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Esteri

‘Mosca prepara un disastro nucleare a Zaporizhzhia’

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Allarme nucleare in Ucraina. Secondo Volodymyr Zelensky, la Russia starebbe pensando ad un disastro alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, con catastrofiche conseguenze come a Chernobyl o a Fukushima. Il presidente ucraino ha lanciato un sos su Telegram – subito respinto da Mosca come “l’ennesima menzogna” di Zelensky -, affermando di aver già condiviso le relative informazioni di intelligence con i suoi partner internazionali. “Abbiamo appena ricevuto un rapporto dalla nostra intelligence e dal servizio di sicurezza dell’Ucraina” secondo cui “la Russia sta considerando uno scenario di attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, un attacco terroristico con rilascio di radiazioni. Hanno preparato tutto per questo. Purtroppo, ho dovuto ricordarvi più volte che le radiazioni non conoscono confini di Stato e chi colpiranno è determinato solo dalla direzione del vento”, ha avvertito Zelensky.

A spiegarne il senso ci ha pensato il braccio destro del presidente, Mikhail Podolyak, secondo cui “la Russia non è in grado di mantenere il controllo di Energodar (la città dove si trova la centrale, ndr) nel medio termine e quindi sta valutando un attacco terroristico su larga scala alla centrale di Zaporizhzhia per fermare la controffensiva ucraina e creare una zona grigia sanitaria spopolata, fissa per i prossimi anni, come parte dello status quo territoriale, senza un cessate il fuoco”. Un allarme circostanziato sul piano tecnico dalle parole del direttore di Energoatom, l’ente statale che gestisce la più grande centrale nucleare d’Europa, Petro Kotin, che, ricordando che i russi avevano già minato l’impianto dopo averlo conquistato l’anno scorso per impedire agli ucraini di attaccare, ha detto che il tutto è alla mercé dei russi, di quanto “pensino alla grande”. Perché i sei reattori della centrale sono tutti pieni zeppi di combustibile radioattivo, a cui si sommano i contenitori di quello esausto e di quello fresco. Kotin ha ricordato che ai russi basterebbe far saltare lo stagno di raffreddamento dei reattori, alimentato a sua volta dal bacino in via di svuotamento della diga di Kakhovka, per creare gravi problemi, e che l’unico modo per evitare disastri sarebbe di portare a spegnimento “a freddo” tutti i reattori. Una situazione di precarietà descritta anche dal direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, che l’ha definita “estremamente delicata”. Il drammatico allarme giunge nello stesso giorno in cui l’amministrazione filorussa della Crimea, annessa alla Federazione russa nel 2014, ha denunciato un attacco. Sono stati colpiti alcuni ponti che collegano la penisola alla provincia ucraina di Kherson, fra cui quello chiave di Chongar, probabilmente per ostacolare la logistica russa.

“Il regime criminale di Kiev ha bombardato in modo disumano le strutture civili, i ponti”, ha puntato subito il dito il governatore filorusso della regione Vladimir Saldo, secondo il quale gli ucraini avrebbero usato missili a lungo raggio di fabbricazione britannica Storm Shadow. “Ci vorranno settimane per ricostruirlo”, ha aggiunto. Mentre Kiev, nel suo solito linguaggio volutamente ambiguo, ha parafrasato Majakovskyi: “Se accendono le stelle, vuol dire che c’è un motivo, giusto? Possiamo solo dire che ci sarà una continuazione”, ha dichiarato il portavoce dell’intelligence della Difesa Andryi Yusov. Secondo Mosca, le forze ucraine hanno già perso 13.000 combattenti dall’inizio della controffensiva e su questo dato non verificabile Vladimir Putin ha elargito il suo sarcasmo: le riserve di soldati di Kiev “non sono infinite” ma “l’Occidente ha deciso di combattere fino all’ultimo ucraino”. Certo la confessata lentezza dell’avanzata ucraina alla riconquista dei territori occupati non è una buona notizia per Kiev e la fermezza degli alleati potrebbe iniziare a vacillare, soprattutto considerando le enormi spese militari garantite finora all’Ucraina come un assegno in bianco. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha ricordato con rammarico i ritardi, come sugli F-16, dovuti alle incertezze degli alleati, ma ha ribadito che per il momento trattare con Putin è cosa “impossibile”. E Zelensky oggi ha firmato una legge che vieta l’importazione di libri e musica dalla Russia, dalla Bielorussia e dai territori occupati.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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