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#Metoo nel calcio Usa, abusi e molestie sulle giocatrici

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Abusi sessuali e psicologici sistematici e diffusi ai livelli piu’ alti del calcio professionistico femminile negli Stati Uniti, con dirigenti, istituzioni e coach che hanno ignorato per anni le denunce delle giocatrici. Dopo lo scandalo nel mondo della ginnastica a stelle e strisce, scoppia il caso #Metoo nello sport diventato sempre piu’ popolare tra il pubblico americano, soprattutto dopo la vittoria ai Mondiali della nazionale femminile. A rivelare la ”pervasivita”’ delle molestie nel calcio delle donne e’ un’inchiesta commissionata dalla US Soccer Federation all’ex vice procuratrice generale Sally Q. Yates. Un’indagine approfondita, durata oltre un anno, che adesso rischia di far saltare molte teste tra gli allenatori accusati di abusi ma anche tra i dirigenti che li hanno coperti. Le oltre 100 giocatrici interpellate hanno descritto un sistema malato fatto di ”commenti a sfondo sessuale, avances e contatti indesiderati fino ad arrivare a rapporti non consenzienti” da parte dei coach nei confronti delle loro atlete. E non si tratta solo di violenza fisica ma anche psicologica con “prediche degradanti, manipolazioni e ritorsioni contro coloro che hanno tentato di farsi avanti” all’ordine del giorno. “La nostra indagine ha rivelato una lega calcio in cui gli abusi – verbali ed emotivi – e le molestie sessuali sono diventati sistemici, coinvolgendo piu’ squadre, allenatori e vittime”. L’inchiesta, che riguarda oltre 11 squadre e 200 tra vittime e carnefici, punta inoltre il dito contro la lega calcio maschile e femminile, e i loro dirigenti che ”hanno preferito evitare eventuali contenziosi da parte degli allenatori a scapito della sicurezza e del benessere delle giocatrici”. Istituzioni che non sono state in grado di imporre delle misure per prevenire e affrontare eventuali abusi e molestie anche se, rivela l’indagine, in privato molti dirigenti ne hanno ammesso la necessita’. Non e’ la prima volta che si parla del tema delle violenze nel calcio femminile americano. Un anno fa Paul Riley, allenatore inglese 58enne Carolina Courage, era stato esonerato dopo le denunce di abusi sessuali da parte di due giocatrici grazie all’intervento dell’azionista di maggioranza del club, la stella del tennis Naomi Osaka. Dopo questo episodio le campionesse mondiali Megan Rapinoe e Alex Morgan attaccarono la lega di calcio femminile invitando i suoi dirigenti a prendere provvedimenti contro una piaga dello sport a stelle e strisce e non solo. Negli ultimi anni il caso piu’ clamoroso e’ stato quello della nazionale di ginnastica artistica americana, con la fuoriclasse e campionessa olimpica Simone Biles fra le atlete che hanno subito e denunciato gli abusi dell’osteopata Larry Nassar. Il ‘mostro’ della ginnastica Usa, colpevole di aver molestato per anni oltre 500 ragazze e donne, e’ stato condannato a 176 anni di carcere ma, anche dopo quest’inchiesta, restano le domande su come si possa combattere la diffusione di soprusi e violenze che troppo spesso passano sotto silenzio.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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