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Cronache

Polemiche al Maxxi: Sgarbi show fra volgarità e dipendenti in rivolta

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Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, noto come Maxxi, si trova al centro di polemiche e indignazione a seguito della serata inaugurale dell’Estate al Maxxi. L’evento, che propone una serie di attività serali nel piazzale del museo romano, ha visto la partecipazione del cantautore Morgan e del critico d’arte e sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. Tuttavia, è proprio l’intervento di Sgarbi a suscitare scalpore per l’utilizzo di volgarità e turpiloquio durante il dialogo.

Il video della serata, disponibile su YouTube, documenta chiaramente come Sgarbi abbia superato i limiti della decenza, esprimendo commenti sessisti e lodando in modo inappropriato il membro maschile. Queste espressioni hanno scatenato indignazione e polemiche tra il pubblico presente e coloro che hanno successivamente visionato il video.

Al termine della serata, alcuni dipendenti del Maxxi, la cui maggioranza è rappresentata da donne, hanno deciso di agire e hanno inviato una lettera riservata al presidente Alessandro Giuli, chiedendo una tutela della dignità del museo. È importante sottolineare che la lettera non ha messo in discussione il ruolo del presidente Giuli, ma ha mirato a condividere la preoccupazione riguardo alla natura inappropriata dei contenuti dell’evento.

A seguito dell’invio della lettera, il presidente Giuli ha incontrato personalmente i dipendenti per discutere della loro protesta e delle questioni sollevate. Questo incontro dimostra la volontà del museo di ascoltare le preoccupazioni dei propri dipendenti e di affrontare la situazione in modo appropriato.

Alcuni dipendenti del Maxxi, contattati telefonicamente, hanno espresso la loro solidarietà al presidente Giuli. È importante sottolineare che il sostegno al presidente non significa ignorare l’inopportunità dei contenuti espressi durante la serata, ma è una testimonianza di fiducia nella capacità di Giuli di affrontare e risolvere la questione in modo adeguato.

Le polemiche emerse attorno a questa serata al Maxxi sottolineano l’importanza di rispettare la dignità e la sensibilità di tutti i partecipanti e di evitare comportamenti offensivi e volgari. È essenziale che le istituzioni culturali siano luoghi di inclusione e rispetto, promuovendo valori di parità e tolleranza.

Il Maxxi ora si trova di fronte alla sfida di gestire questa controversia e di ristabilire la fiducia del pubblico nel rispetto dei principi etici e professionali che dovrebbero caratterizzare un museo delle arti del XXI secolo. Sarà fondamentale un’azione decisa per affrontare questa situazione e garantire che simili episodi non si ripetano in futuro, mantenendo il Maxxi come luogo di cultura e di incontro aperto a tutti, nel rispetto reciproco.

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Cronache

Deteneva 12 kg droga, armi e munizioni, arrestato 32enne di Acerra a Lecce

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Più di dodici chili di droga, hashish, marijuana e cocaina, tre pistole pronte all’uso, centinaia di proiettili, una lanciarazzi e circa 5mila euro in contanti ritenuti il provento dello spaccio. È questo il bilancio del sequestro effettuato nel corso di una operazione messa a segno dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, che hanno arrestato un pregiudicato 32enne della zona. L’uomo, Antonio Baldassarre 32enne di Acerra (Napoli) ma residente a Lecce, aveva nascosto l’ingente quantitativo di droga e le armi all’interno di due garage nella sua disponibilità. Il nervosismo mostrato durante il controllo ha insospettito i militari. Dopo aver consegnato ai carabinieri un sacchetto contenente 2 kg e mezzo di hashish occultato sotto il sellino della moto, i militari hanno fatto scattare la perquisizione nei due garage di pertinenza dove poi è stato scoperto l’ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.

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Cronache

Uccide la moglie e si presenta ai carabinieri

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Femminicidio a Sestri Levante questa mattina. Un uomo di 74 anni, Giampaolo Bregante, ha sparato alla moglie, Cristina Marini. Dopo l’omicidio si è presentato dai carabinieri e ha confessato. Secondo le prime informazioni l’uomo ha detto di avere ucciso la moglie per “porre fine alla sua depressione e visto che la moglie si rifiutava di prendere le medicine per le cure”. Sul posto sono arrivati i medici del 118 e i carabinieri del nucleo investigativo. I militari sono coordinati dal pm Stefano Puppo.

