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Economia

Ferrari: ecco Purosangue, la prima quattro porte di Maranello

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E’ più alta, con quattro porte e quattro comodi posti ed ha anche un bagagliaio modulabile. E’ la Ferrari che non ti aspetti, la Purosangue, che si guida come ogni altra Ferrari e che ha un comfort che finora era sconosciuto per un auto sportiva del Cavallino Rampante grazie anche all’introduzione di sospensioni attive, uniche nel suo genere. Lunga quasi 5 metri, alta scarsi 1.60 e larga 2.028 mm, Purosangue è la prima quattro porte a quattro posti della casa di Maranello ed è mossa dall’iconico motore V12 aspirato di 6496 cm3 derivato dalla 812 Superfast. Un motore capace di sprigionare una potenza di 725 cv a 7.750 giri con una coppia massima di 716 Nm a 6.250 giri. Il grande lavoro sviluppato dagli ingegneri di Maranello ha fatto sì che l’80% di questa coppia sia disponibile già da 2.100 giri garantendo emozioni di guida uniche in tutte le condizioni di utilizzo.

Purosangue è sì alta da terra ma è anche in grado di conservare le tipiche caratteristiche delle vetture del Cavallino ad alte prestazioni con il motore centrale posto anteriormente a cui è collegato, al posteriore, il cambio DCT a 8 rapporti a doppia frizione. Tutto ciò permette di avere una perfetta distribuzione del peso con il 49% all’anteriore e il 51% al posteriore. Un bilanciamento perfetto che garantisce prestazioni di altissimo livello con uno scatto 0-100 km/h in soli 3,3 secondi e 0-200 km/h in 10,6 secondi ed una velocità massima superiore ai 310 km/h. Tutte queste doti le abbiamo potute provare durante un test drive internazionale lungo le strade di montagna delle Dolomiti del Brenta in Trentino, compresa la Trento-Bondone dove si svolge la più vecchia e lunga cronoscalata automobilistica e motociclistica. A colpire ed entusiasmare è stata la versatilità di Purosangue che permette di condividere l’esperienza di viaggiare su una Ferrari, adattandosi all’asfalto così come alle strade innevate e alle strade bianche, trasmettendo ai passeggeri sicurezza e comfort.

Sa essere calma e aristocratica come una berlinetta e feroce e poderosa se chiamata in causa. Nonostante i quasi cinque metri di lunghezza nelle strade tortuose delle montagne trentine si è dimostrata molto agile grazie anche alle quattro ruote sterzanti indipendenti. Ma la soluzione più innovativa è stata l’introduzione delle sospensioni attive denominate Ferrari Active Suspension Technology, un sistema che prevede quattro motori elettrici – uno per ogni sospensione – in grado di regolare trasferimenti di carico e rollio in curva, nonché il contatto tra ruote e suolo anche alle alte frequenze, per ottenere prestazioni e feeling di guida paragonabili solo a quelli offerti dalle sportive di Maranello. Ed è stato proprio lungo una pista completamente innevata che abbiamo potuto apprezzare il lavoro che fanno queste sospensioni che garantiscono un grip eccezionale. Notevole è poi l’abitabilità: per la prima volta nella storia della Ferrari ci sono quattro veri sedili e quelli posteriori sono regolabili e reclinabili in maniera indipendente. In configurazione inclinata generano un piano unico con il vano baule incrementando la capacità di carico. Tutti i sedili sono riscaldabili elettronicamente, quelli anteriori sono anche massaggianti.

Altra caratteristica sono le porte posteriori che si aprono e chiudono in maniera completamente automatica in opposizione a quelle anteriori. Questa soluzione offre una grande versatilità di accesso e uscita dalla vettura e permette anche di incrementare sensibilmente le performance: le porte controvento, infatti, hanno consentito di non allungare troppo il passo della vettura. Il posto di guida della Purosangue, invece, si ispira a quello della SF90 Stradale e trova il suo alter ego quasi simmetrico sul lato passeggero. Si crea così un coinvolgimento senza pari per il passeggero anteriore, grazie anche al display da 10,2″ che consente di trarre tutte le informazioni utili a partecipare all’esperienza di guida. Un’altra grande novità degli interni della vettura è l’impianto audio sviluppato in collaborazione con Burmester con 21 altoparlanti incluso un subwoofer, che vanta una potenza pari a 1.420 watt. La caratteristica principale del sistema è rappresentata dai tweeter a nastro che assicurano un sound eccezionale.

Al clima, invece, è stata dedicata una zona al centro plancia con un comando fisico rotativo con un display al centro per regolare temperature, ventilazione e regolazione del setting sedili. Per contenere i pesi si è fatto largo uso di fibra di carbonio ed anche il tetto ‘base’ è di questo materiale, ma è disponibile anche in un suggestivo cristallo che muta di opacità a seconda delle condizioni di luce. Tantissimi anche i sistemi di assistenza alla guida (ADAS) presenti su Ferrari Purosangue molti dei quali sviluppati in collaborazione con Bosch. In particolare fra l’altro troviamo Adaptive Cruise Control (ACC), Automatic Emergency Brake System (AEB), Auto High Beam (HBA/HBAM), Lane Departure Warning (LDW), Lane Keeping Assist (LKA), Blind Spot Detection (BSD) e retrocamera di parcheggio (NSW).

