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Corto circuiti o sigarette cause dei roghi nelle Rsa

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Incendi accidentali provocati da corto circuiti o da sigarette fumate dagli ospiti nel letto. Sono le cause più frequenti degli incendi nelle Rsa o nelle case di riposo per anziani. In alcuni casi ci sono state vittime, in tanti altri solo un grande spavento e danni alle strutture. Il 4 gennaio del 2020 due donne morirono ed altre quattro persone furono salvate in extremis per un rogo divampato nel primo pomeriggio in una casa di riposo di Carinola, nel Casertano. Le vittime furono una 56enne e una 79enne, entrambe ospiti della struttura. Le due donne stavano dormendo quando esplose l’incendio in un locale usato come lavanderia e deposito. Morirono per asfissia a causa del fumo generato dalle fiamme. Altri quattro ospiti furono invece messi in salvo, attraverso una finestra, dall’autoscala dei vigili del fuoco costretti a sfondare le grate in ferro che proteggevano gli infissi. Per gli investigatori si trattò di un incidente provocato da un corto circuito o da un guasto a qualche dispositivo elettrico in un locale ubicato nel sottotetto. A La Spezia nel luglio del 2020 ci fu un incendio in una rsa in piena pandemia.

Il bilancio fu di un morto e tre intossicati. Le fiamme divamparono la notte del 24 luglio al terzo piano della struttura per anziani San Vincenzo nel quartiere Canaletto e provocarono la morte di un paziente di 77 anni. Altre tre ospiti di 85, 86 e 92 della furono portate al pronto soccorso per problemi respiratori legati all’inalazione dei fumi sviluppati a seguito del rogo e poi furono dimesse. Le fiamme partirono dalla stanza della vittima. Nel settembre del 2022 una donna di 67 anni morì e quattro ospiti rimasero intossicati e ustionati in maniera non grave nel rogo di una rsa in Salento. L’incendio divampò la sera dell’11 marzo scorso nella rsa Gaudium di Montesardo, frazione di Alessano.

Ad essere accusata di danneggiamento seguito da incendio, morte o lesioni come conseguenza di altro delitto e omicidio colposo, una donna di 77 anni che fu sottoposta a libertà vigilata (controllata a vista nella struttura di riposo) perché accusata di aver provocato colposamente con una sigaretta il rogo che avvolse il letto sul quale si trovava la vittima. La donna morì tre giorni dopo nel Centro Grandi ustionati di Brindisi. Nell’ottobre del 2022 un uomo di 61 anni morì dopo un incendio divampato nella sua camera di una Rsa di Busalla, nell’entroterra di Genova. L’uomo fu trovato avvolto dalle fiamme dagli operatori che chiamarono i soccorsi. Tra le ipotesi investigative anche quella di un suicidio. Morì nel novembre del 2021 al Cto di Torino, dove era stato trasportato in elicottero un uomo di 74 anni. ospite della casa di riposo Il Castello di Solero (Alessandria) per un incendiò divampato nella sua stanza. Il suo compagno di stanza di 73 anni rimase ferito A portarli fuori dal locale furono due carabinieri. Le fiamme sarebbero state causate dal surriscaldamento di un caricabatteria.

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Mafia e estorsioni, tra gli arrestati anche ex senatore Papania

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Tra gli arrestati c’è l’ex senatore del Pd Antonino Papania, 75 anni, fondatore del movimento politico “Via”, accusato di scambio elettorale politico-mafioso. E’ stato arrestato anche l’ex vice sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone 69 anni ritenuto l’intermediario fra Papania e il clan mafioso di Alcamo. Tra gli indagati Gregorio Savio Ascari, 54 anni, Giorgio Benenati, 55 anni, Francesco Coppola, 64 anni, Giosuè Di Gregorio, 54 anni, Salvatore Li Bassi 66 anni, Antonino Minio, 53 anni, Giuseppe Pipitone, 61 anni, Giuseppe Schiacchitano, 49 anni.

