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Superbonus annulla effetto Pil. Giorgetti, basta sussidi

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L’onda d’urto del Superbonus non si arresta e continua a travolgere i conti pubblici. Non è bastata nemmeno l’eccezionale revisione al rialzo del Pil 2021, pubblicata oggi dall’Istat, a disinnescare la bomba che da mesi annienta ogni spazio di manovra nel bilancio statale. E che ora azzera anche quel guadagno sul deficit emerso grazie alla crescita più alta del 2021. Una nuova doccia fredda, che non è una novità per il governo a caccia di risorse, ma che dà forza alle critiche del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti contro il sistema delle misure “facili” e dei “sussidi” all’economia che si è rivelato “nocivo”. L’Istat ha ritoccato i dati del triennio 2020-2022 per tenere conto dei nuovi criteri statistici europei e delle informazioni acquisite dopo la stima pubblicata lo scorso aprile. In particolare, le stime dell’anno 2021 incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi sull’occupazione. Numeri che hanno dato una spinta alla crescita, provocando “una revisione di portata eccezionale rispetto a quelle verificatesi negli anni passati”, spiega l’Istat.

Grazie ai nuovi dati, più accurati sulla produzione delle imprese, il Pil del 2021 è schizzato all’8,3%, ovvero 1,3 punti percentuali in più della stima diffusa ad aprile scorso. Con un effetto positivo per il deficit che dal 9% stimato ad aprile cala all’8,8%, liberando 0,2 punti. Sarebbero stati circa 4 miliardi di euro preziosi se avessero resistito nel 2022. E invece “il Superbonus ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione”, ha spiegato il capo della direzione per la contabilità nazionale di Istat, Giovanni Savio. L’Istat segnala di aver fatto una “forte revisione” delle uscite in conto capitale (5,8 miliardi di euro), dovuta proprio “alla spesa sostenuta per i bonus edilizi (Superbonus e bonus facciate)”. Senza guadagni per il 2022, quindi, la revisione contabile conferma i numeri diffusi ad aprile. Il Pil è al +3,7%, il deficit al -8%.

Un baratro, quello dell’indebitamento netto, causato sempre dal Superbonus: Eurostat a febbraio chiese al governo di registrare come spesa i crediti del 110% nell’anno in cui sorge il diritto alla cessione, quindi quelli maturati nel 2022 non potevano essere spalmati su più anni. Per il 2023 le cose potrebbero cambiare e la spesa del Superbonus potrebbe essere diluita nel tempo: Eurostat, a giorni, si pronuncerà di nuovo per tenere conto della stretta del governo che ha quasi chiuso del tutto le cessioni dei crediti, costringendo chi ha maturato il diritto a portarlo in detrazione su 10 anni. I nuovi dati non aggiungono chiarezza alla Nota di aggiornamento al Def, attesa per giovedì prossimo.

L’unica certezza è che i margini su cui il governo lavora per il 2024 sono strettissimi. Il deficit indicato nel Def per l’anno prossimo (al 3,5% il tendenziale e al 3,7% il programmatico) potrebbe essere ritoccato al rialzo, ma il 4% rappresenterebbe una vera e propria linea rossa invalicabile. Il Pil non aiuterà molto a creare nuovi spazi. Se per quest’anno la crescita dovrebbe tenere, confermandosi intorno all’1% previsto nel Def, nel 2024 sarà invece complicato attenersi ai piani (+1,5%) visto il rallentamento che si sta intensificando in tutta la zona euro. Le risorse in deficit su cui il governo starebbe ragionando (aumentandolo al massimo di 0,2 o 0,3 punti, ovvero 4-6 miliardi di euro) non saranno quindi nemmeno sufficienti a confermare il taglio del cuneo fiscale che vale 10 miliardi. Serviranno quindi nuove entrate per trovare spazi e coprire una manovra che per ora – secondo indiscrezioni – potrebbe aggirarsi sui 20-25 miliardi di euro. Una parte arriverà dalla tassa sugli extraprofitti delle banche (tra i 2 e i 3 miliardi, se non verrà affossata nelle modifiche). Ma non si esclude anche una nuova tassa sui giochi.