Comandante di lungo corso, Giampaolo Brigante è conosciuto come una persona tranquilla, amante del mare. Ieri era con alcuni suoi amici a giocare a pinnacolo, come tutti i giorni. “Amava raccontare le sue avventure per mare sui traghetti – raccontano gli amici – Era preoccupato solo per la depressione della moglie ma non faceva trapelare nulla”. Il primo ad accorrere sul luogo dell’omicidio è stato il figlio Righel avvisato dal padre dopo che aveva sparato alla moglie, assieme ai carabinieri che avevano ricevuto la telefonata da parte dell’omicida. Il corpo di Cristina Marini si trovava riverso in cucina. Giampaolo Bregante è stato quindi condotto nella caserma di via Val di Canepa a disposizione del magistrato di turno.

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Cronache

San Gennaro fa il miracolo e il Cardinale chiede giustizia sociale per Napoli

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Questa mattina, alle 10 in punto, il miracolo di San Gennaro si è ripetuto nel Duomo di Napoli, portando con sé un profondo significato religioso e sociale. Come da tradizione, l’annuncio della liquefazione del sangue del santo Patrono è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ai fedeli che gremivano la cattedrale. Il sangue, contenuto nella famosa ampolla, era già sciolto al momento in cui è stato portato sull’altare maggiore, trasportato dai seminaristi. La celebrazione eucaristica, come sempre, ha attirato numerosi fedeli e personalità illustri, tra cui il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore Vincenzo De Luca, il principe Carlo di Borbone, il principe Emanuele Filiberto di Savoia e l’attrice Marisa Laurito.

La tradizione del miracolo di San Gennaro, atteso tre volte l’anno – il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre – è un momento di grande devozione per i napoletani, che vedono in questo evento un segno di protezione e speranza.

Durante la sua omelia, l’arcivescovo Battaglia ha collegato il miracolo del sangue con la sofferenza e le difficoltà vissute dalla città. “Questo sangue si mescola sempre con il sangue dei poveri, degli ultimi, con il sangue versato a causa della violenza e del degrado sociale”, ha dichiarato, ricordando tragedie recenti come il crollo di Scampia e l’esplosione di Forcella. Con queste parole, Battaglia ha voluto sottolineare la necessità di una risposta collettiva e solidale alle sfide che Napoli affronta quotidianamente.

L’arcivescovo ha proseguito il suo discorso ponendo l’accento sull’importanza di affrontare le emergenze sociali come opportunità per costruire un futuro di giustizia e pace. Ha menzionato l’emergenza educativa e abitativa come priorità che richiedono interventi immediati, ma che al tempo stesso offrono la possibilità di disegnare una nuova traiettoria per la città. “Occorre avere il coraggio di superare la logica della competizione ad oltranza per abbracciare quella della cooperazione”, ha esortato Battaglia, invitando la comunità a riscoprire il valore della solidarietà e della cura reciproca.

Napoli, città dalle profonde contraddizioni ma anche dalle grandi risorse umane, è stata al centro di un appello accorato a ripartire da quei gesti semplici ma fondamentali che la sorreggono ogni giorno: “Ricorda sempre di custodire con tutto te stessa e ripartire ogni giorno dalle poche cose che contano”, ha detto Battaglia, invitando i napoletani a non voltare mai lo sguardo di fronte alla sofferenza altrui e a lottare per una città più giusta e pacifica.

Il miracolo di San Gennaro, dunque, non è solo un evento religioso, ma un invito a riscoprire la dimensione della solidarietà, della cooperazione e della speranza, elementi essenziali per costruire una Napoli migliore e più equa. Concludendo, l’arcivescovo ha invocato la protezione del santo Patrono affinché il segno del suo sangue “ravvivi sempre in noi il desiderio di realizzare per la nostra terra e per il mondo intero il sogno di Dio”.

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