napoli.

I giallorossi sono caduti in piedi contro l’Inter, hanno qualche lacuna difensiva, ma il gioco più ricercato di De Rossi sta esaltando le qualità di Paredes e Pellegrini. E in attacco Lukaku e Dybala sono uno spauracchio per chiunque. Sarà un derby in piena regola, con l’ex Di Francesco che sta incontrando difficoltà dopo un inizio molto positivo. Derby anche per la Fiorentina, che ha rallentato (tre sconfitte in quattro gare) e gioca contro l’Empoli che non perde da cinque partite. In attesa di ospitare il Barcellona in Champions il deficitario Napoli ereditato da Mazzarri (-27 punti rispetto alla volata scudetto dell’anno scorso) riceve il bel Genoa di Gudmundsson e Retegui, che però non ripete in trasferta l’ottimo rendimento casalingo. Ma ora il tecnico ha di nuovo a disposizione Osimhen.

L’altra bagarre riguarda la lotta per non retrocedere che, a parte la staccata Salernitana, coinvolge sette squadre in sei punti. Il clou di giornata è la sfida diretta tra Udinese e Cagliari: i friulani, dopo l’exploit con la Juve, sembrano in grado di risalire e, per accelerare la rincorsa, devono battere in casa il Cagliari. I sardi sono in fase negativa: la panchina, che Ranieri aveva messo a disposizione dopo il ko con la Lazio, non può essere ritenuta in discussione, la squadra deve ritrovare spirito di sacrificio e risultati, che latitano. Una quinta sconfitta di fila sarebbe difficile da digerire.

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L’Italia ritrova Tonali e rinasce, ora testa a Israele

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Voglia di rivalsa tanta, e poi gioco e gambe per mettersi alle spalle il flop degli Europei. La vittoria sulla Francia dell’Italia di Spalletti segna un nuovo spartiacque della non sempre facile avventura della Nazionale: l’uscita di scena in Germania, da campioni in carica, resta sempre una pagina amarissima, certo è che se si doveva ripartire non poteva esserci contesto migliore di quello del Parco dei Principi. Una vittoria in rimonta nel match d’esordio della Nations League che mette in un angolo i fantasmi del disastroso Europeo di due mesi fa: Luciano Spalletti ritrova il sorriso, ha lasciato Parigi con con tre punti e soprattutto con la consapevolezza che qualcosa è davvero cambiato.

Archiviati i primi 20 minuti da incubo, con il gol subito dopo una manciata di secondo, gli azzurri si sono ricompattati. Spalletti ha definito i suoi “dei giganti” ma soprattutto ha ritrovato quei giocatori che, ad esempio in Germania contro la Svizzera non c’erano (Calafiori, Dimarco e Tonali, giusto per fare i nomi) e che nella Ville Lumiere sono stati note armoniosi nello spartito del successo sulla nazionale francese. I gol dell’Italia sono stati un piccolo grande manifesto di realtà. Uno l’ha segnato Davide Frattesi, che sarebbe titolare in 19 squadre della Serie A, ma fa la riserva nell’unica in cui deve giocare. Il terzo gol è stato di Giacomo Raspadori che presto avrà un destino simile: la panchina nel Napoli.

Il pareggio di Dimarco con un tiro al volo sotto la traversa è nato da un colpo di tacco di Sandro Tonali, tornato in Nazionale dopo aver scontato dieci mesi di squalifica per la vicenda delle scommesse. Il ct ne ha esaltato la prestazione (“Abbiamo ritrovato un giocatore fortissimo, avevamo paura che non avesse i novanta minuti nelle gambe e invece alla fine ha dato due ‘sgasate’ da far paura”) e lui ha messo in campo tutte le sue qualità, facendo vedere quanto ha perso con la sua squalifica la Nazionale agli Europei e cosa ha perso il Milan nel cederlo al Newcastle. E le parole del ct appaiono come una riconferma anche per il match con Israele. L’Italia ha messo in campo “grinta e voglia di rivalsa” come ha sottolineato Andrea Cambiaso. Entusiasmo e libertà di giocare, altri concetti vincenti: “Abbiamo fatto una grande partita dal punto di vista dell’orgoglio e dell’approccio in campo – ha aggiunto l’esterno azzurro – Ci sentiamo tutti più liberi di giocare, non che prima non lo fossimo, con il ct che è sempre stato molto disponibile e ci ha lasciato liberi di esprimerci. Poi – aggiunge – il cambio di gioco deciso dal ct è stata l’arma vincente”.

Il compito degli Azzurri e di Spalletti, ora, è non solo di far bene in Nations League – passaggio importante anche per le qualificazioni ai prossimi Mondiali – ma anche quello di riconquistare l’affetto dei tifosi. Ieri sera la partita è stata seguita su Rai1 da 5 milioni 567mila spettatori e il 31.1% di share, quasi la metà dei 12 milioni di media di Italia-Svizzera dello scorso mese di luglio, ultima apparizione dell’Italia agli Europei; più o meno alla sessa ora, su Sky e Supertennis andava in scena la semifinale degli US Open con Jannik Sinner che ha fatto registrare una media di oltre 2,3 milioni di spettatori unici. Intanto gli azzurri hanno raggiunto Budapest, in Ungheria, per la prossima sfida con Israele. Arrivo in mattinata ed allenamento nel pomeriggio. Il prossimo impegno di Nations è lunedì sera nella capitale magiara contro gli israeliani (ore 20.45, diretta su Rai 1 – arbitra lo slovacco Kruzliak) andranno a caccia di altri tre punti utili anche per un posto tra le teste di serie al sorteggio per le qualificazioni al Mondiale del 2026.

