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Sinner e Sonego avanti ad Halle, e ora sarà derby

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Derby azzurro ad Halle. Sull’erba dei campi del torneo tedesco, tappa di avvicinamento a Wimbledon, Jannick Sinner e Lorenzo Sonego si sfideranno per un posto ai quarti di finale: entrambi infatti hanno superato gli incontri del primo turno, battendo rispettivamente Gasquet e Karatsev. Eliminato invece il terzo italiano in tabellone, Vavassori, battuto da Bautista Agut in due set. Sonego, che avrebbe dovuto affrontare Nick Kyrgios, prima che l’australiano si ritirasse per un problema al ginocchio, ha sconfitto il russo Aslan Karatsev, ripescato come lucky loser, col punteggio di 6-2, 3-6, 6-2. Nella seconda vittoria consecutiva contro il 29enne di Vladikavkaz, che aveva vinto invece i tre precedenti, Sonego parte con un break in apertura, e sfrutta l’ottimo servizio chiudendo il parziale con un 93% di punti vinti con la prima palla. Karatsev torna alla carica nel secondo, con un servizio che gli permette di mantenere l’equilibrio fino alle fasi decisive del parziale.

Sfrutta la momentanea difficoltà di Sonego che non approfitta di due palle per il controbreak e il russo chiude il 6-3. Arriva però la reazione del torinese che allunga sul 4-1 con un break immediato e si prende set e partita con il 6-2 finale. Ha sofferto di più invece Sinner, che si è complicato la volta nel match d’esordio: sono serviti tre set e una bella lotta per avere la meglio sul francese Richard Gasquet che ha festeggiato la scorsa settimana a Stoccarda, battendo Tsitsipas al secondo turno, le 600 vittorie in carriera: l’altoatesino, n.9 del ranking e testa di serie n.4 del torneo, è riuscito a imporsi con il punteggio di 6-3, 5-7, 6-2 in due ore e mezza di gioco. Per il leader azzurro è la 31/a vittoria del 2023 (nove le sconfitte subite), ma con molti alti e bassi, segno di un momento non particolarmente felice. La nota positiva sono gli 11 ace. Giovedì i due azzurri si troveranno di fronte, con Sinner che ha vinto in due set l’unico precedente con il 28enne torinese, disputato nei quarti a Montpellier lo scorso febbraio, nel torneo poi vinto dall’altoatesino che in finale sconfisse l’americano Maxime Cressy.

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L’Inter si prepara per la Roma, Inzaghi perde Zielinski

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L’Inter è pronta a ripartire. Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ha riabbracciato oggi ad Appiano Gentile gli ultimi reduci dagli impegni delle rispettive nazionali e da domani potrà così contare sul gruppo al completo per iniziare a preparare non solo la sfida di domenica contro la Roma ma anche il tour de force che attende Lautaro Martinez e compagni nelle prossime settimane. Oltre al lungodegente Tajon Buchanan, però, l’allenatore interista oggi ha avuto la conferma che perderà, almeno per la partita con i giallorossi, una pedina importante come Piotr Zielinski.

Il centrocampista polacco si è infatti sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano a seguito di un fastidio accusato nell’ultima gara in Nations League con la maglia della nazionale polacca contro la Croazia (in cui tra l’altro aveva segnato la rete del momentaneo 1-1 nella sfida poi chiusasi sul 3-3 nel finale dopo la sua sostituzione). Gli esami hanno evidenziato un’elongazione ai flessori della coscia destra e il giocatore, ha spiegato il club nerazzurro in una nota, sarà valutato giorno dopo giorno.

Zielinski salterà quindi sicuramente la sfida con la Roma, con l’obiettivo di tornare al top per le prossime gare: l’Inter sarà di scena mercoledì 23 ottobre in casa dello Young Boys nella terza giornata di Champions League, prima del big match contro la Juventus in campionato di domenica 27 ottobre a San Siro.

Sarà solo la prima settimana di un tour de force per l’Inter che, dopo gli impegni più abbordabili con Empoli e Venezia, avrà altri due importanti incontri contro Arsenal e Napoli, con cui i nerazzurri concluderanno il ciclo prima della prossima pausa per le nazionali. L’assenza di Zielinski, almeno per la Roma, toglie qualche alternativa ad Inzaghi, che però già domenica potrà contare su Nicolò Barella, al rientro dopo l’infortunio alla coscia destra nell’ultimo derby perso contro il Milan, problema muscolare che lo ha tenuto fuori nelle ultime gare prima della sosta.

