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Economia

Finito il mercato tutelato del gas, rebus tariffe

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Dopo 25 anni, viene completata la liberalizzazione del mercato del gas in Italia. Oggi è finito il mercato tutelato, dove le tariffe erano fissate dallo stato: 3,5 milioni di utenti sono stati passati in automatico al mercato libero. La tariffa pubblica sul metano rimane soltanto per 2,5 milioni di utenti giudicati “vulnerabili”, cioè poveri, malati, anziani e in zone disagiate. Ma polemiche e timori non mancano. Le associazioni dei consumatori denunciano che le offerte sul mercato libero sono più svantaggiose di quelle sul tutelato. Gli esperti avvertono che la tariffa Placet che viene assegnata di default a chi esce dalla protezione è legata alle fluttuazioni del mercato del metano, ed è quindi a rischio di rincari. Come se non bastasse, al primo gennaio è finito il taglio dell’Iva in bolletta, e questo porterà ad un aumento del 13% della spesa a famiglia.

La liberalizzazione del mercato di luce e gas era stata avviata nel 1999 dal governo D’Alema, col decreto Bersani che aveva separato la fornitura dalla trasmissione. Ma solo nel 2007 il governo Prodi aveva emanato il decreto Bersani bis, che aveva permesso l’ingresso di operatori privati e la libera scelta dei cittadini. Accanto al mercato libero però era stato mantenuto un mercato tutelato, con la tariffa ancora fissata dallo stato. La Ue aveva fatto pressione per una liberalizzazione completa. Nel 2015 il governo Renzi, col ministro Calenda, aveva deciso la fine del mercato tutelato nel 2019. La scadenza era stata rinviata più volte, fino al 10 gennaio 2024 per il gas e al primo luglio 2024 per la corrente. Gli utenti del metano sul mercato tutelato sono rimasti 6 milioni, su 20 milioni complessivi.

Di questi 6 milioni, 2,5 sono considerati “vulnerabili” e restano sotto tutela. Gli altri 3,5 milioni sono stati passati in automatico alla società energetica privata che già forniva loro il gas in regime di tutela, e si sono visti assegnare una tariffa, la Placet, in parte ancora fissata da Arera, l’autorità pubblica dell’energia. Il sito specializzato Switcho.it mette in luce però che questa tariffa Placet è variabile, in quanto legata alla quotazione del metano sulla borsa italiana Psv. Al momento il prezzo del gas è basso, sui 30 euro al megawattora, ma il mercato è molto volatile. In caso di tensioni internazionali, potrebbe salire di molto, facendo rincarare le bollette. Il sito consiglia di valutare i contratti a prezzo fisso, oggi meno convenienti, ma che danno maggiori garanzie contro i rialzi. Secondo Segugio.it, il ritorno all’aliquota al 22% sul gas nel 2024 comporta un incremento della spesa del 13% per la famiglia tipo, che consuma annualmente 1.400 metri cubi. Per fortuna, il prezzo del gas per il 2024 è previsto sui 40 centesimi per metro cubo, come a luglio 2021, prima della crisi energetica. Le associazioni di consumatori Codacons e Assoutenti denunciano che sul mercato libero del gas le condizioni per gli utenti sono peggiori che sul tutelato. I deputati M5S parlano di “tassa Meloni” e di “cronaca di un salasso annunciato”. Oggi intanto si sono tenute le aste per individuare i fornitori di elettricità per gli utenti del mercato tutelato che al primo luglio non avranno scelto un operatore di mercato libero. I vincitori saranno resi noti il 6 febbraio.

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Economia

Istat, da bonus coesione meno tasse su lavoro donne, non giovani

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I bonus assunzioni previsti dal decreto coesione appena approvato dal Parlamento avranno effetti diversi sulle imprese, risultando più convenienti per donne e lavoratori del Sud (anche se in questo caso solo nelle piccole aziende), meno per i giovani. E’ quanto emerge dall’analisi Istat sugli effetti dei provvedimenti fiscali sulle imprese. “A partire da settembre 2024, dopo l’entrata in vigore della nuova politica di coesione, il carico fiscale totale che i datori di lavoro dovranno sostenere per l’assunzione di donne sarà inferiore rispetto al 2023. – si legge – Al contrario, il beneficio fiscale per l’assunzione di giovani sarà nel 2024 inferiore rispetto al 2023. Per l’assunzione di dipendenti nelle regioni del Mezzogiorno, la riduzione del carico fiscale complessivo per il datore di lavoro sarà maggiore rispetto al 2023, ma solo per le imprese fino a 10 dipendenti”.

