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Cronache

Clan e pizzo, il tribunale del Riesame chiamato a decidere su scarcerazione dell’imprenditore di Castellammare accusato di connivenze con la camorra

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Annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere o, in seconda istanza, la concessione degli arresti domiciliari: sono le richieste avanzate dagli avvocati Vincenzo Maiello e Michele Riggi ai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli nell’interesse dell’imprenditore Adolfo Greco, finito due settimane fa in prigione nell’ambito dell’inchiesta sulle estorsioni imposte dai clan D’Alessandro, Cesarano, Afeltra e Di Martino a commercianti e imprenditori nel circondario stabiese. Lo scorso 5 dicembre la Polizia di Stato ha eseguito 13 arresti (9 in carcere e 4 ai domiciliari) e contestato agli indagati una serie di delitti contro il patrimonio (estorsioni), la persona (violenza privata) e l’ordine pubblico (violazioni in materia di armi ed esplosivi), tutti aggravati dal metodo e/o dalla finalita’ mafiosa. Secondo l’accusa, Greco e’ un imprenditore ‘bordeline’ che da vittima del pizzo e’ diventato connivente dei malavitosi finendo per mediare nelle estorsioni imposte ad altri titolari di attivita’ economiche. La difesa, invece, ha sostenuto che Greco e’ solo una vittima che ha trattato con i malavitosi allo scopo di riuscire a pagare tangenti di minori importi per salvare la sua attivita’, e che lo stesso tipo di intervento lo ha portato a termine per aiutare altri imprenditori finiti nel mirino della criminalita’ organizzata. Il Tribunale del Riesame decidera’ entro giovedi’.

Qualche giorno dopo il blitz della Polizia di Stato, precisamente l’8 dicembre, in occasione dei falo’ per la festa dell’Immacolata, a Castellammare di Stabia vennero appesi, su una catasta di legna, un manichino senza testa e un lenzuolo con la scritta: “Cosi’ devono morire i pentiti, abbruciati”. Un macabro messaggio rivolto ai collaboratori di giustizia che hanno fornito, o potrebbero fornire, il loro contributo per fare luce sul diffuso sistema estorsivo messo in piedi per vessare imprenditori e commercianti tra Castellamare di Stabia, Pompei, Gragnano, Pimonte ed Agerola, e su eventuali altri loschi affari della camorra locale. L’episodio, sul quale sono in corso accertamenti, si e’ verificato nel quartiere Aranciata Faito, considerato roccaforte della famiglia mavitosa D’Alessandro, uno dei quattro clan finiti al centro dell’inchiesta della Procura Antimafia.

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Cronache

A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Cronache

Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Cronache

Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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