Una stella a cinque punte come lo stemma delle Brigate Rosse e il nome a testa in giù, per evocare le immagini piazza Loreto nel ’44. Due giorni dopo la sua nomina, il neo presidente del Senato Ignazio La Russa è già nel mirino di minacce che compaiono in luoghi simbolici della capitale. Due diverse azioni, quasi nello stesso momento, sono state messe a segno a Roma suscitando la reazione della seconda carica dello Stato, che non si dice turbato ma punta il dito contro “chi vorrebbe rivangare anni di violenza e terrorismo condannati dalla storia”. Per le indagini di carabinieri e polizia, appena avviate, saranno determinanti le immagini della videosorveglianza in strada, che potrebbero aver ripreso gli autori dei messaggi, i quali farebbero esplicitamente parte del mondo antagonista. Il primo gesto è stato commesso nel quartiere della Garbatella, uno ‘sfregio’ alla sezione di Fratelli d’Italia, dove fin da giovanissima ha militato politicamente l’attuale leader del centrodestra e candidata premier Giorgia Meloni. Intorno alle 21.30 di venerdì 14 ottobre un pattuglia dei carabinieri ha notato al civico 8 di via Guendalina Borghese, sulla serranda della sede locale di FdI (un tempo punto di riferimento degli iscritti del Movimento Sociale Italiano), una stella a cinque punte con la scritta “La Russa Garbatella ti schifa”, firmata ‘Antifa’. La Digos ora acquisirà le immagini rilevate da esercizi commerciali, banche e gioiellerie del quartiere, storicamente ritenuto una roccaforte rossa in quel quadrante della città e dove a poca distanza c’è il centro sociale La Strada, da anni luogo simbolo del popolo antagonista e di tanti giovani della capitale. Un elemento sul quale si stanno concentrando gli investigatori è anche quello di valutare eventuali messaggi trasversali: proprio sopra alla saracinesca dove sono state fatte le scritte e il simbolo della stella a cinque punte affaccia la finestra dell’appartamento di Anna Paratore, madre di Giorgia Meloni. Per le indagini sono impegnati anche i carabinieri che, in un altro punto e quasi alla stessa ora, hanno individuato uno striscione, sempre contro La Russa, stavolta nei pressi del Colosseo, esposto sul Ponte degli Annibaldi, poi rimosso e sequestrato dagli stessi militari. Sullo striscione, firmato da ‘Cambiare Rotta’, è scritto “Benvenuto presidente La Russa (il nome è a testa in giù rispetto alle altre parole, ndr). La resistenza continua”. Sul profilo Facebook di Cambiare Rotta Roma si legge: “Saremo ben lieti di mostrare a questo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città”. Frasi al veleno che non hanno lasciato indifferente anche alcuni attivisti dell’estremismo di destra e che ricreano tensioni assopite: a Milano è stato imbrattato il murale dedicato agli antifascisti perseguitati durante il Ventennio. Una grande scritta, ‘Mer…’, a vernice nera ha sfregiato i volti di donne e uomini che sono diventati il simbolo della lotta al fascismo. Tra questi anche Nedo Fiano, il padre di Emanuele Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz. (