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Esteri

Mistero sulla salute di Lukashenko: è malato, no forse è già morto

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C’è chi crede che sia gravemente malato e chi, addirittura, lo dava già per morto. Eppure dopo l’assenza di questi giorni il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è tornato a comparire in pubblico in una foto condivisa dai media statali di Minsk. La vistosa fasciatura al braccio sinistro, coperta dalla divisa militare, non fa che alimentare il mistero sulle condizioni di salute del satrapo di Vladimir Putin, dopo che ieri aveva disertato la cerimonia del giorno della bandiera per la prima volta da quando ha assunto la più alta carica dello Stato dell’ex repubblica sovietica, 29 anni fa. Prima di oggi, quando si è recato al comando centrale delle forze aeree e della difesa bielorusse per monitorare lo stato delle proprie difese, il 68enne presidente bielorusso non appariva in pubblico dal 9 maggio, giorno in cui si presentò alla parata militare a Mosca per le commemorazioni della vittoria sovietica sulla Germania nazista, salvo lasciare l’evento prima della sua fine. In regimi autoritari come quello bielorusso, chiusi verso l’esterno ed ermetici verso l’interno, è sempre difficile scovare informazioni attendibili, ma dalle opposizioni sono convinti: “Lukashenko è gravemente malato”, ha detto nei giorni scorsi l’ex ministro della Cultura Pavel Latushko, attualmente in esilio. La leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya, anche lei fuori dal Paese, si spinge oltre e invita a “essere ben preparati a ogni scenario” chiedendo l’aiuto della comunità internazionale affinché sia “proattiva e veloce”. Anche da Kiev arrivano le stesse notizie, con il rappresentante della Direzione principale dell’intelligence Andriy Yusov che conferma le informazioni, ma crede che per l’Ucraina e per il mondo intero “la salute di Putin sia molto più interessante”.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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