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Botte e coltellate al concerto del trapper a Bologna

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Sono arrivati in centinaia grazie al tam tam via social: appuntamento fuori dal centro commerciale Shopville Gran Reno alle porte di Bologna, per un concerto estemporaneo e non autorizzato di Medy Cartier, il trapper nato e cresciuto al Pilastro, quartiere periferico della città. Quegli stessi social che, adesso, rilanciano le immagini dei tanti ragazzini che nel tardo pomeriggio di sabato sono rimasti coinvolti in risse e scontri in cui sono volate anche bottigliate, sono apparsi i coltelli ed è stato spruzzato spray al peperoncino.

Immagini che da ieri sera circolano sul web in decine di video e che ora sono al vaglio dei Carabinieri – come quelli delle telecamere di videosorveglianza della struttura – intervenuti, insieme alla Polizia, per far fronte al pomeriggio di follia che ha visto due 17enni feriti: uno colpito da una coltellata alla gamba e uno da una bottigliata durante i tafferugli scoppiati tra i circa 300 giovani coinvolti nelle aggressioni. I giovani, per lo più giovanissimi, erano accorsi fuori dal centro commerciale per ascoltare il 22enne Medy Cartier – al secolo El Marbouh Ermedhi – noto alle cronache anche per una condanna in primo grado a tre anni e mezzo a seguito di una rapina in spiaggia commessa a Riccione nel luglio del 2020. E così prima dello ‘show’ non autorizzato, in tantissimi si sono assiepati sulla terrazza all’ultimo piano della struttura e nella calca sono partiti insulti e botte, sono volate bottiglie e si è messo mano al coltello.

Fatti che vengono stigmatizzati su Instagram dallo stesso artista, che non esita a prendere le distanze da quanto accaduto e a smentire le ‘fake news’ su morti a seguito delle aggressioni. Nelle stories sul suo profilo, Medy Cartier ha pubblicato un breve video del concerto per poi intervenire su quanto accaduto. “Mi state scrivendo in tanti chiedendomi cosa sia successo – osserva -: mi sembra giusto fare chiarezza. Ieri sera sono passato nella mia città a far sentire la mia musica, ad incontrare i miei fan cercando di regalargli un bel momento. Davanti ai miei occhi ho visto solo felicità. Mi dispiace – prosegue – che si siano creati dei disordini prima che arrivassi per colpa di poche persone che non sanno divertirsi ma mi dispiace ancora di più che ci siano persone che pur di fare hype o un contenuto virale su Tik Tok siano disposte a tutto. A far male al prossimo e a parlare di cose mai successe”.

Quindi, argomenta ancora il cantante, “ho sempre fatto del bene con tutti, non ho mai fatto parlare male di me ma se per essere virali, famosi, riconosciuti per qualche minuto dovete fare tutto ciò non usate il mio nome per favore. Imparate il rispetto, provando a parlare di morti inesistenti avete ucciso me”. Poi, rivolto ai suoi fan, continua. “Non è bello. Pensate come sto mio da ieri vedendo bugie sul mio nome dopo che volevo solo fare una cosa per vedervi stare insieme”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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