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Economia

L’Italia accelera sulle rinnovabili: superati i 7 gigawatt entro la fine del 2024

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Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato durante il Green & Net Zero Talk organizzato da Rcs Academy in collaborazione con il Corriere che l’Italia prevede di superare i 7 gigawatt di energia rinnovabile entro la fine del 2024, con l’obiettivo di sfiorare gli 8 gigawatt. Tuttavia, la vera sfida sarà mantenere questo ritmo di crescita nel lungo termine.

L’importanza di un mix energetico equilibrato

Per guardare al futuro, Pichetto Fratin ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra solare, eolico, idrogeno e, se necessario, una quota di energia nucleare. Cruciale per lo sviluppo sarà anche la creazione di un quadro giuridico che possa dare sicurezza alle imprese impegnate nella transizione energetica.

Il ruolo delle imprese e degli investimenti

Il CEO di Eni, Claudio Descalzi, ha evidenziato la mancanza di una leadership unica e una cultura energetica omogenea in Europa, a differenza di Cina e Stati Uniti, che invece puntano su investimenti e crescita per rimanere competitivi. Descalzi ha inoltre annunciato la cessione di una quota di minoranza di Enilive a KKR entro la fine dell’anno, come parte di un accordo siglato a luglio.

Anche Paolo Gallo, CEO di Italgas, ha ribadito l’importanza delle infrastrutture: i loro investimenti, pari a 16 miliardi di euro nei prossimi sette anni, avranno un impatto diretto sul PIL del Paese, soprattutto nel miglioramento della rete di distribuzione energetica.

Tecnologie e innovazioni future

Uno dei problemi principali per la transizione energetica è l’accumulo di energia, come sottolineato da Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel. Inoltre, tecnologie come la cattura e lo stoccaggio della CO2 e lo sviluppo di piccoli reattori nucleari saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici.

Secondo Renato Mazzoncini, CEO di A2A, è fondamentale aumentare l’autonomia energetica italiana accelerando la produzione da fonti rinnovabili. Mazzoncini ha ricordato che le fonti autoctone dell’Italia, come acqua, sole, vento e rifiuti, potrebbero portare il Paese a raggiungere il 58% di autonomia energetica, rispetto all’attuale 22%.

Conclusione: un sistema energetico più efficiente e sostenibile

Il futuro dell’energia in Italia dovrà essere costruito su un sistema energetico più efficiente, con investimenti mirati e una maggiore integrazione tra produzione e consumo. Sarà essenziale un impegno continuo da parte delle imprese, del governo e della società per mantenere l’Italia competitiva e sostenibile a livello globale.

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Economia

Essilux raggiunge quasi 20 miliardi di fatturato nei primi nove mesi del 2024

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EssilorLuxottica, uno dei principali gruppi globali del lusso nel settore ottico, ha confermato la sua solidità nonostante le incertezze economiche globali. Nei primi nove mesi del 2024, il fatturato del gruppo ha sfiorato i 20 miliardi di euro(19,7 miliardi), registrando un aumento del 4,9% a cambi costanti e del 3% a valori correnti. Questa discrepanza tra i due tassi riflette la svalutazione del dollaro, soprattutto durante i mesi estivi.

Prospettive di crescita e obiettivi futuri

Essilux ha confermato il suo obiettivo di raggiungere ricavi tra 27 e 28 miliardi di euro entro la fine dell’anno, con un utile operativo previsto tra il 19% e il 20% del fatturato entro il 2026. Il CEO Francesco Milleri (nella foto imagoeconomica in evidenza) e il vice CEO Paul du Saillant hanno evidenziato come il gruppo abbia rafforzato il proprio posizionamento nel settore med-tech e si stia preparando a una nuova fase di accelerazione, con l’introduzione di tecnologie innovative come le soluzioni per la gestione della miopia e gli smart glass.