Per la prima volta su una Ferrari è infine disponibile l’HDC (Hill Descent Control), che permette di mantenere una velocità costante impostata sul display del cruscotto anche su strade in discesa o con scarsa aderenza. In sintesi, la Ferrari Purosangue rappresenta un nuovo capitolo nella storia del Cavallino rampante. Con un design muscoloso, un motore potente e una vasta gamma di tecnologie all’avanguardia, la Purosangue è destinata a diventare una delle auto più iconiche del XXI secolo.

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Davide Leone investe su Tim, compra 10% risparmio

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Davide Leone & Partners scommette su Tim. La società d’investimento con base a Londra, ha in portafoglio il 10% delle azioni di risparmio del gruppo guidato da Pietro Labriola. Da tempo per Tim si parla del progetto di conversione delle risparmio ma non c’è nulla all’orizzonte. Le risparmio di Tim nella prima seduta della settimana hanno chiuso in rialzo dell’1,4% a 0,279 euro e sono ai massimi da fine febbraio, con un picco di acquisti a metà della scorsa settimana. Dall’11 settembre sono infatti salite dell’11%. Le ordinarie hanno invece chiuso in aumento dell’1,3% a 0,249 euro.

Noto in Italia per il suo investimento in Banco Bpm, fonti vicine a Davide Leone sottolineano che dall’operazione su Tim c’è un buon margine per estrarre valore. Il gruppo di tlc è uno delle poche società quotate a Piazza Affari che ancora conservano le risparmio: questo tipo di titoli non danno diritto di voto ma dividendo. Dopo mesi di lunghe trattative, Tim a luglio ha portato a termine la vendita della sua rete fissa a Kkr, in un’operazione che ha valutato la rete 22 miliardi di euro. Vendendola Tim ha ridotto l’indebitamento snellendosi per competere in uno dei mercati più competitivi al mondo sulla telefonia. Di recente è emerso che il finanziere Davide Leone, con un’operazione datata 23 febbraio, si è riportato sopra la soglia del 5% in Banco Bpm, per quanto sia una partecipazione potenziale, costruita per il 3,251% su opzioni e per 2,223% riferibile ad azioni. In totale, emerge dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti, i diritti di voto sono al 5,474%, attraverso Dl Partners Opportunities Master Fund e Dl Partners A Fund.

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Panetta, governi guidino la transizione energetica

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L’impatto e i costi sociali e finanziari della transizione energetica devono essere condivisi da tutti per poter riscuotere il consenso dell’opinione pubblica e non pesare troppo sulle fasce più deboli, che devono per questo essere aiutate. Nella sala della Banca d’Italia che ospita la conferenza con l’Aie, l’agenzia internazionale per l’energia, il governatore Fabio Panetta e il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti (in videocollegamento) si dicono d’accordo sulla necessità di non arrestare l’inevitabile transizione che invece in alcuni aspetti, come gli investimenti, sembra segnare il passo. Di fronte a un rallentamento del consenso nel passaggio da fossili a rinnovabili a livello mondiale, all’impopolarità di alcune misure, a un clima economico meno brillante e a un mondo più diviso e meno aperto, occorre facilitare gli investimenti privati, gli unici in grado di assicurare quella mole di risorse quantificata dalla stessa Aie a 5000 miliardi l’anno (ora sono 2000). La “transizione ordinata” che coniughi crescita economica e sociale, redditività e rispetto dell’ambiente, come recita il titolo della conferenza, è così il mantra degli interventi dei partecipanti: manager, investitori, analisti, banchieri centrali e Mary Burce Warlick, la vice direttrice esecutiva dell’Aie.

Un rebus non facile da risolvere ma che non può non essere affrontato. Per andare avanti servono varie misure ma, come spiega Panetta, “i governi “dovrebbero aprire la strada”,”promuovendo gli investimenti a basse emissioni, ridurre i carichi amministrativi e normativi” e “evitando politiche di stop and go che creano incertezze e frenano i cruciali investimenti privati”. In questo, una Europa che si muova unita e non con “un patchwork” di azioni nazionali, sarebbe più avvantaggiata di fronte a una Cina che non solo ha un ruolo di vantaggio nelle terre rare ma anche sta investendo fortemente nelle rinnovabili aumentando però nel frattempo il ricorso al fossile. Il rischio è quello di passare da una “dipendenza all’altra” di fronte a consumi globali che non scendono alimentati dalle cripto e l’intelligenza artificiale sottolinea il banchiere centrale. Per Giorgetti quindi occorre usare con cautela “le scarse risporse pubbliche” e non “lasciare nessuno indietro” dedicando attenzione anche ai paesi più deboli come quelli del continente africano. E quindi anche la Warlick indica la strada di una “cooperazione” fra governi, banche centrali e comparto privato anche nel campo della ricerca. L’innovazione tecnologica infatti può estendere la transizione anche in quei settori fino ad ora meno toccati e renderre più sicure le catene di fornitura.

