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Economia

Arriva la nuova Sportequipe 8, gruppo DR, alimentazione tri-fuel: elettrico, benzina, GPL

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Arriva nel 2024 la nuova Sportequipe 8 Hybrid Plug-in, e sarà disponibile con un sistema di alimentazione tri-fuel: elettrico, benzina, GPL. Il nuovo 7 posti del Gruppo DR Automobiles, reso estremamente performante dalla sofisticata tecnologia PHEV, è il top di gamma Sportequipe ed incarna a pieno il processo di evoluzione tecnologica e qualitativa intrapreso negli ultimi anni da DR Automobiles Groupe.

Un 7 posti di ben 4,70 mt. estremamente performante grazie ad una sofisticata tecnologia PHEV, in grado di sprigionare complessivamente 317 CV, con una coppia massima complessiva di 545 Nm, un’accelerazione da 0 a 100 in 6,9 secondi ed una velocità massima di 201 km/h.

È spinto da un motore termico 1.5 turbo benzina da 108 Kw e due motori elettrici (uno da 55 Kw, l’altro da 70 Kw) che, alimentati da un pacco batterie con tecnologia ternaria agli ioni di litio da 19,3 kWh, hanno un’autonomia complessiva di 80km.

La Sportequipe 8 ha tre sistemi di recupero energia in fase di decelerazione. Inoltre i due motori elettrici recuperano energia anche in fase d frenata, in base all’intensità della stessa. In entrambi i casi l’energia meccanica viene convertita in energia elettrica in grado di ricaricare il pacco batterie.

Ma le batterie si ricaricano anche quando l’auto è ferma o in fase di parcheggio, con il motore termico acceso e al minimo.

Il sistema Hybrid della Sportequipe 8 ha diverse modalità di funzionamento:
con un solo motore elettrico a basse velocità e con il pacco batterie carico;
con entrambi i motori elettrici a velocità intermedie, con il pacco batterie carico;
extended range, con due motori elettrici in serie, di cui uno ricarica le batterie, a basse velocità e con un basso livello di carica del pacco batterie;
in parallelo, con il motore termico e i due elettrici, in fase di accelerazione;
con il solo motore termico quando è basso il livello di carica del pacco batterie e la velocità è sostenuta.

L’ autonomia complessiva in HEV della Sportequipe 8 è davvero molto importante, più di 1.000 km.

L’abitacolo è da vera ammiraglia. Tetto panoramico, soft touch Keyless System, sistema di telecamere a 360° con parking assistant, ricarica wireless per lo smartphone, sistema audio surround. Sulla plancia spicca il grande display infotainment da ben 26,4” complessivi, che permette di gestire e tenere sotto controllo tutte le principali funzioni dell’auto. Il tunnel centrale oltre al cambio DHT e i comandi di commutazione tra full electric ed Hybrid, ospita anche il touch LCD da 9” del climatizzatore bizona che prevede un sistema di purificazione dell’aria (protezione N95).

I cerchi in lega da 20” e i seguenti ADAS di II° livello completano la ricchissima dotazione:
adaptive cruise control,
segnalazione angoli ciechi;
allarme collisione posteriore;
allarme collisione anteriore;
frenata di emergenza;
assistenza al mantenimento di corsia;
assistenza al cambio di corsia;
avviso cambio corsia;
anabbaglianti/abbaglianti intelligenti;
allarme apertura portiere in caso di ostacoli;
assistente di viaggio con rilevamento traffico;

Il prezzo di listino è di € 49.900 full optional di serie. La versione Exclusive con wrapping ed interni in Alcantara pregiato costa € 5.000 in più.

La Sportequipe 8 Hybrid Plug-in sarà disponibile già dal 2024 con un sistema di alimentazione tri-fuel: elettrico, benzina, GPL. Infatti la parte termica sfrutterà la tecnologia Thermohybrid benzina/GPL di DR Automobiles Groupe, che andrà a lavorare insieme ai due motori elettrici a magneti permanenti di cui è dotata. In questo caso l’autonomia complessiva arriverà a circa 1.300 km.