Innovazioni tecnologiche e nuovi lanci

Uno dei punti chiave per il futuro del gruppo è il lancio di Nuance Audio, occhiali dotati di sistemi uditivi, attualmente in attesa dell’approvazione da parte della FDA negli Stati Uniti, con una successiva introduzione in Europa prevista per il 2025. In parallelo, Essilux sta consolidando la recente acquisizione di Heidelberg Engineering e il marchio Supreme, ampliando così il suo portafoglio di prodotti tecnologici.

Successo degli smart glass e investimenti futuri

Gli smart glass Ray-Ban Meta, sviluppati in collaborazione con il gruppo di Mark Zuckerberg, hanno già venduto oltre 700 mila unità nei primi tre trimestri dal loro lancio. Questo successo è destinato a crescere grazie a un accordo decennale tra Essilux e Meta, che prevede ulteriori investimenti strategici.

Mercati internazionali e focus sull’Asia

L’andamento delle vendite riflette la resilienza del gruppo di fronte alle sfide economiche globali. In particolare, l’Asia ha registrato una crescita del 4,5% nel terzo trimestre, con un contributo significativo proveniente dalla Cina, dove le lenti Stellest, progettate per la gestione della miopia nei bambini, hanno registrato un aumento del 40%. Questo conferma che la cura della vista, che rappresenta il 75% delle attività del gruppo, rimane uno dei principali motori di crescita.

Conclusione

Essilux continua a dimostrare la sua capacità di adattarsi a un contesto economico complesso, puntando su innovazione, espansione del portafoglio e un forte focus sulla salute visiva. Con le prospettive di crescita confermate e nuove tecnologie all’orizzonte, il gruppo è pronto a consolidare ulteriormente la sua posizione nel mercato globale.

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Sonia Bruganelli a Ballando con le Stelle: critiche, riflessioni e la sfida personale

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Sonia Bruganelli (nella foto imagoeconomica in evidenza), già nelle prime tre puntate di Ballando con le stelle, è diventata la concorrente più criticata del programma. Tuttavia, sembra decisa a cambiare rotta. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Bruganelli ha raccontato come la sua esperienza nello show stia evolvendo e come lo spareggio l’abbia spinta a concentrarsi maggiormente sulla gara e sul vero motivo per cui è lì: il ballo.

La difficoltà nell’abbandonarsi all’emotività

«Per ballare devi abbandonarti all’emotività, e per me non è semplice», ha dichiarato Bruganelli. Inizialmente, si sentiva goffa e non riusciva ad affidarsi completamente. Questo riflette un suo bisogno di controllo, che ha caratterizzato anche la sua carriera nel mondo delle produzioni televisive, dove ha lavorato al fianco di suo marito, Paolo Bonolis.

Le critiche e il cambiamento

Riguardo alle critiche che ha ricevuto, Bruganelli si è chiesta cosa infastidisce così tanto il pubblico. Ha notato come spesso venga giudicata per i post pubblicati in passato piuttosto che per il suo impegno in sala prove. In particolare, ha ammesso che in passato, come opinionista, si è mostrata arrogante, ma oggi riconosce che quell’atteggiamento le ha fatto più male che bene.

Il supporto di Paolo Bonolis e il rapporto con Angelo Madonia

Bruganelli ha riconosciuto quanto il suo passato e il suo matrimonio con Paolo Bonolis abbiano influenzato la sua vita, aggiungendo che oggi si sente più riconoscente. Dopo averla vista a Ballando, Bonolis le ha suggerito di mantenere la calma, e lei ha notato un miglioramento nella sua performance.

Anche il suo nuovo compagno, Angelo Madonia, maestro dello show, è stato oggetto di attenzione mediatica, subendo attacchi per essersi avvicinato a lei. Nonostante questo, Bruganelli lo vede come un importante supporto.

Una nuova consapevolezza

Bruganelli ha riflettuto sull’immagine pubblica che ha veicolato in passato, soprattutto attraverso i social media, dove è stata spesso identificata con jet privati, lusso e vita agiata. «Ho veicolato questa immagine con cocciutaggine, ma forse volevo affrontare tutti questi nemici…», ha affermato, lasciando intendere che ora desidera cambiare e mostrarsi sotto una luce diversa.

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