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Inflazione: Istat conferma stime agosto +0,2%, +1,1% su anno

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“Nel mese di agosto, l’inflazione scende a +1,1% da +1,3% del mese precedente, soprattutto a causa dell’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici su base tendenziale (-6,1% da -4,0% di luglio), nonostante le spinte al rialzo registrate nel settore regolamentato”, osserva l’Istat nel commento. Nel dettaglio, il lieve rallentamento del tasso d’inflazione riflette in primo luogo l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -6,0% a -8,6%) e dei Beni durevoli (da -1,2% a -1,8%), ma anche la decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,7% a +2,5%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve, invece, all’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +11,7% a +14,3%) e, in misura minore, dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +2,9%) e dei Beni semidurevoli (da +1,1% a +1,3%). Ad agosto, l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, come anche quella al netto dei soli beni energetici, che registra ancora un +1,8%.

Nel loro complesso, i prezzi dei beni accentuano il calo su base tendenziale (da -0,1% a -0,5%), mentre la dinamica dei servizi risulta in lieve accelerazione (da +3,0% a +3,2%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si accresce, portandosi a +3,7 punti percentuali (dai +3,1 di luglio). L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo piu’, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+3,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (+1,9%, dovuto soprattutto a fattori stagionali) e dei Beni alimentari lavorati (+0,6%). Tali effetti sono stati solamente in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,0%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,6%). L’inflazione acquisita per il 2024 e’ pari a +1,1% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e aumenta dell’1,2% su base annua (in decelerazione da +1,6% di luglio); la stima preliminare era +1,3%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.

Codacons, Istat conferma stangata su vacanze italiani

I dati Istat, pur registrando una inflazione in discesa all’1,1%, confermano la stangata che si e’ abbattuta sulle vacanze degli italiani, denunciata in tempi non sospetti dal Codacons. Lo afferma l’associazione dei consumatori commentando i numeri forniti oggi dall’istituto di statistica. Un tasso di crescita dei prezzi al dettaglio dell’1,1% equivale a un aggravio di spesa pari a +346,5 euro annui per la famiglia “tipo”, +451 euro per un nucleo con due figli, secondo l’analisi del Codacons. Ma i dati Istat certificano come il comparto che registra la piu’ forte crescita di prezzi e tariffe sia stato proprio quello legato alle vacanze estive, con una raffica di fortissimi rincari che si sono abbattuti sul comparto turistico nel mese di agosto.

Dall’analisi del Codacons dei dati Istat, emerge che i pacchetti vacanza hanno registrato un rincaro record del +37,4% su base annua, i listini di villaggi vacanza e campeggi sono cresciuti del 12,9%, gli alberghi del 4%, gli alloggi in altre strutture (b&b, case vacanza, ecc.) del 7,2%, i treni del 6,1%, pullman e bus del 2,2%. Spesa in aumento del +3,4% su anno per mangiare al ristorante. Fortissime tensioni anche per trasporto aereo e marittimo: i prezzi dei biglietti aerei salgono in un solo mese del +14% per i voli nazionali, +19,4% i voli europei, +16,8% i voli internazionali, mentre i traghetti rispetto al mese di luglio subiscono un rincaro record del 33,8%. “I numeri dell’Istat confermano purtroppo tutti i nostri allarmi circa la stangata che ha colpito le vacanze estive degli italiani”, afferma il presidente Carlo Rienzi. “Rincari del tutto ingiustificati dovuti unicamente alla ripresa del turismo nel nostro Paese e alla crescita delle presenze di visitatori stranieri, che hanno portato gli operatori del settore a ritoccare al rialzo i listini”.

Assoutenti, calo dell’inflazione non frena i rincari nel turismo

Anche per il mese di agosto i dati Istat, pur registrando una lieve discesa del tasso generale di inflazione, “certificano i maxi-rincari che si sono abbattuti sul comparto turistico, confermando il recente allarme di Bankitalia secondo cui gli aumenti nel comparto del turismo in Italia sono nettamente superiori all’inflazione media dei servizi e contribuiscono a frenare il calo dei prezzi in atto nel nostro Paese”. Lo afferma Assoutenti, che torna a chiedere provvedimenti urgenti sul fronte dei listini turistici. “Mentre il tasso medio di inflazione si attesta ad agosto all’ 1,1%, prezzi e tariffe dei servizi turistici, ricettivi e di ristorazione, salgono senza sosta registrando aumenti anche a due cifre”, spiega il presidente Gabriele Melluso.

Che poi aggiunge: “Rincari del tutto ingiustificati, considerato che le tariffe energetiche sono tornate alla normalità e che la crescita dell’inflazione media è da mesi sotto controllo. L’andamento dei prezzi nel comparto turistico potrebbe nascondere fenomeni speculativi legati alla ripresa del turismo in Italia, e per questo chiediamo al governo ad attivarsi in fretta convocando il Garante dei prezzi e la Commissione di allerta rapida al fine di fare il punto della situazione sull’andamento delle tariffe nel comparto turistico e studiare urgenti misure di contrasto”, conclude Melluso.

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