Il brand Sportequipe può contare sul supporto di Drivalia, la società di noleggio, leasing e mobilità di CA Auto Bank, partner strategico del Gruppo DR Automobiles. Drivalia ha lanciato Drive To Buy, il primo noleggio in abbonamento mensile dedicato ai modelli Sportequipe 6 e Sportequipe 7. Rappresenta un’evoluzione delle tradizionali “car subscription”: Drive To Buy permette di salire a bordo di una Sportequipe nuova, senza vincoli temporali né penali, con la possibilità di acquistare l’auto entro i primi due mesi.*

Abbonarsi è semplice: basta acquistare il voucher di iscrizione a 249€ su Amazon o presso un Drivalia Mobility Store convenzionato, e convertirlo sul sito di Drive To Buy al costo di 699€ al mese per Sportequipe 6 e 799€ al mese per Sportequipe 7. Inoltre, chi si recherà presso i Concessionari Sportequipe per scoprire il nuovo abbonamento, sarà omaggiato con un coupon con cui iscriversi a Drive To Buy al costo di 199€ (rispetto ai 249€ previsti).
L’abbonamento è rinnovabile fino a un massimo di 12 mesi. In più, durante i primi due mesi, si potrà scegliere se acquistare l’auto, in un’unica soluzione o in comode rate mensili, al valore di listino – meno i canoni mensili già pagati. Sarà possibile effettuare il pagamento anche tramite la formula InstantCar, l’innovativo finanziamento auto ad esito istantaneo di CA Auto Bank.

* Diritto di prelazione esercitabile entro i primi 2 mesi di noleggio. Per ulteriori info consulta il sito www.drivetobuy.drivalia.com

 

 

Sportequipe, la competizione è vita.

La Competizione è uno stile di vita, Sportequipe è Competizione.
Sportequipe è più di un brand automotive.
È un vero e proprio lifestyle, improntato alla sportività e all’ecosostenibilità.
Una gamma di SUV dal design accattivante, ideali per chi pratica sport come il golf, lo sci, la vela o per chi ama viaggiare. Un’offerta di auto di segmento alto, tecnologici e performanti, con una dotazione di serie ricchissima, ma accessibili a tutti.
Sportequipe è inoltre una linea di capi di abbigliamento ed accessori ricercati in grado di assecondare le proprie passioni. Un design chic-casual. L’alta qualità dei materiali ed il meglio della manifattura italiana ne sono gli elementi distintivi.
Il logo di Sportequipe è evocativo della mission del brand: una flag iconica e distintiva, quasi uno scudetto che racchiude in sé una storia di passione per le automobili e il mondo dello sport. Il tutto in una chiave elegante, contemporanea, fatta anche di attenzione alla moda e agli accessori, per uno stile senza tempo.

CA Auto Bank S.p.A.
CA Auto Bank è una banca universale, controllata da Crédit Agricole Consumer Finance, che opera come player indipendente e multibrand nei settori del finanziamento e leasing di veicoli e della mobilità. CA Auto Bank fornisce un’offerta completa di prodotti finanziari e di mobilità, oltre che di servizi assicurativi. I programmi di credito, leasing, noleggio e finanziamento della mobilità forniti da CA Auto Bank sono concepiti specificamente

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Economia

Al Nord stipendi talvolta quasi il doppio rispetto al Sud

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Dalla Lombardia alla Calabria l’Italia resta divisa in due anche negli stipendi, che al Nord sono mediamente più alti del 35% rispetto a quelli del Sud. I conti in busta paga li ha fatti la Cgia di Mestre, elaborando dati Inps e Istat: se gli occupati nelle regioni settentrionali hanno una retribuzione media giornaliera lorda di 101 euro, i colleghi meridionali ne guadagnano solo 75. Una differenza, afferma l’ufficio studi mestrino, dovuta alla maggiore produttività del lavoro al Nord, che supera del 34% il dato delle regioni meridionali. Il confronto in termini assoluti rende chiarissima questa disparità: la retribuzione media annua lorda di un lavoratore dipendente in Lombardia è pari a 28.354 euro; in Calabria ammonta a poco più della metà, 14.960 euro. Ma se nel primo caso la produttività del lavoro è pari a 45,7 euro per ora lavorata, nel secondo è di 29,7.