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Criminalità in Italia: Milano e Roma ai vertici, Napoli tra le metropoli più sicure

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I reati denunciati in Italia tornano a salire nel 2023, segnando il primo aumento dal 2013. Dopo la brusca frenata dovuta alla pandemia, il volume dei reati ha recuperato i livelli pre-Covid, superando per la prima volta le cifre del 2019. Secondo i dati forniti in esclusiva al Sole 24 Ore dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, i reati “emersi” nel 2023 sono stati 2,34 milioni, con un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente e dell’1,7% rispetto al 2019.

La crescita non indica necessariamente una recrudescenza della criminalità, come sottolineato dagli esperti: le oscillazioni su base annua devono essere monitorate, e i dati provvisori del primo semestre del 2024 mostrano già una lieve flessione (-1,1%). Tuttavia, il trend in aumento di reati violenti e truffe informatiche richiede particolare attenzione.

Napoli tra le città più sicure

Dall’analisi del Sole 24 Ore sull’Indice della criminalità, che considera i reati denunciati ogni 100mila abitanti, emerge un quadro interessante sulle principali città italiane. Milano, Roma e Firenze guidano la classifica delle città più colpite dai reati, con Milano che registra il maggior numero di denunce per abitante, seguita da Roma e Firenze.

In controtendenza rispetto ad altre metropoli, Napoli si posiziona bene, risultando una delle grandi città italiane meno violente (12esima posizione). Con un’incidenza di 4.576 reati ogni 100mila abitanti, Napoli registra numeri inferiori rispetto a città come Torino, Bologna e Firenze. Questo risultato evidenzia come, nonostante la sua reputazione spesso associata a episodi di criminalità, Napoli sia riuscita a contenere i livelli di reati denunciati, mostrando una dinamica più positiva rispetto ad altre città del Centro-Nord.

Aumento dei reati informatici e violenti

A livello nazionale, il report evidenzia un aumento significativo dei reati informatici e delle frodi, che hanno sostituito in parte la criminalità predatoria su strada. Le truffe informatiche sono cresciute del 10,3% rispetto al 2022 e del 42% rispetto al pre-pandemia. Inoltre, i reati violenti, come rapine in pubblica via e percosse, hanno mostrato un incremento preoccupante, soprattutto nelle aree metropolitane.

La geografia della criminalità

L’indice della criminalità, aggiornato per il 2023, offre una mappatura delle province italiane in cui si concentrano maggiormente le denunce. Milano, con oltre 230mila denunce, guida la classifica, seguita da Roma con oltre 256mila denunce. Napoli, invece, si colloca in una posizione più bassa, confermandosi una città meno interessata da fenomeni di criminalità rispetto ad altre metropoli, sebbene il numero totale di reati denunciati (135.805) resti rilevante.

In conclusione, sebbene i reati in Italia siano tornati a salire, il trend complessivo non suggerisce una “nuova emergenza criminalità”. L’Italia rimane, in termini generali, un paese più sicuro rispetto al passato, con le città del Nord in cima alla classifica per numero di reati denunciati, mentre Napoli si distingue per una migliore gestione del fenomeno criminale nelle sue strade.

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Calcio: Conte, questa squadra non si sporcava tanto le mani, siamo in crescita

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“Questa è una squadra che negli anni non amava tanto sporcarsi le mani, dopo quello che è successo l’anno scorso lo switch sta proprio in questo tipo di situazioni, oltre alle qualità tecniche e all’organizzazione che mettiamo. La squadra oggi mi è piaciuta, ha fatto ottime cose, anche nella pressione siamo stati bravi. E’ una squadra sicuramente in crescita, però questo aspetto non è facile da impiantare da oggi al domani. Quando ho denunciato alcune cose (post ko con il Verona, ndr), siccome ho un gruppo di ragazzi per bene, loro hanno capito e stiamo lavorando sulla voglia e sulla cattiveria”.

Lo ha detto il tecnico del Napoli Antonio Conte ai microfoni di Sky dopo il successo ottenuto in casa del Cagliari. “E’ un campo difficile, c’era vento ed era molto secco – ha aggiunto – Abbiamo iniziato molto bene, po’ c’è stata la questione dei fumogeni e dei botti che li ha un po’ facilitati perché ci ha spezzato il ritmo. Hanno usato palle lunghe e calci da fermo e ci hanno messo un po’ in difficoltà, poi a fine primo tempo abbiamo visto ciò che dovevamo fare meglio”. SPR NG01 azn 152038

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