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La Juve passeggia a Empoli, 2-0 e terzo posto

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Torna al successo la Juventus che batte l’Empoli in trasferta grazie ai gol nel primo tempo in mischia di Danilo e di Chiesa nel finale. Prestazione non eccezionale, ma quadrata per i bianconeri che, senza spingere poi troppo, conquistano tre punti agilmente. I toscani non sono mai riusciti a impensierire seriamente la squadra di Allegri, veramente pochi gli episodi pericolosi per l’Empoli dalle parti di Perin. Gara nel secondo tempo dominata dalla Juventus che ha visto anche entrare Pogba (gol annullato per lui). Il tecnico dell’Empoli Zanetti cambia molto, lancia tre giocatori esordienti come Berisha in porta, Bereszynski in difesa a destra e Maleh mezzala sinistra.

Cambiaghi fa il suo esordio dal primo minuto, insomma si vede quello che dovrebbe essere l’Empoli base col 4-3-3. Dall’altra parte Allegri conferma le previsioni: in difesa c’è Gatti preferito ad Alex Sandro, sulla destra McKennie al posto di Weah. Là davanti Chiesa e Vlahovic. L’attaccante serbo ha una grande voglia di gol, scalpita. Ci prova e ci riprova, ma alla fine è un difensore a fare male: Danilo. Prima si vede annullare un gol per fallo sul portiere Berisha, poi il brasiliano sblocca la gara in mischia da pochi metri. Al 37′ occasione per Vlahovic: Maleh atterra Gatti in area, l’arbitro Ayroldi indica il dischetto. L’attaccante mira all’angolino alla destra di Berisha, che para e poi blocca, fallendo il raddoppio clamorosamente. Termina 0-1 il primo tempo.

A inizio ripresa nessun cambio. Non cambia neanche il racconto della gara: i bianconeri fanno la partita, forti di uno strapotere fisico e di una mentalità assolutamente cinica. L’Empoli prova a farsi pericoloso con uno dei suoi giocatori migliori della serata: Fazzini tenta in una sorta di rovesciata che va fuori di poco. Chiesa cerca il gol in ogni modo: slalom dell’esterno bianconero che dribbla, con tanto di tunnel, Walukiewicz, e sfiora il gol. C’è spazio anche per Pogba, accolto da un’ovazione: il francese trova quasi subito il gol con una conclusione al volo, ma la rete è stata annullata per fuorigioco di Vlahovic. Le scelte delle sostituzioni premiano Allegri rispetto a Zanetti: anche Cambiaso, uno degli ex di turno, va alla grande a sinistra.

Poi anche bene Milik che aggiunge peso e tecnica là davanti al posto di Vlahovic. Addirittura si trasforma in regista offensivo lanciando Chiesa che gli detta il passaggio e ricevendo a campo aperto si lancia verso la porta: Berisha in uscita rischia il rosso, Chiesa cade, ma si rialza e segna lo 0-2. Sempre Milik colpisce una traversa di testa, poi anche Kean prende il montante dalla distanza. L’Empoli? Non pervenuto a parte un tiro da fuori di Destro che sfiora il palo. Finisce solo 0-2 per la Juventus a Empoli, poteva terminare con un punteggio più abbondante. Preoccupazione per i toscani ancora a zero punti dopo tre gare. La sosta di campionato servirà per lavorare.

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Americas Cup, Luna Rossa batte American Magic e sfiderà Ineos per accedere alla finale contro New Zealand

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Luna Rossa si è qualificata per la finale della Louis Vuitton Cup, dove affronterà Ineos Britannia.

L’equipaggio italiano del team Prada Pirelli ha ottenuto il punto decisivo contro American Magic nell’ottava regata della semifinale, chiudendo la serie con un punteggio di 5-3. Nonostante un iniziale vantaggio di 4-0, Luna Rossa ha visto un parziale recupero da parte degli statunitensi, che si sono portati sul 4-3, prima della reazione decisiva degli italiani. La finale contro Ineos Britannia si giocherà al meglio delle 13 regate a partire dal 26 settembre, e decreterà chi sfiderà Team New Zealand nell’America’s Cup, che si terrà dal 12 ottobre.

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Attesa per Juve-Napoli, per Conte è un ritorno a casa: nessuno potrà cancellare mia storia

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Ritorno nella sua storia, quella che ha scritto prima in campo e poi in panchina e che “nessuno potrà mai cancellare”. Antonio Conte ha presentato, in conferenza stampa, la sfida che il suo Napoli giocherà contro la Juventus all’Allianz Stadium sabato. Gli azzurri arrivano al match dopo il sorpasso in classifica della settimana scorsa, un +1 che ha caricato l’ambiente partenopeo per quella che è sempre stata e sempre sarà la partita. Prima di ogni ragionamento, però, Conte ha voluto ricordare Totò Schillaci con cui ha condiviso i suoi primi passi proprio alla Juventus: “A soli 59 anni ci viene a mancare una persona che per noi del Sud è stato un emblema, una persona che ce l’aveva fatta. Sono veramente molto rattristato e dispiaciuto – ha detto Conte -. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”.