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Nuovi vertici per Harmonic innovation group: Scaramuzzino presidente e Spampinato amministratore delegato

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Nuovi vertici per Harmonic innovation group Società benefit (Hig), impegnata a promuovere una via italiana all’innovazione, e il ruolo del Paese nei nuovi scenari geopolitici e nei modelli globali di innovazione. Con la nomina di Pasqualino Scaramuzzino nel ruolo di presidente, di Emanuele Spampinato nel ruolo di amministratore delegato e l’insediamento del nuovo Cda, sono stati completati tutti gli adempimenti a valle della recente delibera di integrazione con Eht Holding varata dall’Assemblea degli azionisti.

Una integrazione, è scritto in una nota, “da cui è nato uno dei più importanti player italiani per l’innovazione, sia in termini di leadership di pensiero che di numeri, con un fatturato proforma 2023 di circa 40 milioni di euro; un valore aggregato di produzione della rete consortile di circa 420 milioni; 60 milioni circa di capitali raccolti tra finanziamenti di importanti operatori, come Banca del Mezzogiorno di Gruppo Medio Credito Centrale, Intesa San Paolo e Azimut Libera Impresa Sgr, e investimenti di privati, imprese e istituzioni come Santo Versace, Luca Meldolesi, Gruppo Ferraro, Relatech, WebGenesys, EFM, Progetto CMR, Banca Etica e altri”. A Scaramuzzino e Spampinato, prosegue la nota, “il compito di guidare Hig nella nuova fase di sviluppo dando esecuzione all’importante piano industriale che sarà presentato entro fine anno.

Un piano che, con la sua caratterizzazione data dai principi dell’innovazione armonica, concepita dai fondatori del Gruppo come via per promuovere impatti economici, sociali e ambientali di lungo periodo in ottica mediterranea, sta registrando interesse da parte di importanti investitori internazionali. Tra i pilastri del progetto, una rete infrastrutturale diffusa di ‘luoghi del futuro’, in Italia e all’estero, il cui fulcro sarà rappresentato dall’Harmonic Innovation Hub Pitagora, a Tiriolo (Catanzaro) la cui apertura è prevista nel 2025, e l’Harmonic Innovation Hub Archimede, a Catania, la cui apertura è prevista nel 2026”.

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Economia

Autostrade per l’Italia firma il Manifesto “Imprese per le Persone e la Società” dell’UN Global Compact Network Italia

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Il Gruppo Autostrade per l’Italia ha recentemente annunciato la firma del Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”, un documento rivolto alle aziende e redatto dall’UN Global Compact Network Italia, la rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite. Questa iniziativa rappresenta la più grande piattaforma mondiale per la sostenibilità d’impresa.

Firmando il Manifesto, Autostrade per l’Italia si impegna a integrare la dimensione sociale nelle sue strategie aziendali. Questo impegno non solo mira a generare valore a lungo termine per l’azienda stessa, ma anche a migliorare la catena di fornitura e le comunità in cui opera.

“L’impegno delle aziende per la sostenibilità sociale è per il nostro Gruppo un presupposto irrinunciabile della strategia industriale”, ha dichiarato Roberto Tomasi (nella foto in evidenza), Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia. “L’impresa è, in primo luogo, persone: quelle che vi lavorano, quelle che usufruiscono dei suoi servizi o abitano i luoghi sui cui esercita, e quelle che interagiscono con l’organizzazione. La sostenibilità sociale per il gruppo significa sviluppo dei territori, inclusività, benessere e sicurezza dei lavoratori a tutti i livelli della filiera, attenzione e innovazione nell’esperienza di viaggio dei clienti”.

Il Global Compact delle Nazioni Unite è un’iniziativa speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, progettata per guidare e sostenere la comunità imprenditoriale globale nella promozione degli obiettivi e dei valori delle Nazioni Unite attraverso pratiche aziendali responsabili. Con oltre 20.000 aziende e 3.500 firmatari non profit in 167 paesi e 62 reti locali, l’UN Global Compact rappresenta la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale al mondo.

In Italia, l’UN Global Compact opera attraverso l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia). Costituitasi in Fondazione nel 2013, dopo dieci anni di attività come gruppo informale, il Network italiano promuove i Dieci Principi dell’UN Global Compact tramite dialogo istituzionale, produzione di conoscenza e diffusione di buone pratiche di sostenibilità. Inoltre, è impegnato nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.

Oltre 600 imprese e organizzazioni non profit italiane partecipano all’UN Global Compact, dimostrando un forte impegno nazionale verso pratiche aziendali sostenibili e responsabili. La firma del Manifesto da parte di Autostrade per l’Italia rappresenta un ulteriore passo verso la promozione di una cultura d’impresa che pone al centro le persone e la società.

L’adesione di Autostrade per l’Italia al Manifesto “Imprese per le Persone e la Società” sottolinea l’importanza della sostenibilità sociale nelle strategie aziendali moderne. Questo impegno non solo rafforza la reputazione del Gruppo, ma contribuisce anche allo sviluppo di un futuro più sostenibile e inclusivo, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

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