Squilibri retributivi che del resto, osserva la Cgia di Mestre, si riscontrano anche tra le diverse aree del Paese, quelle urbane e quelle rurali. Tema che le parti sociali hanno tentato di risolvere, dopo l’abolizione delle cosiddette gabbie salariali avvenuta nei primi anni ’70 del secolo scorso, attraverso l’impiego del contratto collettivo nazionale del lavoro. L’applicazione, però, ha prodotto solo in parte, per la Cgia, gli effetti sperati. Le disuguaglianze salariali tra le ripartizioni geografiche sono rimaste. Anche perchè nel settore privato le multinazionali, le utilities, le imprese medio-grandi, le società finanziarie/assicurative/bancarie (che tendenzialmente riconoscono ai dipendenti stipendi più elevati) sono ubicate prevalentemente nelle aree metropolitane del Nord.

A pesare inoltre è il lavoro irregolare, molto diffuso nel Mezzogiorno, che da sempre provoca un abbassamento dei salari contrattualizzati dei settori che tradizionalmente sono investiti da questa piaga sociale (agricoltura, servizi alla persona, commercio) Quanto alle città con gli stipendi più alti, spicca su tutte Milano, con 32.472 euro annui, seguita da Parma (26.861 euro), Modena (26.764 euro), Bologna (26.610), Reggio Emilia (26.100). I lavoratori dipendenti più poveri, invece, si trovano a Trapani dove percepiscono una retribuzione media lorda annua di 14.365 euro, a Cosenza (14.313 euro), Nuoro (14.206 euro). Negli ultimi posti della classifica vi sono i lavoratori dipendenti di Vibo Valentia, con una busta paga media di 12.923 euro l’anno contro una media italiana di 22.839 euro.

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Economia

Assicurazioni,utili su nei 6 mesi,12 miliardi per 4 big

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Dopo un 2023 da record, continua il periodo di crescita per il settore assicurativo. Nel primo semestre del 2024 bilanci ancora nel segno più con 4 grandi protagonisti internazionali del settore, ovvero Generali e Unipol dalle radici italiane, insieme ad Allianz e Axa, che da soli hanno chiuso il periodo con oltre 12 miliardi di utili, in crescita del 4,4% rispetto ai primi 6 mesi dello scorso anno. A rilevarlo è un report dell’Ufficio Studi e Ricerche della Fisac Cgil condotto sui bilanci delle quattro grandi compagnie assicurative europee. Complessivamente, i quattro grandi gruppi hanno superato i 204 miliardi di euro di premi (Danni e Vita) con un incremento di oltre il 9% rispetto all’anno precedente.

La crescita nei Rami Danni, che hanno presentato un utile operativo tecnico di 9,1 miliardi è stata del 3%, mentre i Rami Vita hanno rilevato un utile operativo tecnico di 6,5 miliardi con un incremento più marcato del 7%. Il campione italiano, Generali e Unipol, ha registrato utili a 2,6 miliardi di euro di utili nel primo semestre, rispetto ai 2,8 miliardi registrati nei primi sei mesi dello scorso anno. La leggera diminuzione è principalmente imputabile a utili non ricorrenti e one-off di Generali lo scorso anno, in assenza dei quali l’utile normalizzato sarebbe risultato stabile a 2 miliardi di euro, mentre Unipol è passata da 517 milioni di euro al semestre 2023 a 555 milioni di euro al 30 giugno 2024, con un incremento del 7%.

L’utile di Allianz migliora del 13,9% passando dai 4,6 miliardi di euro del 2023 ai 5,3 miliardi del 2024, mentre Axa conferma sostanzialmente l’utile del primo semestre dell’anno passato, pari a 4,1 miliardi di euro, a 4,2 miliardi nel 2024. Il settore assicurativo, conclude lo studio, si è quindi confermato nel complesso ancora una volta molto solido e, come riporta la Fisac Cgil con indici di solvibilità in deciso incremento. Gli ottimi risultati del comparto vengono evidenziato dalla ricerca della Fisc Cgil anche nell’ottica dei prossimi rinnovi di contratto: “Ancora una volta registriamo risultati estremamente positivi sul fronte della redditività e della solidità del settore assicurativo. Risultati raggiunti grazie all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che meritano un significativo riconoscimento, a partire dai prossimi rinnovi contrattuali, di primo e secondo livello”, dice la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito. (