Schillaci nel cuore, la Juventus nella testa: “La mia storia parla di 13 anni trascorsi alla Juve da calciatore dove sono stato capitano e abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare l’allenatore e di aprire un ciclo che è durato 9 nove anni. Faccio parte della storia della Juventus e nessuno me la potrà cancellare”, ha affermato Conte che non ha poi nascosto che per lui “sarà una grande emozione” tornare in uno ‘Stadium’ pieno. La prima volta che il tecnico salentino, infatti era tornato a Torino da allenatore, ai tempi dell’Inter, quando arrivò con lo scudetto appena conquistato sul petto, gli spalti erano vuoti a causa delle restrizioni imposte dal Covid: “Ci saranno i tifosi”, ha aggiunto Conte, che ha poi evidenziato che la partita arriva in una “fase di assestamento per le squadre”. Non un match scudetto, al momento, ma una partita da “tre punti”. Un test da affrontare “in modo serio”.

Per quanto riguarda l’avversario Conte si è detto sicuro: “Siamo su due piani diversi, ma credo che entrambe abbiamo voglia di rivalsa. La Juve non si può accontentare del terzo posto dell’anno scorso, noi dell’anno scorso”. Poi un pensiero su Thiago Motta: “È stato un mio calciatore, è un ragazzo molto serio, bravo – ha affermato Conte -. A Bologna ha fatto benissimo, gli auguro il meglio, ma non nelle partite contro di noi. L’eredità che raccoglie è un’eredità pesante, perché Allegri ha scritto parecchie pagine di storia. Allenare la Juve non è mai banale, perché la richiesta è sempre la vittoria”. Quella vittoria che è il centro del lavoro quotidiano di Conte, un lavoro che quest’anno può proseguire liscio perché non ci sono coppe europee. Un vantaggio? Conte ha analizzato le due facce della medaglia: “Non giocare le coppe dà il vantaggio di poter lavorare di più e quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee. Se avessimo dovuto giocare tante partite eravamo fregati – ha affermato Conte -. Lo svantaggio è che la rosa non è competitiva come quella di una squadra costruita per fare le coppe”.

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Champions: l’Inter argina il City, 0-0 all’Etihad Stadium

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L’avventura dell’Inter nella nuova Champions League inizia con un pareggio in casa del Manchester City. All’Etihad Stadium finisce 0-0 tra sofferenza e qualche potenziale occasione non sfruttata da parte dei nerazzurri, autori comunque di una bella prestazione a livello caratteriale.

Una gara quasi tutta d’attesa e ripartenze da parte degli uomini di Simone Inzaghi, costretti a serrare le linee per arginare nel miglior modo possibile i citizens, stranamente poco freddi sotto porta in diverse situazioni molto interessanti. Dopo le fatiche d’Europa ora l’Inter sara’ attesa dal delicato derby contro il Milan in campionato. In avvio gli inglesi provano subito a portare grande pressione nella meta’ campo avversaria, cercando il varco per far male ai nerazzurri. Gli uomini di Inzaghi serrano le linee, restano in attesa e appena recuperano palla tentano un paio di discese in contropiede potenzialmente pericolose, ma sempre innocue. Al 24′ la prima vera chance per il City capita sul mancino di Savinho dopo un cross da sinistra, ma il brasiliano impatta male e indirizza sul fondo.

Una decina di minuti piu’ tardi, invece, e’ Haaland a sfiorare il palo alla sinistra di Sommer con un diagonale strozzato dal limite dell’area. La risposta interista e’ affidata prima a Thuram, che al 42′ sbaglia la mira con un destro di prima intenzione su una palla messa al centro da sinistra, poi allo scadere del primo tempo e’ Carlos Augusto ad impegnare Ederson con un mancino da posizione ravvicinata.

Nella ripresa la squadra di Guardiola torna a fare la partita e al 69′ crea una palla gol gigante per il vantaggio: Grealish e Gundogan liberano Foden al tiro dopo un bellissimo scambio nello stretto, il giovane inglese pero’ non riesce ad angolare il destro e viene bloccato da Sommer. L’Inter soffre ma resta viva, tornando a farsi vedere in avanti al 76′ ancora grazie ad una ripartenza conclusa dai neo entrati Dumfries e Mkhitaryan: l’olandese scappa a destra e mette al centro dove arriva l’armeno che calcia alto da posizione invitante. Nel finale gli inglesi premono a caccia del gol vittoria, ma le due ultime chances capitate sulla testa di Gundogan non vanno a buon fine.

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