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Cronache

Coldiretti, sott’acqua cinquemila aziende agricole

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Sono finite sott’acqua oltre cinquemila aziende agricole con serre, vivai e stalle dove si contano animali affogati e decine di migliaia di ettari allagati di vigne, kiwi, susine, pere, mele, ortaggi e cereali e strutture di lavorazione dei prodotti agricoli. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’alluvione in Romagna dove si registrano dispersi e vittime anche tra gli agricoltori, per le quali si esprime “un profondo cordoglio”. Ci sono difficoltà – sottolinea la Coldiretti – anche a garantire l’alimentazione degli animali allevati anche perché è stato compromesso il foraggio e manca l’acqua per abbeverarli nelle zone collinari con problemi di viabilità per i danni alle infrastrutture rurali a causa di frane e smottamenti.

“Il settore più colpito – precisa la Coldiretti – è quello dell’ortofrutta con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive Si rischia di mandare in crisi una intera filiera. La produzione lorda vendibile dell’ortofrutta vale nella regione 1,2 miliardi di euro” sottolinea la confederazione agricola, secondo la quale ” i danni sono incalcolabili in attesa del deflusso delle acque” “Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario – conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – un Decreto Legge Speciale del governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti” .

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Scippa un orologio da 110 mila euro a Napoli: arrestato dai Carabinieri

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Avrebbe rapinato un turista messicano del suo prezioso orologio: i suoi Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di un giovane di 21 anni, sospettato di una rapina aggravata. Il reato è avvenuto nei famosi Quartieri Spagnoli, a poca distanza dall’iconico murales dedicato a Diego Armando Maradona, uno dei simboli di Napoli.

Il giovane è accusato di aver strappato dal polso di un turista messicano un orologio di lusso, un Patek Philippe del valore di circa 110mila euro. Secondo le ricostruzioni investigative, l’accusato, agendo con estrema rapidità, avrebbe afferrato il braccio della vittima per sfilargli l’orologio e poi sarebbe fuggito a bordo di uno scooter, condotto da un complice ancora non identificato.

L’operazione è stata portata a termine grazie all’attento lavoro dei Militari del Nucleo Operativo di Napoli Centro, coordinati dalla Procura partenopea. Le indagini sono state facilitate dall’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area e dalle testimonianze della vittima e di alcuni testimoni oculari.

Il 21enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari, mentre le indagini proseguono per identificare e rintracciare il complice. Si sottolinea che il provvedimento eseguito è una misura cautelare adottata durante la fase preliminare dell’inchiesta; pertanto, il giovane è da considerarsi innocente fino a eventuale condanna definitiva.

Questo episodio si inserisce nel contesto di una crescente attenzione per la sicurezza pubblica e la protezione dei visitatori in una delle aree turistiche più frequentate della città.

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Cronache

Famiglia di spacciatori scoperta dai carabinieri a Sessa Aurunca

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Una famiglia di spacciatori è stata scoperta dai carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca (Caserta), che hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare, disposta dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, a carico di 5 persone: due sono state arrestate (un 48enne e un 23enne), mentre per gli altri tre (una 42enne e due giovani di 20 e 19 anni) è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Caserta. L’accusa è spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Il provvedimento è giunto al termine di indagini dei carabinieri che si sono protratte dall’inizio dell’anno fino al mese di giugno e che, attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali, video riprese, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati.

I cinque, secondo l’accusa, “in concorso ed accordo tra loro, agevolati dal vincolo familiare che li univa”, avrebbero “organizzato e gestito una fiorente attività di spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e ‘hashish dry'”. Droga che veniva acquistata da fornitori all’ingrosso nel comune di Casavatore (Napoli) e veniva poi rivenduta, “in regime di monopolio”, nelle piazze di spaccio del Casertano di Sessa Aurunca, Cellole e nella località turistica di Baia Domizia. Documentati oltre 150 episodi di spaccio ed identificati numerosi assuntori, che sono stati segnalati all’autorità amministrativa. Rinvenute e sequestrate numerose dosi sostanze stupefacenti, pronte per essere immesse sulle piazze di spaccio.

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Donna trovata morta nel Tarantino, ipotesi omicidio

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Il cadavere di una donna di circa 70 anni è stato trovato riverso in una pozza di sangue all’interno di un’auto parcheggiata nel cortile di una villa sulla litoranea ionico-salentina, nel territorio di Leporano (Taranto). Sul posto sono intervenuti i carabinieri, il pm di turno Salvatore Colella e il medico legale. Si sospetta l’omicidio, ma sono in corso gli accertamenti per comprendere la natura delle ferite e fare piena luce sull’accaduto.

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