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Ambiente

L’Italia pensa al nucleare, 50 miliardi l’impatto sul Pil

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Il tema del nucleare di ultima generazione irrompe al forum Teha di Cernobbio con con gli imprenditori e operatori del settore che chiedono di “fare presto” per evitare di perdere l’opportunità per gli investimenti. Una tecnologia che porterebbe benefici alla crescita economica del Paese un impatto sul Pil di 50,3 miliardi al 2050. La posizione del governo non si fa attendere con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che annuncia l’arrivo “entro fine anno” di un “disegno di legge, che conterrà la normativa primaria e dove saranno previsti i soggetti regolatori”.

L’Italia, di fatto, rientrerebbe nel nucleare. Da Villa d’Este, sul lago di Como, sono Edison e Ansaldo Nucleare ad illustrare l’impatto dell’atomo sulla decarbonizzazione energetica e sull’economia italiana. Il nucleare di ultima generazione, secondo una analisi illustrata a Cernobbio, può abilitare al 2050 un mercato potenziale fino a 46 miliardi di euro, con un valore aggiunto attivabile pari a 14,8 miliardi di euro. Ma c’è di più perché considerando anche i benefici indiretti e dell’indotto, sarà possibile creare oltre 117.000 nuovi posti di lavoro. Il nuovo nucleare non è soltanto una “risorsa preziosa per raggiungere gli obbiettivi di transizione energetica ma costituisce una vera e propria occasione di rilancio industriale per il Paese”, spiega Nicola Monti, amministratore delegato di Edison.

“L’Italia ha l’occasione – aggiunge – di essere protagonista, se da subito viene definito un piano industriale di medio-lungo periodo”. Sui tempi è il ministro Pichetto a fissare dei punti fermi. Per fine anno arriverà “l’analisi complessiva sul nucleare e su ciò che bisognerà introdurre come norma primaria che deve trasformarsi in disegno di legge”. I tempi li detterà il “parlamento, ma auspico che nel corso del 2025 che si possa chiudere quello che è il processo di valutazione normativa”. E sull’ipotesi di un nuovo referendum, “non faccio il mago di conseguenza la libertà di raccogliere firme e fare i referendum c’è”. In passato gli italiani si sono espressi su una “tecnologia di 60 anni fa, quella di prima e seconda generazione”, prosegue il ministro, ribandendo che “guardiamo al nuovo nucleare, che non prevede la costruzione di grandi centrali.

Pensiamo invece ai agli Small modular reactor e agli Advanced modular reactor”. In Italia c’è grande fermento tra i principali protagonisti del settore dell’energia per essere pronti ad affrontare la sfida del nuovo nucleare. Da mesi, infatti, sono stati siglati numerosi accordi di programma finalizzati allo ricerca ed allo sviluppo della tecnologia nucleare. Tra le ultime intese, ma solo in ordine di tempo, c’è quella tra Edison, Federacciai e Ansaldo Energia per decarbonizzare le acciaierie italiane. Per l’Italia si riapre una nuova “riflessione sul ruolo benefico che le nuove tecnologie nucleari disponibili o in via di sviluppo possono giocare nel mix energetico italiano”, spiega Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. Il nucleare di nuova generazione conta attualmente, a livello globale, oltre 80 progetti in via di sviluppo.

Nello sviluppo del nuovo nucleare, secondo l’analisi di Edison, Ansaldo Nucleare e Teha, l’Italia può contare su competenze lungo quasi tutta la catena di fornitura e su un sistema della ricerca all’avanguardia. Lo studio, inoltre, ha identificato 70 aziende italiane specializzate nel settore dell’energia nucleare che confermano una “forte resilienza di questo comparto a tre decenni dall’abbandono della produzione in Italia”. Il valore strettamente legato all’ambito nucleare generato dalle aziende di questa filiera si attesta nel 2022 a 457 milioni di euro, con circa 2.800 occupati sostenuti, e l’Italia che si posiziona quindicesima a livello globale e settimana in Ue-27 per export di reattori nucleari e componenti tra il 2018 e il 2022.

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