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Cronache

A Casamicciola si scava ancora, paura per il maltempo in arrivo

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Da cinque giorni a Casamicciola si continua a scavare nel fango, per liberare case e strade ma soprattutto per cercare gli ultimi quattro dispersi. Al dolore per le morti – otto le vittime finora recuperate – si aggiunge l’angoscia per quello che potrebbe accadere nel fine settimana, quando tornerà la pioggia. Il meteo annuncia precipitazioni importanti tra sabato e domenica, ma l’incertezza delle previsioni a più giorni non permette ancora di definire il livello dell’eventuale criticità.

E mentre le polemiche sui presunti allarmi sottovalutati non si placano, ci sono novità per la scelta del commissario straordinario cui affidare il dopo alluvione a Casamicciola. Dopo il no della Regione a Simonetta Calcaterra, attuale commissario prefettizio del Comune, il governatore Vincenzo De Luca propone a Palazzo Chigi il nome di Giovanni Legnini, già al lavoro da anni a Ischia come commissario per la ricostruzione dopo il sisma del 2017.

Una candidatura che ha buone chances, sembra, di essere accolta. Oggi si è continuato a lavorare anche per definire la nuova perimetrazione della zona rossa, quella che potrebbe essere a rischio nel caso di una nuova allerta meteo. Sicuramente avrà confini più ampi di quella attuale, si parla di un migliaio di case sparse lungo le pendici dell’Epomeo, una volta famoso per i vigneti e la coltivazione delle castagne. Gli occupanti delle case nella zona rossa – lo prevede il piano di protezione civile in fase di stesura – in caso di allerta dovranno andare via, anche se temporaneamente. Per questo già si stanno approntando alcuni alberghi, in tutti i Comuni dell’isola. E presso queste strutture già si stanno portando coperte e altri sussidi da utilizzare in caso di emergenza. Verifiche sono in corso anche nel vicino comune di Forio d’Ischia. Al momento è stata emessa un’ordinanza di sgombero per una decina di case perché sono inadeguate le vie di fuga in caso di pericolo.

Da sabato a Casamicciola ormai la gente vive con gli occhi rivolti al cielo. La giornata nuvolosa di oggi ha rispecchiato l’umore e i timori della gente, non solo per le possibili conseguenze del maltempo ma anche per l’eventualità di una evacuazione di massa lungo le stradine strette dell’isola. A piazza Maio, sulla porta della baracca allestita nei giorni del terremoto del 2017 e che è diventata il quartiere generale degli sfollati, è affisso un quadro della Madonna addolorata davanti al quale molti si ritrovano in preghiera. Ancora senza esito le incessanti ricerche dei quattro dispersi da parte dei soccorritori, mentre si continua a lavorare per liberare Casamicciola dal fango.

La situazione più critica è quella che si registra in piazza Bagni e lungo via Pio Monte della Misericordia. Anche oggi i bobcat hanno tirato fuori un gran quantitativo di fango che è stato portato via da camion. Oltre agli uomini delle forze dell’ordine in azione ci sono tanti volontari, tra cui anche 314 studenti delle scuole superiori dell’isola. Qualcuno già li ha ribattezzati gli “angeli del fango”. Durante i primi giorni hanno scavato con tutti i mezzi possibili. Oggi per loro, grazie all’appello lanciato sui social con un post da un piccolo imprenditore edile locale, sono arrivati guanti, vanghe e badili da ogni parte di Italia. Alcuni presidi, in realtà, hanno chiesto che tornino a studiare: non sui banchi, visto che le scuole restano chiuse, ma in dad. Però cittadini di Casamicciola ed il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale stanno chiedendo di poter permettere agli studenti di continuare a collaborare con i soccorritori. “Lasciamoli a questo impegno civico che gli fa onore”, dice il primo cittadino.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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