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Cronache

A Salvini ministro tuttodire e tuttofare non piace che Di Maio si occupi con umanità di questioni di Governo spinose come il fenomeno migratorio

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Matteo Salvini e Luigi Di Maio.Più si avvicinano le elezioni, più aumenta la tensione politica. Ma se sul reddito di cittadinanza e quota 100 si spalleggiano da bravi alleati sul resto è competizione. Con un reciproco fastidio che, tra i due, si è incuneato in questi giorni: quello di vedere occupato il proprio campo dall’alleato. Per la verità Matteo Salvini da mesi non fa il ministro dell’Interno ma organizza al Viminale incontri con sindacati, si occupa di attività produttive, parla di questioni di Bilancio, impegna l’Esercito ed altro.  Di Maio forse è stanco degli sforamenti di Salvini. Sui migranti a largo di Malta non è proprio piaciuto a Salvini, ma forse dovrà farsene una ragione perchè la questioni migranti non è una questione di ordine pubblico ma una spinosissima questione di governo. “Il M5S parli pure ma sui migranti decido io”, e’ il diktat che il vicepremier affida al Messaggero prima di ribadire, in una lunga diretta facebook, che sul tema sbarchi non arretrerà di un millimetro. Ed e’ un messaggio che il leader della Lega manda a Di Maio e al premier Giuseppe Conte il cui asse, sui migranti e non solo, potrebbe mettere in difficoltà Salvini. Anche perche’ il leader del M5S risponde a distanza all’alleato: “A Salvini nessuno vuole togliere il potere di decidere, però decide il governo intero”. E dare il quadro del termometro (freddino) dei rapporti tra i due vicepremier basta registrare un dato: sia Di Maio che Salvini nel pomeriggio rientrano a Roma ma, nonostante domani si parta con i lavori parlamentari, optano per non avere nessun incontro. Del resto, la gara a colpi di misure e’ appena iniziata. La Lega punta subito ad incassare la legittima difesa, sulla quale invece, il M5S vorrebbe vedere chiaro e valutare la possibilita’ di modifiche. “Ringrazio i Cinque stelle con cui cercano di farci litigare, basta che si rispettano gli impegni e sono sicuro sulla legittima difesa non ci saranno scherzi in Parlamento”, avverte Salvini che, sul provvedimento, puo’ contare sul pieno appoggio dei suoi alleati di centrodestra. Tocchera’ a Di Maio placare in malumori di alcuni parlamentari e rilanciare con due provvedimenti “movimentisti”: il referendum propositivo, (sul quale, davanti a Salvini che pretende un quorum, il M5S mantiene il punto sul “no”) e il taglio degli stipendi ai parlamentari. Ma oggi Di Maio deve far fronte alla grana trivelle. L’autorizzazione alle ricerche di idrocarburi nel mar Ionio innesca la trincea dei No Triv – in parte elettori pentastellati – e costringe prima il ministro dell’Ambiente Costa e poi lo stesso vicepremier a precisare che l’ok e’ del governo precedente. Ma in rete, la protesta della base monta e, dopo il si’ al Tap, l’ok alle trivellazioni e’ un’altra mina al volto ambientalista del Movimento. Un volto sul quale e’ alta l’attenzione di Beppe Grillo. E che, per Di Maio, e’ una conditio sine qua non per avvicinarsi ai Verdi per un’alleanza in vista delle Europee. Il caso trivelle, ai vertici del Movimento, da’ anche il segno di cio’ che potrebbe accadere con l’ok alla Tav che il 12 gennaio vedra’ tornare in piazza il fronte del Si’. In fondo, al di la’ delle misure in campo nelle prossime settimane, quello della Torino-Lione resta il grande nodo all’orizzonte. Un nodo su cui “l’alleanza rischia di rompersi”, confessava un esponente di governo nei giorni del si’ alla manovra alla Camera. E, non a caso, e’ Salvini, piu’ che Di Maio, a spingere per un tagliando a quel contratto di governo che, sulla Tav, decide di non decidere.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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