Il centrocampista italiano anche oggi si è allenato regolarmente insieme ai compagni di squadra ma resta da valutare se Inzaghi lo farà partire dal 1′ già all’Olimpico, mentre oggi Lautaro Martinez e Mehdi Taremi hanno seguito un programma personalizzato dopo il loro rientro dalle nazionali, così come Buchanan che è sulla via del recupero dopo la frattura alla tibia della scorsa estate quando era con la nazionale del Canada per la Copa America.

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Calcio: Lukaku, Conte bravo a creare sempre squadre unite

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“La cosa bella di Conte è che è proprio quello giusto, penso sia bellissimo il modo in cui lui fa quello che fa. Il modo in cui amalgama la squadra. Pep Guardiola pure lo fa, anche Klopp, Mourinho, Ancelotti. Sono i grandi allenatori. Se guardi alle squadre che vincono, c’è sempre un allenatore che ha un buon piano tattico ma che soprattutto riesce a creare una squadra unita, con giocatori che stanno bene insieme”.

Romelu Lukaku analizza il suo rapporto con l’allenatore del Napoli in un’intervista al podcast belga “Amici dello Sport”: “Io – osserva l’attaccante belga – non sono il tipo di calciatore che tiene palla, io attacco lo spazio. Andai in Italia e ricordo che Antonio Conte mi disse letteralmente in faccia: ascoltami, nel mio sistema di gioco non puoi tenere troppo il pallone, devi ridarlo subito indietro, non devi giocare come Lautaro. In quel momento io e Lautaro sapevamo che dovevamo passarci il pallone l’uno con l’altro e che le qualità di Lautaro calzavano perfettamente con le mie. Così come il sistema di Conte calzava perfettamente per me. Ci allenavamo continuamente a passarci il pallone, così a un certo punto sapevo perfettamente dove sarebbe andato lui o Sanchez o chiunque avrebbe giocato al suo posto”.

“Adesso – spiega Lukaku – è lo stesso con Kvaratskhelia. È questo quello che fa Conte: crea una sorta di partnership tra i giocatori. La stessa cosa vale con McTominay. Lui lo può fare, lo può fare”. “La non convocazione in Nazionale? Ora – conclude Lukaku – ho scelto per me, ne avevo bisogno mentalmente e fisicamente. Non avevo fatto la preparazione estiva perché dovrei mettermi di nuovo in una situazione del genere ora che stiamo facendo dei buoni progressi con il Napoli e sto gradualmente tornando in forma?”.

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Genoa, Zangrillo: Balotelli può tornare grande con noi

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“Personalmente credo che Balotelli potenzialmente sia stato, negli ultimi vent’anni, il più grande numero 9 italiano. Per una serie di circostanze non ha saputo o non ha potuto esprimersi. Sono convinto che SuperMario, in uno stadio come quello di Genova e davanti alla Gradinata Nord, possa ritornare per una o due stagioni il grande che è stato. È una sfida che, da qualche giorno, mi toglie il sonno”. Lo ha detto il presidente del Genoa Alberto Zangrillo intervenendo a “IL processo di Sportiva” su Radio Sportiva con l’ex campione Ciccio Graziani. Il numero uno del Genoa ha poi analizzato il momento della squadra e soprattutto parlato del futuro di Gilardino.

“La partita di sabato dobbiamo interpretarla come importante, ma non come la partita della vita – ha detto ancora Zangrillo -. Gilardino non si tocca? Nella vita ho imparato ad essere soprattutto umile, conoscere il mio perimetro e andare avanti così. Le decisioni le prendono poi il Direttore Sportivo, l’Amministratore delegato e lo staff tecnico. Le decisioni non competono me, ma tenevo corretto richiamare tutti al ricordo”.

“Tante volte gli allenatori penso subiscano scelte che sono veramente e profondamente ingiuste perché sono figlie del momento – ha aggiunto -. Noi abbiamo avuto tantissimi infortuni e sfido chiunque in una situazione del genere a rimanere competitivi in Serie A, ricordandoci sempre che siamo ancora all’inizio”. Zangrillo ha poi chiarito la situazione societaria del club con la proprietà americana alle prese con una grave crisi finanziaria.

“C’è una controversia giudiziaria che investe in pieno il nostro azionista di riferimento, tradotto – ha spiegato il presidente del Genoa -, il nostro proprietario. Fortunatamente c’è un advisor finanziario, una banca (Moelis & Co, ndr) che ha tutto l’interesse a garantire che l’asset Genoa, depositario di un valore e non solo di situazioni negative, ma di un valore intrinseco, possa garantirsi nella continuità. Quindi, quello che tutti noi in società, in primis l’amministratore delegato e io stesso, stiamo cercando di fare è traghettare verso un futuro più sereno”.

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