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Cronache

Zuppi, purificare la Chiesa dalle contaminazioni con le mafie

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Tutelare la Chiesa dalle contaminazioni che possono provenire dalle mafie. È il senso del messaggio inviato dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, in occasione della festa della Madonna della Montagna, tenutasi nell’omonimo santuario di Polsi, frazione di San Luca.

Del messaggio del cardinale Zuppi scrive la Gazzetta del Sud. In passato la festa della Madonna di Polsi era stata occasione di riunioni di affiliati alle cosche di ‘ndrangheta di tutta la Calabria. “Il santuario della Madonna di Polsi – ha scritto il cardinale Zuppi nel messaggio – è stato profanato nel recente passato. La casa della Madre di Dio, Madre di tutti, casa di misericordia, di consolazione e di fraternità, negli ultimi decenni è diventata luogo per interessi privati che dobbiamo chiamare con il loro nome: mafiosi. Papa Francesco, a Cassano allo Ionio, il 21 giugno del 2014, ha avuto parole inequivocabili di condanna verso i mafiosi, e la ‘ndrangheta in particolare, dichiarandone la scomunica. Chi fa della Casa di Dio luogo di interessi di alcuni, offende Maria, la Chiesa tutta, la comunità umana e, in realtà, anche la loro stessa dignità umana”.

“Sostengo il vostro sforzo – ha aggiunto il presidente della Cei – di purificare la vera pietà da queste contaminazioni, che non hanno niente a che fare con Cristo e con la Chiesa. Da Polsi nasca, invece una consapevolezza nuova di cui ha bisogno tutto il nostro Paese perché le mafie hanno tanta penetrazione al Nord e tante ramificazioni internazionali”. Il messaggio del cardinale Zuppi è stato letto dal vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva, Abate del santuario della Madonna di Polsi. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, monsignor Fortunato Morrone.

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Cronache

Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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