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Us Open: Sinner sogno americano ‘finale Slam è speciale’

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Il sogno americano è a un passo. A sette mesi dal trionfo a Melbourne che gli regalava il primo slam e da lì la corsa, andata a buon fine, a diventare il n.1 al mondo, Jannik Sinner si ritrova di nuovo a fare i conti con la storia: a New York sul cemento di Flushing Meadows il tennista azzurro va a caccia degli Us Open. Dopo aver battuto l’amico Draper, al termine di una maratona resa ancora più complicata dall’afa, Sinner dovrà vedersela con Taylor Fritz: tra il n.1 al mondo e la conquista dello slam americano c’è il ricchissimo padrone di casa. I due si incontrano per la terza volta e il bilancio finora è di un successo per parte: alte le motivazioni per entrambi, Sinner non vuole lasciarsi fuggire l’occasione di vincere il secondo slam nella stessa stagione, e fare un altro salto tra i più grandi dopo settimane difficili per il caso della positività al doping (tennista assolto, ma la Wada ha ancora la possibilità di fare ricorso).

Il golden boy a stelle e strisce ha l’ambizione di restituire a un americano il titolo degli Us Open che manca da oltre vent’anni, quando a esultare nel 2003 fu Andy Roddick. L’ultimo americano ad arrivare in finale, tre anni dopo, battuto da Roger Federer. Da allora più nulla è per questo che Fritz, che già a due anni teneva la racchetta in mano cresciuto in una famiglia di tennisti, si trascina il tifo di un’America che aspetta questo momento da troppi anni. E proprio il tennista di San Diego, già papà del piccolo Jordan, adesso si dice pronto a sfidare il n.1 e convinto anche di poterlo battere. “Sono fiducioso e so che quando gioco bene posso battere chiunque – le parole del 27enne californiano – Con Jannik sarà diverso, giocherò da sfavorito. Ma contro di lui mi sono sempre ben comportato. Il traguardo? Per L’America è una grande cosa, penso che faccia capire che stiamo provando a vincere uno Slam”. Sinner, alla sua 60/a partita in stagione (il bilancio è di 54 vittorie e 5 sconfitte) punta a regalarsi il secondo slam: “Ho solo un’esperienza di finale alle spalle, non è molto – ha detto il campione altoatesino – quando arrivi a giocare la domenica significa che hai fatto un ottimo risultato.

Lo slam è diverso, penso comunque che bisogna scendere in campo anche per divertirsi. Da Melbourne a oggi ci sono state tante vittorie, momenti belli, altri difficili. Una finale slam è speciale, e sarà una domenica speciale”. Il match con Draper è stato seguitissimo in tv nonostante la concomitanza con la nazionale di Spalletti: ora il grande appuntamento a New York. Sinner circondato dal suo staff e dalla fidanzata Anna Kalinskaja dopo il match è apparso con il ghiaccio sul polso mentre pedalava sulla cyclette. Nessun allarme però. “Due anni e mezzo fa quando abbiamo iniziato questo percorso, il nostro obiettivo era portare Jannik a un livello per cui potesse andare in fondo in tutti i i tornei. Ed è quello che ha fatto quest’anno con continuità. Jannik sta crescendo, non deve giocare solo su se stesso ma anche sulle debolezze dell’avversario. Una finale Slam non è un traguardo facile da raggiungere, speriamo di fare l’ultimo passo domenica” le parole del coach Simone Vagnozzi. Contro l’americano, trascinato dal tifo di casa, Sinner va a caccia di un’altra perla: sempre più vicino a chiudere la stagione 2024 da numero 1, l’azzurro confida in una nuova “domenica speciale”.

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Truffato e derubato l’ex arbitro Paolo Casarin

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Anche l’ex arbitro Paolo Casarin, oggi 84enne, è finito tra le vittime della classica truffa del finto incidente stradale con parente nei guai, come si legge oggi su ‘Il Giorno’, e gli sono stati rubati in casa denaro e preziosi per un valore di circa 40mila euro. L’ex arbitro e opinionista tv ha presentato denuncia il 27 agosto scorso, raccontando di aver ricevuto una telefonata da una persona che si è spacciata per un militare, invitandolo a ritirare un verbale urgente che riguardava il figlio coinvolto in un incidente stradale.

Casarin è andato a San Donato Milanese seguendo le indicazioni dell’interlocutore, che ha continuato a tenerlo al telefono per impedirgli di chiamare altre persone. Dopo mezz’ora, però, l’ex arbitro ha chiuso la conversazione ed è tornato a casa dove ha scoperto che, nel frattempo, qualcuno aveva detto alla moglie di consegnare tutto quello che aveva di prezioso nell’abitazione, sempre con la scusa del figlio che, ovviamente, in realtà stava benissimo.Casarin si è rivolto ai carabinieri, che hanno acquisito le immagini del suo impianto di sorveglianza.

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