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Cronache

Pisani ricorda sindacalista, capo Polizia anche grazie a lui

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Il capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, insieme alla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, ha partecipato stamani alla cerimonia di intitolazione della saletta sindacale della Federazione sindacale di polizia nel Polifunzionale di Catanzaro, a Benito Scarfone, poliziotto in pensione e sindacalista della prima ora nella Polizia, a un anno dalla sua scomparsa. Un ricordo personale, quello fatto da Pisani. “Ci legava un rapporto familiare – ha detto – e peraltro se io mi trovo qui oggi lo devo anche a lui. Ricordo che in una delle domeniche che veniva a pranzo a casa nostra, portò la Gazzetta Ufficiale del concorso per l’Istituto superiore di polizia, incitandomi quindi a fare il concorso. Devo dire che allora avevo anche altre idee ma lui e mio padre insistettero molto e quindi ha anche seguito la mia fase iniziale in Polizia”.

Parisi ha poi evidenziato come gli anni ’70, quando Scarfone iniziò la sua attività sindacale, “erano anni molto difficili. La sua attività sindacale va valorizzata. In quel periodo era difficile anche realizzare gli arruolamenti nella Polizia, c’erano i manifesti pubblici per le strade con i premi di arruolamento, molti poliziotti e carabinieri cadevano in servizio. Fare il sindacalista in quell’epoca era veramente difficile. In quegli anni di grande difficoltà persone come lui e come altri sono state quelle che poi hanno portato alla grande riforma del 1981 che è stata poi la smilitarizzazione della Polizia di Stato”. Wanda Ferro, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza della presenza di Pisani, “nostro concittadino” (Pisani è catanzarese), “che ci fa sentire orgogliosi di provenire da questa città e una presenza che conferma non soltanto di essere un grande capo della Polizia ma di essere quel capo della Polizia che è arrivato a diventarlo senza aver dimenticato percorsi importanti, traguardi raggiunti ma anche affetti e soprattutto le proprie radici”.

La sottosegretaria all’Interno ha poi rimarcato come “Scarfone abbia dedicato la vita alla Polizia di Stato con con passione, generosità, con capacità in tempi difficile dove fare un sindacalismo indipendente della polizia. E svolgeva questo sempre e comunque a difesa dei propri colleghi, degli uomini e delle donne in divisa. Voglio ricordarlo anche per quella straordinaria, importante, sensibilità, bontà, disponibilità che aveva, sempre pronto a mediare e con un carattere spesso sanguigno davanti alle ingiustizie”. “Credo – ha concluso Ferro – che oggi portare qui il capo della Polizia sia un segnale fortissimo per la città di Catanzaro ma per tutta la Calabria. Un significato ancora più importante se pensiamo alle sfide di questo nostro tempo, sfide non semplici, differenti da quelle che magari con Benito abbiamo vissuto però che ci riportano a quel testimone che ci ha lasciato e che dobbiamo onorare”.

Alla cerimonia hanno partecipato i familiari di Benito Scarfone, il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, i questori delle cinque province, i vertici delle altre forze dell’ordine, l’arcivescovo di Catanzaro Claudio Maniago, autorità civili e militari, il segretario generale provinciale Fsp Rocco Morelli, il vice presidente del sindacato Franco Maccari il segretario generale Fsp Valter Mazzetti. Al termine della cerimonia Ferro e Pisani hanno consegnato una pergamena alla vedova di Scarfone, Irene, e ai figli Valerio e Giuseppe. Nella targa viene sottolineato il valore di Benito Scarfone: “esempio riconosciuto di dedizione, spirito di servizio e attaccamento al dovere, è divenuto negli anni un punto di riferimento per tutti i colleghi, ai quali ha trasmesso la propria esperienza e preparazione investigativa, acquisita durante le numerose indagini a cui ha partecipato, ottenendo numerosi riconoscimenti premiali. Eccellente esempio di valori umani, senso del dovere e profondo attaccamento all’Amministrazione”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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