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Cronache

Al processo Juve il fondo libico Lafico chiede 2 milioni

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Sarà la Cassazione a decidere se il processo per i bilanci della Juventus sarà celebrato a Torino, a Milano o altrove. Oggi il gup Marco Picco, nel rispondere alla questione sulla competenza territoriale sollevata delle difese, ha trasmesso la pratica alla Suprema Corte – come previsto dalla riforma Cartabia – e ha aggiornato l’udienza preliminare al 26 ottobre. Nel frattempo per la società bianconera si avvicina il giorno della resa dei conti con la giustizia sportiva: il 22 maggio è previsto il nuovo round davanti alla Corte d’appello federale. In gioco ci sono penalizzazioni in classifica ed estromissioni dalle coppe europee. L’avvocato Maurizio Bellacosa, uno dei legali del club, assicura: “Siamo pronti a tornare a combattere” nonostante la lettura delle motivazioni della sentenza del consiglio di garanzia dello Sport sembri lasciare poco spazio alle speranze di una piena assoluzione.

“Sono motivazioni che su tanti argomenti non ci convincono”, afferma Bellacosa, annunciando che la memoria difensiva sarà depositata entro il 17 maggio. Nella partita della Juventus con il tribunale di Torino è sceso in campo un colosso della finanza mondiale: il fondo libico Lafico (Lybian arab foreign investment company) che, a sorpresa, oggi ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile contro una serie di imputati, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, rivendicando un risarcimento di due milioni di euro. Lafico agisce in qualità di azionista: come eredità della campagna acquisti fatta a suo tempo da Muammar Gheddafi oggi ha una partecipazione quantificata intorno allo 0,7% (in passato superò il 7%). Secondo quanto si è appreso da fonti vicine al processo, adesso lamenta un danno derivante dall’andamento del titolo.

È la quantità delle azioni in possesso del fondo a fare lievitare la cifra, che per i piccoli azionisti si ferma invece a poche migliaia di euro. Lafico si sarebbe trovata nell’impossibilità di intervenire nelle operazioni della Juventus – tra cui gli aumenti di capitale – per effetto del congelamento degli asset imposto dall’Unione europea nel 2012 a seguito della morte di Gheddafi. Anche per questa discussione è necessario attendere la pronuncia della Suprema Corte. La difesa è convinta il tribunale competente è quello di Milano, da dove vengono irradiate le comunicazioni delle società ai mercati. La procura di Torino ha insistito per la permanenza nel capoluogo piemontese e i pubblici ministeri si sono anche definiti “fiduciosi”. Il giudice ha preso atto che la giurisprudenza in materia non gli permette di prendere una decisione immediata. “Ha valutato la nostra questione come seria”, dice Bellacosa. E adesso la palla è a Roma.

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Frattamaggiore: rientrati a casa i due sposi scomparsi pochi giorni dopo le nozze

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Maria Zaccaria e Pietro Montanino, la coppia di sposi scomparsa da Frattamaggiore (Napoli) il 29 ottobre 2024, sono rientrati a casa. La notizia è stata diffusa dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” sui propri canali social. La loro scomparsa, avvenuta pochi giorni dopo il matrimonio celebrato il 25 ottobre, aveva destato preoccupazione nella comunità locale.

Durante la loro assenza, i due figli della coppia, un neonato e un bambino più grande figlio della donna, erano stati affidati ai nonni. Le ricerche, che avevano coinvolto anche don Maurizio Patriciello, si sono concluse positivamente con il loro ritorno a casa in buone condizioni.

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Pompei: turista newyorkese si introduce di notte negli scavi per scattare foto, denunciato

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Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2024, il personale di vigilanza del Parco Archeologico di Pompei ha rilevato, attraverso i sistemi di videosorveglianza, la presenza di un individuo che si aggirava all’interno del sito dopo esservi entrato da via Villa dei Misteri. L’uomo, un turista newyorkese di 28 anni, incensurato, è stato sorpreso mentre scattava fotografie nelle varie aree degli scavi.

Allertati immediatamente, i Carabinieri della stazione di Pompei sono intervenuti sul posto, identificando e fermando l’intruso. L’uomo è stato denunciato per l’intrusione non autorizzata; al momento, non sono stati riscontrati danni al patrimonio archeologico.

Il direttore del Parco Archeologico ha espresso gratitudine verso il personale del Ministero della Cultura e l’Arma dei Carabinieri per l’intervento tempestivo ed efficace, sottolineando l’efficacia del sistema di sicurezza in atto.

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Schlein attacca Meloni sulla sanità, sgarro da Pd campano

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Elly Schlein in campagna elettorale in Umbria attacca la Meloni. Tema su cui batte forte quello della sanità: “la spesa sanitaria sul pil con lei al governo sta arrivando ai minimi storici da 15 anni” e parla di “vergogna” per il caso Gemmato, il sottosegretario alla Salute con una partecipazione in una società di sanità privata a lui stesso promossa. Ma nelle stesse ore il Pd in Campania, nonostante il no deciso della segretaria, spiana la strada al terzo mandato del governatore Vincenzo De Luca e apre una crepa nei dem.

La riunione di maggioranza approva la proposta per consentire di bypassare il vincolo delle due consiliature e successivamente la commissione Affari Sociali recepisce e approva il provvedimento che sarà portato all’esame della seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo. Anche in Campania viene accolto il principio dell’ineleggibilità del governatore che abbia fatto due mandati, ma il computo scatta dall’approvazione della legge. Quindi, via libera a De Luca. Tra i consiglieri regionali del Pd prevale la fedeltà a Vincenzo De Luca, a conclusione di giorni tormentati ma con un finale ancora da scrivere, soprattutto in attesa delle decisioni che prenderà eventualmente il partito a livello nazionale contrario ai tre mandati.

Ma nel suo tour de force elettorale umbro, la segretaria glissa ed evita la polemica interna, concentrandosi piuttosto sulle critiche al governo: “Sono settimane che Giorgia Meloni dà i numeri sulla sanità. La destra non crede nella sanità pubblica”. Sotto accusa anche la candidata governatrice del centrodestra, Donatella Tesei: “il suo programma chiedeva di rafforzare il privato ed è l’unica promessa che è stata in grado di mantenere”.

Intanto in Campania, nel corso della riunione di maggioranza per tentare di evitare uno strappo lacerante è stata avanzata la proposta di tenere separate la questione del terzo mandato, per il quale comunque arriverà un sì, dalla indicazione del nome del candidato alla presidenza della Regione, da formalizzare in un secondo momento. Un compromesso irriso dalle opposizioni.

“De Luca ha scambiato la Regione per il cucinotto di casa propria. I balletti tra presidente e maggioranza sono una vergogna senza fine. Se la Schlein e il suo PD consentono questo scempio perderanno ogni residuo di credibilità. Tanto non li salverà nessuna legge truffa. Faranno la fine dei capponi di Renzo”, dichiara Antonio Iannone, senatore e commissario regionale Fdi in Campania, che chiosa: “siamo alle comiche finali”. Gli strascichi della riunione di maggioranza e le tensioni tra i dem hanno portato ad un rinvio continuo della commissione Affari Sociali convocata in un primo momento alle 16 e il cui inizio è stato fatto slittare fino alle 18,30. In serata arriva il via libera al provvedimento con il voto favorevole degli esponenti del centrosinistra. Contrari il Movimento 5 Stelle e il centrodestra.

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