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Covid, ricoveri a +19% in Italia. L’Europa stanzia 1 mld per le emergenze

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

Salgono ancora i numeri del Covid-19 in Italia e nell’ultima settimana si registra un nuovo balzo dei ricoveri sia nei reparti ordinari, con un aumento del 19,5%, sia nelle terapie intensive anche se più contenuto (+9%). La Fiaso evidenzia che in una settimana i pazienti Covid ricoverati sono cresciuti del 19,5%. La rilevazione del 29 novembre, effettuata tra gli ospedali sentinella, mostra un significativo incremento dei ricoverati e si tratta della seconda settimana di crescita a due cifre: già nel report del 23 novembre era stato registrato un rialzo del 24%.

Il 65% dei ricoveri in ospedale sono di pazienti Con Covid, il 34% sono ricoverati Per Covid. Peggiora inoltre l’andamento dei ricoveri con sindromi respiratorie e polmonari per i non vaccinati che salgono oltre il 28% nei reparti ordinari e sopra il 30% nelle intensive. Il virus SarsCoV2 continua dunque a colpire e l’Unione europea si prepara ad una pronta reazione in caso di nuove eventuali emergenze sanitarie: per questo ha stanziato un fondo da 1,3 miliardi per il 2023. Sempre da Bruxelles arriva inoltre la nuova strategia sulla salute globale, i cui principi cardine sono stati presentati oggi.

A fronte dell’emergere di un “nuovo ordine sanitario globale”, rileva Ue, occorre migliorare la “sovranità sanitaria”, rafforzando i sistemi sanitari, promuovendo la copertura sanitaria universale e combattendo le minacce per la salute come le pandemie “con un approccio che unisca benessere dei cittadini e del pianeta”. Tra le azioni indicate: rafforzare l’Oms e la cooperazione con G7 e G20, ampliare i partenariati internazionali, garantire uno stretto coordinamento delle politiche e dei finanziamenti degli Stati membri.

Il prossimo anno l’Autorità europea per la risposta alle emergenze sanitarie Hera, nata dall’esperienza del Covid-19, investirà circa 1,3 miliardi per essere preparata a reagire alle possibili emergenze sanitarie. Lo ha reso noto la Commissione Ue. In particolare, 180 milioni saranno spesi per i vaccini e la ricerca medica in risposta alle crisi sanitarie. Cento milioni saranno destinati ai progetti sulle contromisure mediche contro le minacce sanitarie transfrontaliere e 80 per promuovere lo sviluppo di vaccini di nuova generazione con l’obiettivo di trovare tecnologie promettenti che possano essere utilizzate oltre il Covid-19.

Hera sta inoltre negoziando accordi commerciali con aziende con impianti in Europa che possano convertire la produzione in tempi rapidi, per garantire l’approvvigionamento di contromisure mediche ‘salvavita’ in tempi di crisi. Sempre sul fronte Covid, si allenta la tensione in Cina che è stata teatro di accese proteste nei giorni scorsi. Segnali di ammorbidimento delle misure anti-Covid si sono infatti registrati a Guangzhou, il capoluogo del ricco Guangdong, dove nella notte si sono avuti nuovi scontri tra residenti e polizia sulle restrizioni draconiane per combattere un’ondata di infezioni. Vari distretti hanno revocato le aree di controllo della pandemia, mentre quello di Haizhu, il più colpito dai focolai del virus, ha consentito ai “contatti stretti qualificati” di essere messi da oggi in quarantena domiciliare.

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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