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Cronache

‘Sessismo in Accademia’, ufficiale verso il processo

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Vessazioni ai propri sottoposti nel centro ippico militare dell’Accademia di Modena, costretti ad essere sempre a sua disposizione o rimproverati senza motivo. Ma anche un atteggiamento sessista, con molestie continue alle soldatesse, fatte di battute a sfondo sessuale, commenti sull’aspetto fisico o racconti sulle sue esperienze. Fino anche a punizioni umilianti, come lavare frequentemente i genitali dei cavalli. Lo contesta la Procura di Modena al tenente colonnello dell’Esercito Giampaolo Cati, che al termine di due anni di indagini rischia di finire a processo per stalking ai danni di quattro donne e sette uomini, violenza privata con abuso dei poteri e di autorità e minacce e ingiurie ai propri inferiori. L’ufficiale risulta ancora operativo all’interno dell’Accademia, ma è stato trasferito ad altra mansione.

Ad innescare gli accertamenti, le denunce delle vittime e poi anche lo stesso comandante dell’Accademia, generale Davide Scalabrin, che ha raccolto internamente le segnalazioni. Procede anche la Procura militare di Verona. Cati, difeso dagli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, nei giorni scorsi ha ricevuto un avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, firmato dal pm Francesca Graziano. Otto delle presunte vittime, alcune delle quali nel frattempo si sono congedate, sono assistite dall’avvocato Massimo Strampelli, che aveva già seguito il caso di nonnismo denunciato all’Aeronautica di Latina, subito dall’ex allieva ufficiale Giulia Schiff, da lui assistita.

Negli atti di accusa contro il tenente colonnello si fa riferimenti a fatti avvenuti tra il 2019 e 2021, come dispetti e ripicche nei confronti di chi non assecondava le sue pretese. Poi minacce di ritorsioni, di ostacolare la carriera e di compromettere i concorsi cui intendevano partecipare. E poi sgridate immotivate, modi maleducati, scatti di rabbia, urla, pugni e calci contro porte e arredi, comportamenti che ponevano il personale in uno stato costante di paura. I militari impiegati al centro ippico venivano contattati anche al di fuori dell’orario di lavoro, anche di sera. Secondo l’accusa Cati costringeva il personale a orari superiori agli obblighi, di fatto ad essere a sua disposizione sempre, negando i permessi, anche per visite mediche, non concedendo turni di riposo. L’accusa di violenza privata riguarda invece la costrizione di un soldato, sotto minaccia di ritorsioni sulla carriera, ad andare al centro in giorni di ferie, obbligandolo a montare a cavallo. Tra le offese, anche riferimenti all’aspetto fisico e al peso delle donne in servizio, minacce di far trasferire le persone.

“Tu non sai di cosa sono capace – avrebbe detto l’indagato ad una vittima – io se voglio una persona la faccio impazzire fino al congedo, se voglio fare male ad una persona la distruggo attaccandomi al collo senza dargli respiro, non la lascio più fin quando non l’ho distrutto. Sarei capace di inventarmi qualsiasi cosa sul suo conto anche personale pur di distruggere lui e la sua famiglia”. I difensori, avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, sottolineano come da parte di Cati non vi sia mai stato alcun abuso di potere: “Operava in contesto per sua natura gerarchico, con conseguente, quotidiano, controllo da parte degli ufficiali superiori”. “Forte anche dei tantissimi messaggi di affetto pervenuti in queste ore anche da parte di ex allievi e di soldati, l’ufficiale é sereno, nutre piena fiducia nella magistratura e attende di poter dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse nelle competenti sedi”, aggiungono.

Le persone indagate e imputate sono da considerare innocenti fino al terzo grado di giudizio. Vale anche per i protagonisti di questa vicenda.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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