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“Delitto dello zainetto” a San Giovanni a Teduccio, la Cassazione ordine di rifare il processo

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Una svolta inaspettata ha gettato nuova luce sul drammatico “Delitto dello Zainetto” di Luigi Mignano, compiuto davanti a una scuola per l’infanzia a San Giovanni a Teduccio. Dopo le condanne all’ergastolo inflitte in primo e secondo grado, un verdetto notturno della Corte di Cassazione ha annullato le sentenze, ordinando un nuovo processo d’appello per gli imputati. Il caso, originariamente ritenuto chiuso, si riapre, scuotendo l’opinione pubblica.

Il delitto, avvenuto il 9 aprile 2019, ha segnato profondamente la comunità, e la memoria di quel giorno è legata all’immagine struggente dello zainetto rosso di Spiderman abbandonato a terra accanto al cadavere di Mignano, diventando un simbolo del brutale assassinio.

La svolta si è verificata dopo una lunga camera di consiglio, quando la Corte di Cassazione ha deciso di annullare le condanne all’ergastolo e ordinare un nuovo processo d’appello per gli imputati legati al clan Mazzarella: Umberto Luongo, Ciro Rosario Terracciano, Pasquale Ariosto, Salvatore Autiero, Giovanni Salomone e Giovanni Musella.

Gli avvocati della difesa, tra cui figure di spicco come Francesco Buonaiuto, Franco Coppi, Raffaele Esposito, Salvatore Impradice, Sergio Morra, Leopoldo Perone, Saverio Senese, Valerio Spigarelli e Dario Vannetiello, hanno puntato il dito su presunti difetti di motivazione nelle condanne pronunciate in Assise Appello dopo il primo grado concluso con rito abbreviato.

In particolare, l’avvocato Roberto Saccomanno, difensore di Salvatore Autiero, ha sollevato la questione dell’aggravante della premeditazione, sottolineando una diversa ricostruzione dei tempi che escluderebbe Autiero dal gruppo un’ora prima del delitto.

Il verdetto ha sorpreso coloro che consideravano il caso come chiuso e ha sollevato interrogativi sulla solidità delle prove e sulla ricostruzione degli eventi presentata durante il processo originario. La comunità ora è in attesa del deposito delle motivazioni della Corte di Cassazione per comprendere appieno le ragioni di questa decisione senza precedenti.

Nel frattempo, il “Delitto dello Zainetto” rimane un capitolo oscuro nella storia giudiziaria, e la comunità di San Giovanni a Teduccio attende con ansia ulteriori sviluppi nel nuovo processo d’appello, con la speranza di ottenere giustizia per la tragica perdita di Luigi Mignano.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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