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Cronache

Protocollo per favorire candidatura bistecca fiorentina a Unesco

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Un protocollo che promuove e favorisce il processo di candidatura della bistecca alla fiorentina alla lista del Patrimonio Immateriale Unesco, proposto dall’Accademia della Fiorentina, è stato siglato dai sindaci dell’Unione comunale del Chianti fiorentino (San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle), Roberto Ciappi, Paolo Sottani e David Baroncelli. La sottoscrizione del documento, si dice in una nota, è avvenuta in occasione di un momento di condivisione aperto alla cittadinanza davanti al palazzo comunale di San Casciano alla presenza dei primi cittadini, del presidente dell’Accademia Giovanni Brajon e del consigliere regionale Massimiliano Pescini.

“Si tratta di un passaggio importante – dichiarano Ciappi, Sottani e Baroncelli – che intendiamo sostenere e promuovere perché crediamo che la bistecca alla fiorentina abbia un ruolo centrale nella storia culinaria del nostro paese, è un presidio enogastronomico caratterizzato da una forte identità locale che ha contribuito a diffondere lo stile di vita e la passione per il gusto della nostra regione”.

“Questa specialità ha tutte le carte in regola per candidarsi alla lista del Patrimonio Immateriale Unesco, trae valore dall’intera filiera agricola toscana, coltiva il rispetto per le diversità culturali, promuove e tramanda di generazione in generazione il senso di appartenenza culturale alla comunità e al luogo di origine in cui crescono, si sviluppano i valori della convivialità e della socialità”, concludono. Nello specifico, i Comuni dell’Unione del Chianti fiorentino hanno aderito al protocollo d’intesa per il supporto e la promozione delle candidature alla lista del Patrimonio Immateriale Unesco de ‘La tradizione e la cultura gastronomica della bistecca alla fiorentina’ e della ‘Bistecca alla fiorentina’ come prodotto con riconoscimento di Specialità Tradizionale Garantita ai sensi del Regolamento (Ue) 1151/2012.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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