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Cronache

Aiuti italiani per la Siria a Beirut, i primi dell’Ue

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L’Italia fa da apripista in Europa nel sostegno umanitario alla Siria. Gli aiuti destinati alle zone della Siria controllate dal governo sono arrivate a Beirut, e dalla capitale libanese si sposteranno verso Damasco, da dove la Mezzaluna Rossa provvederà a smistarli nelle zone più a rischio. Si tratta dei primi aiuti di un paese dell’Unione europea. Due aerei militari C-130 partiti da Pisa con a bordo 30 tonnellate di materiale medico, incluse 4 ambulanze e un team di quattro medici, sono atterrati in serata a Beirut. Ad accogliere il materiale l’incaricato d’affari italiano a Damasco, Massimiliano D’Antuono, insieme al presidente della Mezzaluna rossa siriana (Sarc). Il materiale sarà trasferito domani nella capitale siriana in collaborazione con la Sarc che poi provvederà a distribuirlo nelle aree più colpite dal sisma, in particolare Lattakia, Aleppo, Hama e Tartous.

Da diversi giorni il governo italiano stava lavorando per organizzare il convoglio umanitario in Siria, in una situazione più complicata rispetto a quella della Turchia. Sia perché i collegamenti in Siria sono in pessime condizioni, a causa della guerra civile, e sia per gli ostacoli posti dal regime di Assad all’accesso agli aiuti nelle zone del Paese controllate dai ribelli. Dopo il via libera di Damasco, si è potuta sbloccare la situazione.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in risposta all’attivazione del meccanismo europeo di protezione civile, ha richiesto di organizzare il trasporto del materiale offerto dal Gruppo San Donato, che poi è arrivato a Beirut. Tajani, inoltre, ha già disposto altri aiuti da destinare alla popolazione a prescindere dalle aree in cui si trovano. Perché, si sottolinea alla Farnesina, “è necessario rispondere alla tragedia evitando di politicizzare gli aiuti”. Nel frattempo è stato inviato materiale sanitario anche in Turchia, mentre uomini dei Carabinieri, della Polizia scientifica, dell’ambasciata ad Ankara e dell’Unità di Crisi sono sui luoghi del disastro per assistere nelle ricerche dei dispersi.

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Cronache

Condannato a risarcimento, ospedale romano paga solo la metà

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A dodici anni dalla morte della sorella per un caso di malasanità e una sentenza ormai definitiva che ha quantificato in un milione di euro il risarcimento, i familiari hanno ricevuto solo la metà della somma perché l’Istituto sanitario condannato a pagare ha congelato la restante cifra ritenendola “impignorabile”. La vicenda risale al 2012. Donatella Pellegrino, palermitana di 57 anni, viene operata all’istituto Regina Elena di Roma per un intervento al surrene. La notte dopo l’operazione la donna accusa forti dolori segnalati ai medici, ma solo la mattina successiva viene accertata un’emorragia alla milza: è necessario un secondo intervento d’urgenza ma da quel momento per la donna inizia un calvario tra terapia intensiva, dialisi e trasfusioni: muore circa cinque mesi dopo.

I fratelli della donna si sono rivolti al Tribunale di Roma che nel marzo 2015, con sentenza di primo grado, ha stabilito che l’istituto Regina Elena avrebbe dovuto risarcirli con un milione di euro. La struttura sanitaria ha fatto appello, la Corte ha confermato il verdetto di primo grado a maggio dell’anno scorso. “L’istituto Regina Elena non ha fatto ricorso in Cassazione, la sentenza è dunque definitiva – dice l’avvocato palermitano Marco Favarò, legale dei familiari della donna – eppure dopo che nel 2017 sono stati erogati i primi 500 mila euro, non è mai stata versata la seconda metà”.

Trascorsi invano i termini di legge, i familiari hanno avviato un’azione legale presso la sezione esecuzioni mobiliari del Tribunale di Roma chiedendo il pignoramento dei 500 mila euro, ma ancora la vicenda non si è conclusa. “Abbiano interpellato il gestore della tesoreria del Regina Elena, uno dei principali istituti di credito nazionali – aggiunge Favarò – che ci ha comunicato che la somma, pur presente in cassa, è stata ‘accantonata’ ma non sarebbe pignorabile in quanto una delibera interna della struttura sanitaria l’avrebbe destinata ad altre spese. La normativa vigente prevede che le somme a disposizione di enti pubblici, ed in particolare delle aziende ospedaliere, non possano essere pignorate se preventivamente destinate a mutui, stipendi o servizi indispensabili – prosegue il legale – Ma nella delibera in questione, che oltretutto è successiva alla nostra richiesta di pignoramento, l’istituto avrebbe destinato le somme a spese che a nostro parere non rientrano tra quelle che la legge indica come impignorabili: tra queste risultano ad esempio ‘godimento di beni e servizi’, ‘organi aziendali’ e ‘acquisto di beni non sanitari'”.

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Cronache

Mugnano di Napoli: scoperta truffa di polizze assicurative false, imprenditrice denunciata

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Un’indagine lampo dei carabinieri di Mugnano di Napoli ha portato alla denuncia di una 46enne imprenditrice locale, incensurata, per truffa. La donna, proprietaria di un’agenzia assicurativa in via Napoli, è stata segnalata da diversi clienti insospettiti dalle sue pratiche poco trasparenti.

Le indagini hanno rivelato che l’imprenditrice emetteva polizze e certificati assicurativi falsi, incassando denaro senza fornire ricevute o documentazione corretta ai clienti. Tra le sue scuse ricorrenti, prometteva di consegnare la documentazione successivamente, ingannando numerose persone.

L’intervento delle forze dell’ordine ha portato alla perquisizione e al sequestro del locale, dove sono stati trovati contratti assicurativi falsi, telefoni cellulari, computer e carte di credito, elementi chiave per proseguire le indagini. Alcuni clienti avevano già sollevato dubbi, contribuendo all’avvio dell’inchiesta.

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Torre del Greco, in fin di vita studente caduto dalla finestra di una scuola superiore

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Un grave incidente è avvenuto nell’ ‘Istituto Superiore E. Pantaleo, situato in via Cimaglia a Torre del Greco questa mattina. Poco prima dell’inizio delle lezioni, uno studente di 16 anni è precipitato dalla finestra della sua aula, situata al secondo piano dell’edificio.

Non appena è stato dato l’allarme, i carabinieri sono intervenuti sul posto, avviando immediatamente le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente, che al momento resta ancora incerta. Le cause della caduta del giovane studente sono in corso di accertamento, e gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire con precisione quanto accaduto.

Il ragazzo, soccorso prontamente dai sanitari del 118, è stato trasferito d’urgenza in codice rosso presso l’Ospedale del Mare. Le sue condizioni risultano gravissime, ed è attualmente in pericolo di vita: i medici lo stanno operando.

L’episodio ha gettato nello sconforto studenti, insegnanti e personale scolastico, mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sull’evolversi delle condizioni del giovane e sulle indagini.

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