Collegati con noi

Esteri

Hezbollah, ‘avanti finché Israele non si ferma’

Pubblicato

del

Gli Hezbollah libanesi, il più potente alleato mediorientale di Hamas e dell’Iran, hanno respinto oggi le proposte occidentali per un cessate il fuoco tra sud del Libano e Alta Galilea israeliana, definendo le bozze di accordo “costruite per servire gli interessi di sicurezza israeliani”. Il leader del Partito di Dio, Hasan Nasrallah, ha inoltre ribadito che la guerra dal Libano si fermerà solo quando lo Stato ebraico cesserà la sua offensiva su Gaza a seguito di un accordo con Hamas. Nel suo sesto discorso televisivo dallo scoppio del conflitto l’8 ottobre scorso, Nasrallah si è rivolto per lo più alle forze politiche libanesi più critiche nei confronti del movimento armato sciita e di quella che da più parti a Beirut viene definita una “guerra che tiene ostaggio il Libano per favorire gli interessi iraniani”. Proprio il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian si era recato nei giorni scorsi nella capitale libanese. Qui aveva incontrato il leader della Jihad Islamica palestinese, Ziad Nakhale e lo stesso Nasrallah.

Da Beirut il capo degli Hezbollah e l’alto rappresentante iraniano si erano detti d’accordo di non cercare una guerra aperta tra Libano e Israele, ma di voler mantenere alta la pressione militare, politica ed economica sul governo israeliano. Questo, come ha ricordato Nasrallah, è costretto da diversi mesi a gestire il malcontento crescente di più di 80mila sfollati israeliani degli insediamenti dell’Alta Galilea, vicini alle basi militari israeliane giornalmente prese di mira dai razzi di Hezbollah. Per questo oggi Nasrallah ha definito l’ultima proposta di accordo, elaborata dagli Stati Uniti e recapitata a Beirut da emissari francesi, come una bozza d’intesa che serve “solo gli interessi di sicurezza israeliani”. “Queste proposte diplomatiche – ha tuonato il leader sciita – non prendono in considerazione le esigenze del Libano e di Israele e propongono un compromesso… Queste proposte prendono le esigenze di sicurezza di Israele e vengono a proporcele in Libano”.

Media internazionali avevano riferito del piano presentato da Parigi al governo libanese “per la fine delle ostilità con Israele” che prevedeva l’arretramento delle milizie Hezbollah di 10 km dalla linea di demarcazione tra i due Paesi. Gli Hezbollah sono dotati di un variegato arsenale di razzi e missili che possono superare i 250 km di gittata. In ogni caso, il Partito di Dio esclude categoricamente ogni ritiro dalla fascia frontaliera con Israele. Su questo Nasrallah ha oggi definito la resistenza armata nel sud del Libano come “una resistenza popolare espressa non solo da Hezbollah e dalle sue unità militari ma da tutte le componenti sociali del sud del Libano, incluse le comunità non sciite e le forze politiche e armate non di Hezbollah”. Il leader sciita è stato quindi deciso nel ribadire che questa resistenza armata cesserà di sparare sulle postazioni israeliane in Alta Galilea quando “Israele cesserà i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza a seguito di un accordo completo con le forze della resistenza palestinese”. Per il resto, ha detto, “tutte le opzioni rimangono sul tavolo. Noi non arretriamo”.

Advertisement

Esteri

Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

Pubblicato

del

Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

Continua a leggere

Esteri

Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

Pubblicato

del

Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

Continua a leggere

Esteri

Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

Pubblicato

del

Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto