Servirà un’altra partita per decretare la terza retrocessa della Serie A. Il 2-1 dell’Olimpico per la Roma sullo Spezia, infatti, rimanda il verdetto, almeno per quanto riguarda i liguri che per novanta minuti sono stati collegati con San Siro dove c’era il Verona contro il Milan. Sia l’Hellas che lo Spezia, però, hanno perso e con la nuova regola sarà spareggio per restare in Serie A. Una salvezza, quella spezzina, sfumata al 90′, quando Dybala ha segnato il gol del 2-1 su rigore, regalando ai giallorossi la certezza dell’Europa League nella prossima stagione. Ma nonostante in campo ci sia lo Spezia, la testa dei 62mila dell’Olimpico è ancora tutta a Budapest. Fischi per il quintetto arbitrale di oggi, figli di una protesta nata dalla direzione di gara di Taylor, per il quale la Curva Sud riserba lo striscione “fucking shame”. Solo applausi, invece, per i giallorossi (fatta eccezione per Wijnaldum, fischiato al momento della lettura delle formazioni), con i più forti, nemmeno a dirlo, per Dybala, Pellegrini e Mourinho, quest’ultimo squalificato e nascosto nei meandri dell’Olimpico a seguire la partita.
Non in tribuna, dove molti lo aspettavano al fianco di Dan Friedkin, assente anche lui, visto che sugli spalti c’era solo il figlio Ryan, che prima del fischio d’inizio ha incontrato il presidente e ad di Sport e Salute, Vito Coizzoli, alla presenza dell’ambasciatore statunitense in Italia facente funzioni Shawn Crowley, per uno scambio e confronto su diversi temi, tra cui lo sport e i progetti di Sport e Salute per la crescita dell’Olimpico. Uno stadio che intanto questa sera ha voluto ringraziare comunque la squadra, e da qui i tantissimi striscioni esposti nel corso del primo tempo come quello per Mourinho. “Roma è con te”, si legge in Sud o ancora “143 minuti di battaglia, avete onorato Roma e la nostra maglia. Grazie di tutto ragazzi”.
Ma i primi minuti giallorossi sono complicati dalla rete improvvisa di Nikolaou, bravo a farsi trovare pronto di testa sul tiro di Bourabia per l’1-0. La reazione della Roma arriva comunque prima con la traversa di El Shaarawy e poi con il gol al 43′ di Zalewski, con il suo cross che inganna Zoet per l’1-1. Nella ripresa poi entra Llorente per Celik, in una formazione che rispetto a Budapest ha cambiato, pronti via, cinque giocatori, ma non Mancini, Cristante, Pellegrini e Dybala. Questi ultimi due soprattutto hanno chiesto di giocare nonostante non fossero al meglio per salutare l’Olimpico e provare a dimenticare le lacrime di mercoledì. Ma oltre a Celik anche il vice di Mourinho, Salvatore Foti, non fa rientro in campo nel secondo tempo, espulso durante l’intervallo.
La partita, però, si accende negli ultimi venti minuti perché Abraham, entrato da poco, si fa male ed è costretto a uscire per Spinazzola. Le panchine, invece, si animano prima sul rigore non concesso alla Roma per un contatto su Dybala e poi su quello assegnato da Maresca, sempre ai giallorossi, per un fallo di El Shaarawy. Penalty realizzato da Dybala e sul quale è calato il sipario di questa Serie A. Al triplice fischio la disperazione dello Spezia e l’abbraccio finale dei calciatori giallorossi con l’Olimpico, ancora in attesa di conoscere il futuro di Mourinho.