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Cronache

Bimbo morto per un insetto, albero uccide donna in mare

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Una puntura di calabrone al collo, lo choc anafilattico e poi l’arresto cardiaco. E’ morto così il bambino tedesco di nove anni in vacanze nell’Alessandrino. Si trovava insieme alla sua famiglia, partita da Norimberga, in un agriturismo sulle colline di Costa Vescovato quando è avvenuta la tragedia, una delle tante che in questi giorni di fine estate hanno riempito le pagine di cronaca, tra mare e montagna. Un’agonia, quella del piccolo, durata 48 ore. Una situazione che è precipitata nonostante l’intervento dei genitori e dei soccorritori: erano, infatti, riusciti a rianimarlo con il massaggio cardiaco, manovre durate circa un’ora. Dopo due giorni di osservazione nell’ospedale infantile di Alessandria, è stata però dichiarata la morte cerebrale e i suoi organi sono stati espiantati per la donazione.

Un’altra giovane vita è stata poi spezzata a Baunei, in Ogliastra, dove una ragazza di 28 anni, di Nuoro, è stata travolta da un albero caduto dal costone che sovrasta la spiaggia mentre era in acqua. Sono due delle numerose tragedie dell’estate. Diversi, infatti, anche gli annegamenti che si sono registrati nelle scorse ore e che si aggiungono al triste elenco dei morti di questa stagione. Due donne di Lecco, Veronica Malini e Rosy Corallo, mercoledì mattina si erano immerse nel torrente Fellaria per cercare di salvare il cane di una delle due, finito nelle acque gelide. I loro corpi senza vita sono stati recuperati dalle squadre dei soccorritori. Così come quello di Ben Hayed Mohammad Salah, 25 anni, ritrovato in un laghetto per la pesca nel Modenese.

Il giovane si era tuffato insieme ad alcuni suoi amici. Ma lui, a differenza degli altri, non è più riemerso. Per diverse ore sono andate avanti anche le ricerche del sub Gianluca De Luca, imprenditore di 54 anni, disperso dopo un’immersione alle Isole Tremiti. Il cadavere era incagliato tra gli scogli della piccola isola Capraia. In montagna, ancora in un torrente, è stato trovato morto un ciclista, nella valle del Gran San Bernardo. Le cause del decesso sono ancora da accertare, ma l’uomo potrebbe essere caduto per poi precipitare verso valle, fino a fermarsi nel torrente nel territorio di Saint-Rhémy-en-Bosses. Sempre ad alta quota, ha perso la vita anche un uomo di 77 anni, nel tratto terminale della cresta Ongania, ai Piani di Bobbio, a Barzio.

È precipitato in uno dei canali impervi che si trovano verso la località Sentiero degli stradini, in Lombardia. In una sola mattinata, in Valsassina, gli interventi del soccorso alpino sono stati tre, in una giornata che ha registrato sei morti per cause diverse, in varie località del Paese. Ma non mancano i salvataggi: è successo in provincia di Taranto, a San Pietro in Bevagna, dove un ufficiale della guardia di finanza, il maggiore Giuseppe Lorenzo, mentre era in vacanza con la moglie e il figlio, ha salvato un ragazzino di 14 anni dall’annegamento in mare. Così come un poliziotto, anche lui libero dal servizio, che a Ladispoli ha soccorso una donna e due bambini in difficoltà a causa delle acque agitate. L’agente si è, quindi, tuffato immediatamente insieme a un altro bagnante ed è riuscito a portare a riva le tre persone.

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Cronache

Operazione antidroga a Messina, ordinanza per 24

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Una vasta operazione antidroga della Polizia di Stato è in corso a Messina. Cento agenti sono impegnati nella esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura, di 24 persone. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti, oltre che vendita al dettaglio di cocaina, crack e marijuana. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno consentito di individuare tre distinte organizzazioni criminali operanti nel rione di Santa Lucia sopra Contesse, che utilizzavano come base operativa dello spaccio anche un manufatto abusivo, presso il quale era stato installato un sofisticato sistema di videosorveglianza. (

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Cronache

Truffa su bonus facciata da sette milioni, 23 indagati: implicato imprenditore edile napoletano

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Scoperata una truffa sull bonus facciata da 7 milioni di euro e 23 indagati. E’ il risultato dell’inchiesta chiusa dalla Polizia di Stato di Varese e che vede il suo epicentro a Saronno (Varese) dove risiede un imprenditore edile di origine napoletana già noto agli investigatori della Questura nel gennaio 2022 per un “debito” da 17 milioni di euro con l’erario. All’epoca per l’uomo era scattato un sequestro da 15 milioni di euro. Da quella prima indagine è nato il secondo filone che ha portato all’iscrizione nel Registro degli indagati lo stesso imprenditore oltre ad altre 22 persone considerate dagli inquirenti dei prestanome. Il ‘trucco’ messo in campo è ormai noto: lavori di riqualificazione di facciate di edifici mai eseguiti (per alcuni non è mai stato nemmeno predisposto il cantiere o richiesta la Scia) con costi gonfiati (sino a superare in alcuni casi il valore dell’immobile) per ottenere lo sconto in fattura.

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Maxi sequestro di armi e droga in Calabria, 6 arresti

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I Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno portato a termine un’importante operazione contro la detenzione abusiva di armi e il traffico di droga. Grazie alla collaborazione tra la Stazione dei Carabinieri di Saline di Montebello Jonico e lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, è stato sequestrato un imponente arsenale, comprendente anche armi da guerra, esplosivi e una considerevole quantità di cocaina pronta per lo spaccio. L’operazione rappresenta un segnale forte dell’impegno dei Carabinieri nel contrastare la criminalità organizzata e preservare la sicurezza del territorio.

Nei giorni scorsi, attraverso un’attività di perlustrazione e monitoraggio, i Carabinieri hanno scoperto e sequestrato un arsenale e un ingente quantitativo di stupefacenti nascosti su due terreni distinti. Uno dei terreni era abbandonato e privo di recinzioni, mentre l’altro risultava di proprietà di sei sorelle, deferite in stato di libertà per detenzione abusiva di armi e sostanze stupefacenti.

Durante l’intervento, le forze dell’ordine hanno rinvenuto:

• Un fucile automatico AK-47 Kalashnikov con matricola punzonata e due serbatoi vuoti;
• Tre pistole (di cui due con matricola abrasa) e tre fucili (due con matricola punzonata);
• Più di 500 cartucce di vari calibri, incluse alcune da guerra;
• Circa 500 grammi di cocaina pura, con un valore di mercato stimato in circa 150.000 euro;
• Due bilancini di precisione per la suddivisione della droga in dosi.

Gran parte del materiale era occultato in tubi dell’acqua e strutture di legno simili a pollai, accuratamente avvolto in cellophane e riposto in custodie. Questo sofisticato sistema di occultamento evidenzia l’organizzazione e le precauzioni prese per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.

In un terreno abbandonato, i Carabinieri hanno anche rinvenuto 200 grammi di tritolo con innesco e un ordigno artigianale tipo “bomba carta” del peso di 1,2 kg, nascosti all’interno di un tubo di ferro sepolto sotto terra e pietrisco. In questa stessa area sono state trovate altre tre pistole, di cui una nascosta in un calzino, un fucile sovrapposto calibro 20 e ulteriori 165 cartucce di vario calibro.

Gli artificieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno provveduto a neutralizzare in loco il materiale esplosivo, assicurando così la massima sicurezza. L’intero arsenale e le droghe sequestrate sono state poste sotto sequestro penale e sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per approfondimenti balistici e scientifici. In particolare, per le armi si procederà a verifiche per determinare se siano state utilizzate in episodi delittuosi o provengano da furti.

La fase delle indagini preliminari è tuttora in corso, e vale per gli indagati il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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