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Musica

Taylor Swift e Beyoncé cambiano il galateo al cinema

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 Selfie sui cellulari sono incoraggiati e così anche i sing-along e i balli in piedi nel buio della sala: con le versioni per il grande schermo dei loro tour di concerti, Taylor Swift e Beyoncé stanno rivoluzionando il galateo dell’esperienza al cinema. Felici della nuova iniezione di incassi dopo un inizio autunno deludente sul fronte del box office, sono stati gli stessi esercenti a dare luce verde: messe da parte le regole che normalmente impongono un rigoroso silenzio, smartphone vietati e contegno dignitoso per non disturbare gli altri del pubblico, hanno incoraggiato i fan di Taylor a scatenarsi durante le proiezioni internazionali di The Eras Tour, uscito ieri negli Stati Uniti e in Canada e da oggi in altri 90 paesi del mondo per un totale di 8500 sale e incassi pronosticati nel primo week end sull’ordine di 150-200 milioni di dollari. Filmato nell’arco di tre serate al SoFi Stadium di Inglewood in California, il film mira a catturare in due ore e 48 minuti la magia della performance dal vivo raccontando la carriera di Taylor attraverso le sue ‘Ere’, dal debutto nel 2006 fino a oggi.

“L’obiettivo è di dare agli spettatori l’esperienza del miglior posto nell’arena”, ha spiegato John Ross, che ha curato la parte sonora e scenografica dell’ultimo exploit della cantante 12 volte premio Grammy che quest’anno non ha fatto altro che collezionare record. Lo stesso avverrà con il film di Beyoncé, centrato sul tour Renaissance e che uscirà nelle sale il primo dicembre. Portando quasi in simultanea i loro concerti sul grande schermo, le due artiste hanno rivoluzionato i modelli dell’industria dei sogni non solo dal punto di vista del comportamento degli spettatori: bypassando i grandi studi, hanno negoziato la distribuzione direttamente con gli esercenti.

Qualcosa che le major, messe alle corde prima dal Covid e poi dagli scioperi di Hollywood dovranno senz’altro prendere in considerazione. Se Beyoncé ha reso omaggio a Taylor presentandosi ieri alla prima del film a Los Angeles, era stata la stessa Swift a sdoganare su Twitter il nuovo galateo per il suo film al cinema: “Abiti ispirati alle Ere (il tema del concerto), braccialetti dell’amicizia portafortuna, canti e balli sono incoraggiati”, aveva detto la superstar annunciando l’iniziativa. Lo stesso hanno fatto in Gran Bretagna le catene Odeon e Cinemaworld, ponendo però un paio di paletti: ok ai selfie purché il cellulare non riprenda lo schermo e niente polveri scintillanti o coriandoli per non dover causare lavoro extra al personale che dovrà poi pulire la sala.

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Addio a Sergio Mendes, leggenda della bossa nova

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Il pianista Sergio Mendes, leggenda della musica brasiliana che rese popolare la bossa nova in tutto il mondo, e’ morto all’eta’ di 83 anni a Los Angeles. Lo ha annunciato la sua famiglia. “E’ morto pacificamente” giovedi’ nella sua casa americana, circondato dalla moglie e dai figli, ha fatto sapere in un comunicato. “Negli ultimi mesi la sua salute aveva risentito degli effetti del Covid prolungato”, ha aggiunto. Mendes ha registrato piu’ di 35 album ed e’ stato in tourne’e con i maggiori artisti americani come Frank Sinatra.

Nel 1966 ottenne il successo internazionale con il suo album “Sergio Mendes & Brasil 66” e il famoso “Mas Que Nada”, adattamento di una canzone dell’artista brasiliano Jorge Ben. Nel 1993, ha vinto il Grammy Award come miglior album di world music per “Brasileiro”, che presenta diversi brani del cantante e percussionista brasiliano Carlinhos Brown. “In questo momento di tristezza, i miei pensieri vanno alla famiglia, agli amici e ai fan di Sergio Mendes”, ha risposto il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula de Silva, secondo il quale egli e’ stato “uno dei piu’ grandi rappresentanti e promotori della musica (brasiliana) e cultura in tutto il mondo.

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Oasis, reunion e tour mondiale nel 2025

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Gli Oasis hanno annunciato ufficialmente la reunion e un tour mondiale, ponendo fine a 15 anni di pausa e, presumibilmente, alla lunga faida tra i fratelli Liam e Noel Gallagher. È dal 2009 che i due non suonano insieme. “Le armi sono state ammutolite. Le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. Venite a vedere. Non sarà trasmesso in Tv”, è stato il loro annuncio. Il gruppo ha reso noto che i biglietti per il tour di 14 date saranno messi in vendita a partire dalle 9 di sabato. Il tour inizierà il 4-5 luglio 2025 a Cardiff, in Galles, continuerà con quattro date a Manchester, quattro allo stadio Wembley di Londra, due a Edimburgo e due a Dublino. Sebbene finora siano state annunciate solo le date del tour nel Regno Unito e in Irlanda, gli Oasis hanno aggiunto che più avanti saranno rese note altre tappe in giro per il mondo, anche al di fuori dell’Europa.

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Nino D’Angelo in autunno torna nei palasport

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Dopo il grande successo del suo concerto-evento allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il 29 giugno, di fronte a più di 40 mila spettatori, Nino D’Angelo torna dal vivo con “I miei meravigliosi anni ’80…e non solo!”, tre concerti nei palasport: il 30 novembre al PalaFlorio di Bari, il 5 dicembre all’Unipol Forum di Assago (Milano) e il 7 dicembre al PalaSele di Eboli (Salerno). Tre date durante le quali Nino regalerà al pubblico grande musica, esibendosi con i suoi più grandi successi degli anni ’80.

Il “ragazzo della curva B” celebrerà oltre 40 anni di carriera con una grande festa anni ’80, attraverso i brani entrati nel cuore di più generazioni come A’ Discoteca, inno nelle discoteche italiane negli anni ’80, Jamaica con il suo ritmo coinvolgente, Popcorn e Patatine pezzo che ha accompagnato l’omonimo film e racconta la bellezza di un amore spensierato, Maledetto Treno un brano toccante dal testo commovente e tante altre hit, senza dimenticare Napoli, recentemente diventato l’inno ufficiale della squadra azzurra.

La carriera di Nino D’Angelo è stata segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista. Sei partecipazioni al Festival di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del film musical Tano da morire di Roberta Torre, co-conduttore del DopoFestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Real San Carlo per omaggiare Sergio Bruni.

Sono solo alcuni dei momenti salienti di una carriera iniziata nel 1976 e che da allora ha visto Nino D’Angelo diventare uno degli artisti più amati dal pubblico e dalla critica. Tra i momenti più emozionanti della sua vita, il murales tributo dell’artista Jorit a San Pietro a Patierno, commissionato dagli stessi abitanti del quartiere napoletano dove è nato.

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