Collegati con noi

Cronache

Papa Francesco di nuovo al Policlinico Gemelli per un’ernia che colpisce addome

Pubblicato

del

Laparocele incarcerato. E’ questo il motivo per cui Papa Francesco verra’ sottoposto a un intervento chirurgico oggi pomeriggio presso il Policlinico Gemelli di Roma. Il laparocele è un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale. E’ uno dei possibili inconvenienti della chirurgia laparotomica, quella tradizionale in cui il chirurgo esegue un’incisione sull’addome di alcuni centimetri. In circa il 10% delle incisioni chirurgiche praticate sull’addome, infatti, nel corso del tempo si puo’ verificare un cedimento della parete muscolo-fasciale attraverso il quale fuoriesce il peritoneo, un sottile foglietto ripiegato su se stesso che separa gli organi interni dalla parete addominale. Questa condizione si manifesta con un gonfiore che compare in corrispondenza della cicatrice chirurgica. Altre cause possono essere infezioni della ferite, traumi che non hanno provocato un taglio della cute, la lassita’ delle strutture muscolari. Puo’ essere causata anche dalle broncopneumopatie croniche ostruttive per i frequenti e violenti colpi di tosse che si riflettono sui muscoli della pancia.

La salute di Francesco, dalla sciatalgia alla cataratta

Il laparocele si definisce “incarcerato”, come appunto nel caso di Papa Francesco, quando l’apporto di sangue alla parte erniata e’ insufficiente a portare ossigeno, con gravi conseguenze per l’intestino. Il disturbo puo’ essere asintomatico, ma in genere causa fastidio o dolore, soprattutto in caso di affaticamento, esercizio fisico, lunghe camminate, il mantenimento di una posizione eretta prolungata oppure sforzi addominali intensi, come con la tosse e gli starnuti. Nei casi piu’ gravi puo’ verificarsi un’occlusione intestinale con possibile sofferenza vascolare (ischemia) dell’intestino fuoriuscito. Il chirurgo puo’, con degli interventi manuali, riportare in sede il contenuto presente nel laparocele; quando questo non e’ possibile e sopraggiungono complicanze e’ necessario intervenire d’urgenza. Il laparocele puo’ essere trattato solo con un intervento chirurgico.

Quando possibile, si prende in considerazione la chirurgia laparoscopica, che con tre piccole incisioni permette l’accesso di una telecamera e degli strumenti di lavoro, controllabili dall’esterno. Nei casi in cui il laparocele sia di notevoli dimensioni puo’ essere necessario un intervento in laparotomia, con un’incisione ampia nell’addome. Sia l’intervento in laparoscopia che quello in laparotomia vengono eseguiti in anestesia generale, con una durata dell’operazione compresa tra le 2 e le 3 ore. Per la convalescenza e’ necessario un ricovero di due giorni. Una volta dimesso, il paziente dovra’ evitare sforzi fisici per almeno 15 giorni ed indossare una fascia elastica contenitiva, pancera addominale, per almeno un mese.

Advertisement

Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

Pubblicato

del

“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

Continua a leggere

Cronache

Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

Pubblicato

del

Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

Continua a leggere

Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

Pubblicato

del

Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto