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Cronache

Anziana morta in casa, il figlio confessa l’omicidio

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Dalle 5.30 di ieri, orario dell’omicidio, alle 5.30 di oggi quando è stata verbalizzata la confessione. In 24 ore Mauro Pedrotti, 54 anni, ha messo fine alla vita della madre e ha rovinato per sempre la sua. È stato risolto praticamente subito il giallo di Puegnago del Garda, nel Bresciano, dove Santina Delai, 78 anni, è stata uccisa in casa mercoledì mattina con uno straccio attorno al collo. Strangolata a morte mentre faceva le pulizie. Non da un ladro, come poteva sembrare inizialmente data anche la presenza di alcuni cassetti del salotto aperti, ma dall’unico figlio che con la moglie abitava in un appartamento confinante con quello dell’anziana madre, vedova da cinque anni.

“Ha inscenato un furto in casa ma alla fine sapeva che non l’avrebbe fatta franca” ha spiegato il legale di fiducia dell’uomo, l’avvocato Giovanni Brunelli lasciando all’alba di oggi il comando provinciale dei carabinieri di Brescia. Di fatto Mauro Pedrotti aveva già confessato ai carabinieri che per ore lo avevano messo alle strette. Alla presenza del difensore, in poco più di un’ora, ha messo nero su bianco l’ammissione di colpa.

“Non ne potevo più. Vivere vicini era diventato ormai impossibile” avrebbe raccontato. Svelando anche che ultimamente i conflitti con la madre erano diventati quotidiani per via della decisione dell’uomo di cambiare casa. Pedrotti ha parlato di una madre ingombrante, “una madre padrone” l’ha definita davanti al pubblico ministero Ines Berardi che ha firmato il fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla minorata difesa e dal legame di parentela. A Puegnago del Garda, paese di 4.500 persone, la confessione è stato uno choc. Soprattutto tra i parenti dei protagonisti di questo omicidio consumato in provincia di Brescia. “Impossibile. Non ci credo. Non può essere stato lui. Andava d’accordissimo con la mamma” ripete Angela Maria, sorella di Santina Delai e zia di Mauro Pedrotti.

“Pranzavano sempre insieme, non abbiamo mai saputo di tensioni. È inspiegabile” si sfoga la sorella della vittima. Pedrotti ha però detto ai carabinieri che da tempo con la madre preferiva non sedersi più allo stesso tavolo per i cattivi rapporti che si erano creati. La moglie e la figlia del 54enne operaio in un’azienda che si occupa di opere stradali e che ieri è stato il primo a lanciare l’allarme, non hanno rilasciato dichiarazioni. Hanno evitato i giornalisti fuori casa. In mano dei sacchi con abiti da portare probabilmente in carcere a Canton Mombello dove Mauro Pedrotti è stato portato dopo aver confessato di aver ucciso la madre e dove domattina comparirà davanti al gip Gaia Sorrrentino per l’interrogatorio di convalida del fermo. Per quello che è il secondo caso in pochi mesi nel Bresciano di un figlio che ammazza il genitore. Lo scorso 15 settembre a Sirmione, sempre sul Garda, fu il 45enne Ruben Andreoli ad assassinare la madre Nerina Fontana di 72 anni. La massacrò con calci e pugni nel salotto di casa durante un litigio.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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